Promessa

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Capitolo 36

Marzo

Beatrice aveva sospirato davanti a tutti i cugini di Aries e i suoi amici per poi cominciare a parlare.

"Ho deciso. Lo so è passato tanto tempo, ma vi chiedo di comprendere le mie difficoltà. Avevo paura, non posso negarlo, paura della reazione di Aries, ma ora voglio farlo per il suo bene. Andrò a parlarle" aveva detto prima di girare i tacchi ed avviarsi verso i dormitori.

Ed ora si trovava proprio lì, con Aries, seduta sul letto della rossa a parlare finché non decise di iniziare la conversazione.

"Ari... lo so che non abbiamo mai tirato fuori questo argomento, ma... che cosa hai scoperto su Hugo di tanto brutto a tal punto da lasciarlo?"

Ad Aries morì il sorriso sulla faccia appena sentita quella frase. Era proprio quello che più temeva: le spiegazioni. Non voleva incolpare Hugo per il nulla; non voleva dire una bugia alle sue amiche o, in questo caso, a Beatrice; non voleva, anzi non poteva, dire la verità, quindi cosa fece? Restò in silenzio.

Il silenzio che tanto amava e tanto aveva sognato in quei giorni.

"Ari... sappiamo che è stata la Anderson"

Aries iniziò a tremare e Beatrice la strinse a sé per calmarla un po' mentre i suoi occhi iniziavano a pizzicare. Non voleva farla piangere e quella visione le stava facendo male.

"C-come f-fate a s-saperlo?" chiese con voce flebile e tremante la rossa.

"Roxanne ha letto una pagina di diario di quella stronza dove diceva che finalmente era riuscita a farvi lasciare..." Beatrice prese il suo viso e la guardò negli occhi intensamente come solo lei sapeva fare. "Ari, perfavore noi vogliamo aiutarti, ma se tu non ci dici cosa ha fatto quella stronza non possiamo fare niente" Aries abbassò la testa per poi iniziare a parlare.

"Zoe è sempre stata molto fredda con me e all'inizio non capivo perché... mi ricordo che alcune volte quando veniva alla Tana d'estate ignorava, ma io non ci facevo mai caso troppo impegnata a divertirmi. Quando io ed Hugo ci siamo messi insieme lei... lei... non si è fatta più vedere in giro e ho iniziato a pensare che si fosse dimenticata della mia esistenza" la ragazza ridacchiò freddamente. "Non sapevo quanto mi sbagliassi. Lei tornò quel mercoledì e mi fece vedere delle foto... delle foto di me nei bagni dei prefetti e... mi ricattò. Mi disse che se non avessi lasciato Hugo lei avrebbe appeso quelle fork per tutta Hogwarts"

La ragazza scoppiò in lacrime e Beatrice l'abbracciò comprensiva.

"Io non potevo fare altro" disse scossa dai singhiozzi.

"Ti prometto che usciremo da questa situazione. Insieme"

•••

"Al! È arrivato il risultato dell'ecografia!"

Il diretto interessato si alzò correndo verso la ragazza per non farla sforzare.

Guardarono insieme il risultato dell'ecografia e, fortunatamente, andava tutto bene. Albus si perse a guardare le foto e sorrise leggermente alla vista.

"Sarà bello, o bella, come la madre" disse facendo arrossire leggermente Rose.

"Avrà i tuoi bellissimi occhi verdi" constatò la diciassettenne sorridendo amabilmente immaginando già il figlioletto/a camminare per le strade di Diagon Alley insieme a lei. "Ed i capelli rossi alla Weasley" Rose annuì alle parole del cugino.

Albus incollò le sue labbra a quelle della ragazza che rimase spiazzata dal gesto. Quando si staccò lei gli chiese:"Perché l'hai fatto?".

Il moro rispose:"Forse perché ti amo da una vita, scema"

•••

Lily sorrise alle parole dell'ormai suo Lysander.

Era successo tutto così velocemente. Lys si era dichiarato e Lily presa dall'ansia aveva fatto dietro fronte per scappare, ma lui l'aveva fermata e si era messo è dire certe smancerie che all'inizio gli avevano fatto venire il diabete, però dopo aveva subito sorriso perché erano riferite a lei. Assurdo.

E stava continuando anche quel preciso istante.

"E poi tu-"

Lily si era scocciata e per questo posò le sue labbra su quelle dell'altro baciandolo dolcemente finché sentirono qualcuno entrare nella stanza.

"Lily poi- o dio mio che schifo, per favore andate a scopare lontano da me. Mai avrei pensato di trovarli in questa situazione"

Era Roxanne.

E mentre una coppia si formava nel dormitorio femminile di grifondoro, un'altra si lasciava nel cortile della scuola.

Un giorno pieno di promesse.

La promessa di una vita migliore.
La promessa di un'amore che sarebbe durato in eterno.
La promessa di non rinnegare un'esperienza.
La promessa di rimediare agli errori commessi, partendo da una persona importante.

Una promessa di famiglia, perché è quello che erano: una famiglia.

Nonostante tutto io amo solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora