Capitolo Trentuno - Morsmordre

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" Sono venuto a conoscenza di informazioni che potrebbero esserti utili.
Ti prego di raggiungermi il prima possibile "
- P. L.
Aprile 1997

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" Qual buon vento induce un principe ad invitarmi a pranzo nel suo palazzo?" esordì Alicia Slytherin palesandosi davanti alla porta del maniero.

Alicia pensava spesso a quanto le mancasse Parigi. A quanto le mancasse il tempo in cui la loro maggiore difficoltà era vincere la partita di Quidditch.. A quanto le mancasse quel bel principe.

Erano passati anni da quando erano entrambi spensierati ad Hogwarts, ma Alicia lo aveva ricercato sovente per passarci del tempo assieme, anche solo per staccare la spina.

Mai però, era stata invitata nella residenza estiva della famiglia reale e la cosa un po' la turbava. Chissà quale fosse quell'evento importante che lo aveva portato a tale urgenza.
Certo, questo non le aveva impedito di presentarsi alla sua porta col migliore dei sorrisi e un abito all'altezza del suo nome.

"Alicia" sussurrò il biondo, affondando il naso nella chioma corvina di lei.

"Leblanc" rispose sorpresa.
Diamine, perché mai non l'aveva portata con sé in Francia dopo i M.A.G.O?! Poteva essere tutto diverso. Lui ci sarebbe riuscito ad allontanarla da quel folle.

"Ti prego, entra" il biondo si fece da parte per farla passare.
"Abbiamo molto di cui parlare"

Beh, qualunque cosa fosse, era strano che si fosse liberato dei domestici.

Come gli amici di vecchia data che erano, si aggiornarono sulle rispettive vite. Beh, almeno lui lo fece. Alicia ascoltava curiosa.
Lei non aveva molto da raccontare, l'Inghilterra non viveva quei giorni in modo spensierato.

"Come procede a Londra?" Chiese infine, guardandola con occhi grandi.

Alicia prese un respiro profondo.
"Caramell ha dato le dimissioni dopo che il Signore Oscuro è tornato" disse guardandosi intorno, in cerca di una fuga, o di un'ancora.
"I mangiamorte sono in agguato ad ogni angolo, hanno attaccato Diagon Alley, catturato il Mastro delle bacchette.." sospirò. "E stanno iniziando a compiere stragi in nome dell'epurazione."

Philipp tremò visibilmente. Solo pochi km li separava dal Regno Unito, ma in Francia ancora non si era sparso il terrore e neanche il sangue.
Aveva letto le notizie del giornali, ma sapere ciò da una vecchia amica lo sconvolse.
Aveva pensato, fino a quel momento, che i giornali fossero corrotti, e stessero gonfiando gli articoli per intimorire.

"Alicia, voglio metterti a conoscenza di alcune fughe di notizie che ho recepito dai miei colleghi ricercatori"
Nel mentre Philipp si era alzato per dirigersi all'angolo bar dove aveva riempito due bicchieri di Whiskey Incendiario.

"Si tratta dell'esistenza di un collegamento tra Hogwarts e la casa dei Mangiamorte" esordì passandole il bicchiere e guardandola di sottecchi.

"Io non sono un collegamento" rispose stizzita la Serpeverde alzandosi dal divano.

"Non parlo di te, Alicia.." la guardò, chiedendole di risedersi
".. è una sorta di oggetto magico, come potrebbe essere un camino o una passaporta o un- "

"Philipp" lo interruppe
"Quella scuola pullula di figli di Mangiamorte. Ciascuno di loro può essere un collegamento"

Philipp divenne paonazzo e perse la sua abituale calma. "Beh, allora è un cazzo di PROBLEMA!!" sbottò
"Hogwarts plasma e custodisce le menti dei futuri maghi, e se l'insegnamento è corrotto non possono esserci più speranze per nessuno!" disse tentando di catturarle una mano "devi rientrare a scuola.. posso accompagnarti io stess-

"No, io non DEVO proprio niente" si allontanò Alicia
"E non rientrerò sicuramente nella carreggiata di Tom, me lo sono promesso. Ad ogni costo." terminò vaporizzando la gonna per girarsi e togliere il disturbo.

"Anche se il costo fosse la tua libertà?" Disse Philipp poggiandosi sul tavolino da fumo.
"Prova a pensare a un mondo in cui Tom Riddle ha strada libera.. in cui diviene dittatore, in cui ci saranno genocidi.. è questo il mondo che sognavi?" e incrociò le gambe, sperando di toccare i nervi scoperti di Alicia.

"Il mondo che sogno è un mondo in cui ogni cittadino inglese si svegli e si ribelli a tutto ciò. In inghilterra una sola congrega è nata contro Voldemort. UNA SOLA. E molti dei membri sono morti nella prima guerra contro di lui." Sibilò avvicinandosi
"Veramente credi che un po' non se lo meritano? Quelli stupidi impauriti sono fermi, aspettano che lui faccia scacco matto. Che carta dovrei calare per convincerli a fare qualcosa?"

"Forse dovresti andare da lui"

"NEANCHE PER SOGNO" urlò infuriata. Raddrizzò le spalle e si diresse verso la porta. Prima di aprirla, si fermò e disse "Harry Potter è contro di lui. I suoi amici lo sono. Li sto guidando" e così facendo aprì la porta

"Harry Potter morirà Alicia. E quando succederà, Voldemort prenderà il comando. "

"Per allora, io avrò già preparato la mia valigia Leblanc. " e così dicendo uscì dal maniero.

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30 giugno 1997

Alicia sedeva su un promontorio. Quella giornata non la stava raccontando per niente giusta.

Era grigia, pesante, pareva che il cielo volesse schiacciarli e ridurli tutti a brandelli.

Osservava la scuola da lontano.
Quel castello era stato la sua casa, e forse un po' lo era ancora.
Non sapeva come si fosse ritrovata lì, ma si era svegliata terribilmente turbata, agitata e sapeva in cuor suo che Tom Riddle stava agendo. Cosa stesse facendo non le era dato sapere.

Si chiedeva spesso come potesse a volte essere ancora collegata a quel mostro. Sembravano telepatici.
Era come se entrambi avessero due porte nel proprio cervello, una spalancata con il proprio essere, e una chiusa con l'altra persona. Chiusa ma con spifferi delle volte, per cui lei percepica emozioni, altre invece in cui era sigillata. Si chiese se anche lui si sarebbe mai interrogato su ciò che lei stesse provando, su cosa lei pensasse di tutto ciò.

Spesso si rispondeva che lui avrebbe riso di lei, le avrebbe detto che era paranoica e noiosa.
Ma lui era uguale.

D'un tratto lo sentì. Avvertì tutto ciò che la stava turbando.
Fu dilaniata dal dolore.

Vide tutto nero e poi vide lui.
Albus Percival Wulfric Brian Silente.
Stava precipitando dalla Torre di Astronomia.

La sua reazuone fu immediata, come un riflesso spontaneo.
Si teletrasportò alla base del castello, fermò la caduta del vecchio professore di Trasfigurazione, lo sdoppiò e teletrasportò il suo corpo su un isola del lago nero.

Il preside non respirava.

Il suo cuore era fermo.

Trascinò il vecchio preside nelle acque nere del lago, entrò lei stessa, mentre urla, fuoco e rumore di vetri spezzati irrompevano nel castello.

Ogni colpo di magia maligna al castello, si ripercuoteva su di lei. Era ferita. Sanguinava.

E poi ci fu un esplosione nel cielo e il Marchio Nero apparve sopra di loro.

La guardava. Il suo marchio, quella era una sua idea, sembrava che la stesse guardando, e che stesso ridendo di lei, ridendo di quanto si fosse resa piccola.

E poi tutto fu nero, venne risucchiata dalle acque sicure del lago, e riemerse vicino a Hogsmeade.

Il vecchio preside era morto con gli occhi aperti. E lei sarebbe stata all'oscuro di ciò che aveva visto.

ℰ𝓋ℯ𝓇𝓎 ℒℴ𝓋ℯ 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎 𝒾𝓈 𝒶 𝒢𝒽ℴ𝓈𝓉 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora