Ansimava.
Camminava, correva, poi si fermava.
Si guardava intorno, si sentiva schiacciata dalle pareti rocciose.
Gemeva, colpendo a pugno chiuso le rocce, mentre perdeva il senno e si stropicciava gli abiti, si tirava i capelli." Zabini " urlò col poco fiato che gli rimaneva. Il ragazzo, accortosi dello stato della Capocasa le corse incontro e la sorresse.
" Signora preside, cos'è successo? "
La ragazza cominciò a tossire, macchiando di nero la camicia candida del ragazzo che la reggeva in piedi.
La sollevò e si diresse verso il proprio dormitorio, cercando di nasconderla ai suoi compagni di casa. Con un calcio invitò il suo compagno di stanza ad aprire e distese la ragazza sul proprio letto.
" Mi spieghi cosa ci fai con la nostra Capocasa sporca di sangue.. - aguzzò la vista e si allontanò disgustato - ..nero?! Chi diamine dovremmo chiamare adesso senza metterci nei guai ! "
Domandò sgranando gli occhi e passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
" Non lo so.. Tu-sai-chi? " Rispose nervosamente
" Certo, e come lo trovo? " Balbettò l'altro in preda al panico.
Poi il buio.
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Aprì gli occhi piano, vedendoci appannato.
Si sentiva le membra stanche e il volto umido.
Quando avvertì il corpo iniziare a risponderle si portò un dito alle labbra, trovandoci una sostanza semisolida e appiccicosa di color verde scuro.Sollevando il busto dal materasso credette di sognare.
Riconobbe la stanza, ma non lo credeva possibile.
La luce verdognola filtrata attraverso il lago nero creava disegni inquietanti sul muro per chi non ci era abituato, e lei si trovava nascosta in un letto a baldacchino verde smeraldo. Trovò la piccola scrivania in mogano scuro, l'armadio a due ante su un altro muro, e al centro la porticina che portava al bagno." Vi siete svegliata finalmente " sentì dire alle sue spalle. Quando si girò si sentì ancora piu spaesata.
" Theodore.. Signorino Nott, cosa ci fai qui? E cosa ci faccio io? " Domandò strizzando gli occhi, non riuscendo a definire l'assurdità del contesto in cui era caduta.
" Siete svenuta tra le braccia di Zabini, vi abbiamo portata nella nostra stanza ma quando i soccorsi sono arrivati l' Oscuro Signore ha preferito portarvi qui.. - tentennò - questa porta è apparsa dal nulla nella roccia " rispose guardandosi intorno, anche lui visibilmente spaesato.
" Cosa mi è stato dato? " Domandò a sua volta.
" Una pozione, aveva un odore così invitante, torta al cioccolato. Non so bene cosa vi abbia fatto ma lui ci ha costretti a vegliare sul vostro sonno a turni " ammise girando gli occhi in una direzione in cui poteva sfuggire agli occhi dell'adulta.
Intanto lei si era alzata, rivelando la solita sottoveste di seta che la scaldava durante la notte, che le scendeva lungo le longilinee cosce candide.
Aveva un passo leggero, altero ma elegante, suavente e sicuro. Gli si avvicinò, sollevandogli leggermente il capo permettendogli così di guardarla dalla sedia su cui sedeva.
Gli grattò leggermente il mento col pollice, avvertendo la leggera barba che abbelliva il giovane volto." Come lo hai chiamato? " Domandò incrociando i suoi occhi col suo sguardo scuro. Voleva anche domandargli come mai dopo che l'aveva vista sbavare nel sonno e tossire sangue le si rivolgesse con la seconda persona plurale. Non ricevendo risposta decise di affrontare un altro argomento : quanto era stata incosciente?
Nove giorni, rispose quasi balbettando nell'oscurità degli occhi in cui era stato gettato.
Gli sembrava quasi di vedere riflessa la propria anima in quelle pozze di acqua scura, piuttosto che il suo riflesso, e non riusciva a non pensare al fatto che ella gli stesse stringendo il mento da un bel po'.
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ℰ𝓋ℯ𝓇𝓎 ℒℴ𝓋ℯ 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎 𝒾𝓈 𝒶 𝒢𝒽ℴ𝓈𝓉 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎
RomanceLui è lo spietato 𝒯ℴ𝓂 ℛ𝒾𝒹𝒹𝓁ℯ, e lei non è da meno. Stesso carattere, stesso fascino, stessa casata, stessi voti, stessa magia oscura nelle vene. Non è la storia di una relazione; è la storia di personaggi spesso distanti, discorsi non pronunci...