Capitolo Ventuno - Pensatoio

46 2 0
                                    

E così Tom Riddle si trovò nello studio della sua migliore amica.
Nella sostanza era molto simile al suo ufficio a Hogwarts ma nella forma era tremendamente ricco di decorazioni da far invidia ai Palazzi Vaticani.

Il soffitto a volte era rivestito di affreschi che richiamavano il cielo, con minuziose decorazioni d'oro che si univano alle colonne corinzie ai lati della stanza. Al centro della parete frontale un'alta finestra dava sul giardino d'ingresso, mostrando la fontana e tutti i suoi giardini.

Alla sinistra sorgeva un piccolo soppalco, sorretto anche esso da colonne greche, contornato da una bassa ringhiera nera che ne alleggeriva i tratti.
Lì si trovava la seconda scrivania della ragazza, usata come archivio veloce, mentre la principale si trovava al piano terra e vantava tre volte le sue dimensioni.
Nella parte di destra invece troneggiava un pianoforte orizzontale , un divano e due poltrone rivestite di damasco con davanti un tavolino su cui poggiavano pregiati alcolici.

Quando il ragazzo sfiorò la scrivania principale della stanza temette di trovarvi ancora adagiato la lettera che Alicia gli aveva spedito mettendolo a corrente del suo 'stato di salute', ma non vi trovò niente se non fascicoli sulla scuola e qualche tomo della biblioteca del palazzo aperto in segno di ricerca.

Diresse l'attenzione al tavolino degli alcolici dove accanto a del francese champagne babbano, il preferito della ragazza, stava il suo FireWhiskey invecchiato.

Si diresse sul soppalco, salendo per le scale in ferro battuto e marmo che riprendevano l'arredamento della stanza, trovandovi la seconda scrivania e un divano alla vista molto più comodo, che nascondeva una piccola vasca da bagno appoggiata sul pavimento.

La scrivania era in subbuglio, e da una parte vi era posizionato il pensatoio.
Si avvicinò con passi felini e venne avvolto da una bolla.
Chiuse gli occhi, storcendo le labbra : lei più tardi avrebbe saputo che lui si trovava lì nel suo territorio, l'incantesimo bolla lo aveva appena scansionato, approvandone e registrandone l'accesso.

Il pensatoio era stracolmo di pensieri che rendevano l'acqua semi lattiginosa. Si chiese se si potesse riempire versandoci anche i suoi e vedere nel caso come avrebbe reagito l'oggetto magico.
Riflettendoci, il piacere di invadere lo spazio personale della migliore amica gli aveva sgomberato la testa facendolo stare meglio.

Prese una profonda boccata d'ossigeno e si avvicinò al pensatoio, immergendovi quasi la testa.
In un secondo venne trasportato al centro di un enorme salone buio. Si guardò intorno riconoscendo le pietre e l'umidità di quel posto. Sentì dei passi in lontananza e una voce borbottare che quello era il suo territorio.

" Alicia? " Domandò sporgendosi alla ricerca della ragazza, ma l'oscurità gli impediva la vista.

Ma eccola arrivare con la bacchetta sguainata ad illuminare il posto, correndo e scivolando in quel corridoio viscido.
La seguì, chiedendosi dove stesse correndo così di fretta da quelle parti e arrivo all'ingresso della sala.

Un ragazzino stava sguainando un coltello contro un sasso, mentre un'alta figura le si apprestava terrorizzata.
No, quello era un dente e l'altro non era proprio un sasso..

" No, non farlo! " Udì urlare Alicia mentre gli correva incontro. Ma era troppo tardi, la zanna di basilisco si era conficcata nel diario iniziando a sgorgare sangue mentre la figura del ragazzo si distruggeva.

" No, Tom! " Continuò strappando dalle mani il diario al bambino.

Vedersi disintegrare fu alquanto brutto, in quanto lui non ricordava una simile scena. Il bambino, o meglio, Harry Potter aveva appena distrutto un suo Horcrux per salvare la sorella del suo migliore amico. Ginny Weasley, lei sembrava ricordarla. Ma scacciò i pensieri con una manata accorrendo dalla sua migliore amica, che giaceva a terra afflitta e si era sporcata le mani di sangue. Del suo sangue.

ℰ𝓋ℯ𝓇𝓎 ℒℴ𝓋ℯ 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎 𝒾𝓈 𝒶 𝒢𝒽ℴ𝓈𝓉 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora