Capitolo Trenta - Philipp

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20 giugno 1943

Quella mattina Alicia si era svegliata desolata.
La relazione che avrebbe voluto avere col suo migliore amico non aveva ancora spiegato le vele (dopotutto passarono la settimana a dividersi tra gli esami del G.U.F.O) e la vera relazione che aveva col capitano di Quidditch sarebbe invece presto finita. Egli a breve avrebbe lasciato la scuola per intraprendere la propria carriera professionale.
Avrebbe lavorato fianco a fianco con gli animalisti e gli alchimisti più famosi della Francia per proteggerli, ricevendo poi un riconoscimento ufficiale dal Governo e in dono una porzione di pietra filosofale.

Ma, ovviamente, questo nessuno dei due lo sapeva mentre si trovavano a festeggiare nei dormitori la fine degli esami, come non sapevano che poi ne avrebbero avuto di tempo per riempire ogni vuoto di quella relazione.

Alicia sedeva sui divanetti tentando di carpire la sua attenzione.

" 12 Eccellenti, meriterei un premio " sbuffò teneramente cercando le labbra del ragazzo francese.

Philip non riusciva a non cedere quando lei faceva le fusa, così per compiacerla, le sollevò il mento regalandole uno dei baci passionali che non le aveva mai dato prima d'ora.

Alicia gli accarezzò il mento leggermente reso ispido dalla bionda barba di qualche giorno, poi scese le labbra sul suo collo, stringendosi a lui per nascondere agli altri dove stesse rivolgendo le sue mani.

" E pensare che sei una Lady " le sussurrò sulle labbra, staccandosi da quel bacio passionale. La vide arrossata, con le labbra gonfie e gli occhi leggermente socchiusi, ed era tremendamente bella, ma dovette scostarle la mano e stoccarle un' occhiata di rimprovero.

Alicia si svegliò dalla trance che quei baci le avevano innescato, e rivolse un'occhiata storta al biondo. Non fece in tempo ad aprire bocca che il suo migliore amico si era appoggiato al bracciolo del divano offrendo al suo acccompagnatore un bicchiere di champagne.

" Quando beve diventa molesta " scherzò Tom rivolgendosi all'ormai ex-capitano della squadra, mentre Alicia delusa e umiliata si alzò a riempirsi il calice.

" Oh - balbettò imbarazzato - non credevo avesse bevuto, io avrei dovu- si interruppe vedendo la mano di Riddle chiederglielo.

Tom Riddle sghignazzava internamente mentre quel ragazzo, anche più grande di lui, era terrorizzato dall'essere stato colto in fragrante con una ragazza. Chissà quale macchia vedeva cadere sul suo nome, e su quello della ragazza, per un semplice bacio mentre con lui si era rotolata tra le coperte senza vergogna.

Tom Riddle si distrasse a guardare la sua migliore amica avvolta suademente da un vestito lungo che lasciava strasparire solo una porzione di seno. Si stava intrattenendo con un ragazzo del sesto che tremava nel riempirle il bicchiere.

" Immagino che ti farai avanti non appena varcherò la soglia d'uscita di questa scuola " esordì allora Philip, prendendo coraggio dopo aver capito che il ragazzo fosse disinteressato al loro atto impudico.

" Non so di cosa tu stia parlando Leblanc " rispose duro mentre il capitano si accendeva una sigaretta.
Il biondo si limitò ad annuire mentre Tom non gli toglieva gli occhi di dosso, interessato a saperne di più.

Tom Riddle sapeva come Philipp Leblanc fosse un ragazzo sveglio, discendente da un'antica stirpe reale francese, con un carattere tanto solare da essere il sogno proibito di tutte. Bello, ricco, capitano del quidditch.
Fece un altro peo, mentre osservava le mani di Alicia accarezzare il bordo del calice.

" Sono un sensimago " disse sottovoce, facendo quasi strozzate il moro.

Ne aveva sentito parlare, sapeva che fossero rari da incontrare. Fortunatamente, aggiungerei.
Se era come credeva, stava avvertendo sicuramente la sua aura oscura.
Ma perché allora stare con la sua migliore amica, sapendo che la ragazza aveva potenziale oscuro.

E oltre al potere di un mago, poteva anche avvertire le sue emozioni, capendo cosa fosse successo tra lui e la ragazza? Pensò, ma fu presto interrotto.

" Spero che ti abbiano insegnato come trattare una tra le più nobili purosangue - esordì il biondo cenere, portando i suoi occhi, ora gelidi, sul ragazzo al suo fianco - e spero che le sirene non amino nutrirsi anche di maghi come te " concluse, gelando il sorriso e avvicinandosi per non farsi sentire da nessuno oltre lui.
" Sai, solitamente amano il sangue babbano "

Tom non fece in tempo a scagliare un incantesimo che Alicia, da lontano, lo aveva già bloccato. I due si guardarono per un tempo indefinito e quando i loro sguardi si sciolsero Philip era già sparito dalle loro vite.

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" Non osare mai più toccarlo " ringhiò la ragazza sbattendo Tom a una parete dopo aver chiuso con un colpo la porta della sua camera.

Il ragazzo si strappò la mano di lei che gli stava stringendo il braccio e la gelò con un occhiata.

" È un sensimago Alicia " le ringhiò puntandole un dito al petto. Ma non ebbe la reazione che aveva sperato. Umiliata, indispettita.. no, era annnoiata.
Aveva incrociato le braccia sotto al seno e lo stava mirando con una certa saccenza tipica del suo rango.

Dimmi qualcosa che non so, sembrava dirgli.

" Fammi indovinare, lo devo aggiungere alle cose di cui non mi hai messo al corrente " disse ora rabbioso, spingendola leggermente verso il letto.

" Riddle non mi è sembrato un gran problema. Anzi, probabilmente l'unico modo per non farlo sospettare di me è stato fargli gli occhi dolci.. " miagolò avvicinandosi, mentre sfiorava con un dito la seta della camicia di lui
" E di te beh, non ne ha fatto parola, quindi.. " sussurrò mentre il ragazzo le avvolgeva le braccia intorno alla vita e percorreva con la punta del naso la porzione di pelle scoperta dal vestito, non riuscendosi a trattenere.

" Io penso invece che abbia avvertito troppo " rispose, prima di catturarle le labbra in un bacio che avrebbe trasportato entrambi nuovamente, e finalmente, tra le lenzuola di quel letto.
Il fascino oscuro lo aveva ammaliato e strappato dalla rabbia.

Dall'altra parte del castello nel mentre, Philip Leblanc era partito con la carrozza di famiglia per rientrare nella sua patria.

Non si era guardato indietro, aveva sganciato la bomba e aveva abbandonato il castello giusto in tempo.
Da anni avvertiva come la potente aura attorno a Alicia Slytherin mutasse quando era nelle vicinanze del misterioso Tom Riddle.
Ma non le si era avvicinato per questo, voleva seriamente chiederle la mano, ma una volta conosciuta la situazione in cui navigava col ragazzo, più che essere intrigante cominciava a spaventarlo.
La sua aura si era fatta fittamente cupa nell'ultimo anno e gli sguardi che gli riservava non erano tipici di una ragazza innocente.

Ma infondo erano solo ragazzi.
Era arrivato il momento di schiarirsi le idee e percorrere la propria vita non curandosi della semplice spocchia di Tom Riddle.
Un giorno forse, si sarebbe rincontrati e Tom Riddle sarebbe stato solo un ottimo e innocente magiavvocato.

ℰ𝓋ℯ𝓇𝓎 ℒℴ𝓋ℯ 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎 𝒾𝓈 𝒶 𝒢𝒽ℴ𝓈𝓉 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora