Ti amo

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Capitolo 25

Era il 21 e quel giorno sarebbero tornati a casa per le vacanze. Aries era... leggermente, ma leggermente, preoccupata. Si alzò e corse in bagno prima di Astoria, entrò nella stanza e la sentì imprecare guardandola male.

Si lavò la faccia, le mani e si sistemò i capelli in un mosso/liscio. Uscì e corse a vestirsi.

Mentre arrivò al suo baldacchino notò la situazione nel loro dormitorio che era a dir poco disastrosa: panni buttati ovunque, tende tirate, una cosa rotta... cos?. Subito vide che erano tutte profondamente addormentate (a parte Astoria che si era rinchiusa in bagno), e qual era momento migliore per gli scherzi se non appena svegli? Prese subito la bacchetta e sussurrò:" Aguamenti" subito si sentirono le urla isteriche delle sue amiche.

Dopo aver riso come una pazza decise di vestirsi. Indossò una felpa corta verde militare ed un jeans nero a vita alta, come scarpe le sue adorate adidas. Si truccò un po' e finì di fare i bagagli. Dopo finito di prepararsi scesero tutte insieme. Si sedettero al tavolo dei grifoni e parlarono con i suoi cugini.

Dopo un po' si alzò, sotto gli sguardi interrogativi di Scorpius ed Albus, e andò verso il tavolo dei tassi. Si sedette vicino ad Hugo e si guardarono. Dopo un po' decise di parlare:" Giusto che non potremmo baciarci per un po', ti meriti questo" si avvicinò a lui e lo baciò appassionatamente. Quando si staccarono lui riuscì a dire solo un "Wow" che Aries se ne ritornò al suo tavolo con un sorriso compiaciuto stampato in faccia. Appena tornò notò che i suoi cugini avevano fatto in modo che Scorpius e Bea fossero seduti vicini. Erano entrambi molto imbarazzati e questo le piaceva... Ok, era crudele. Si voltò e subito incontrò lo sguardo del SUO ragazzo.

Le sorrise rassicurante ed era soprattutto in quei momenti che Aries si sentiva la persona più fortuna del mondo. E poi il suo sorriso era troppo bello! Lui era sempre bello e lo era sempre stato, ma non ci aveva mai fatto caso... Lui era stupendo con tutte quelle lentiggini che aveva in faccia, i suoi capelli rosso fuoco ed i suoi occhi blu mare in cui si perdeva ogni volta. Ci cascava sempre.

Finirono la colazione e uscirono dal cancello: guardò malinconica la scuola e sussurrò un Arrivederci.
Le sarebbe mancata Hogwarts, anche se l'avrebbe lasciata per poco.

Melissa entrò finalmente nel treno insieme agli altri e si infilarono nella nostra cabina. Casa... stavano per tornare a casa. Era super emozionata perché voleva rivedere James. Era dal suo compleanno che non lo vedeva e le mancava tantissimo... le mancava il suo modo di fare impacciato, i suoi capelli perennemente spettinati, la sua voglia matta di non rispettare le regole, il suo sorriso malandrino, i suoi grandi occhi nocciola, le sue labbra rosee, le sue carezze, i suoi baci... le mancava tutto di lui.

Melissa aveva lottato per stare insieme a quel ragazzo e sapere che non potevano vedersi tanto per via della scuola non la rendeva affatto felice, anzi era tanto ma tanto triste...

"Mel.. stai bene?" chiese Frank vedendola pensierosa.

"Si certo... perché?

"Stai piangendo" disse preoccupato. Solo ora si rese conto che aveva iniziato a piangere silenziosamente pensando a James e la loro lontananza. Subito si asciugò le lacrime e cercò di sorridere mentre vedeva che la cabina si era svuotata ed erano rimasti solo lei, suo fratello e Dominique.

"Tranquillo sto bene... gli altri?" chiese leggermente preoccupata.

"Sono andati tutti dai loro amici" e ci volle cinque secondi per capire tutto: lo avevano fatto per  farli stare soli nello stesso posto. Era un po' strano architettare piani sui proprio cugini o amici, ma... hey! Stiamo parlando di Lily Luna Potter. Si, era stata di sicuro lei. Decise di non andarsene per vedere cosa facevano, quindi annuì semplicemente e chiuse gli occhi.

Dopo poco si addormentò, ma si risvegliò a causa di bisbigli. Iniziò a provare a sentire qualcosa. E poi stop. Il rumore cessato. Lei aprì gli occhi preoccupata, ma quello che vide la sconvolse psicologicamente: Dominique e Frank si stavano baciando. Si accorsero della sua presenza e si staccarono rossi in viso.

Lei si alzò di scatto e li guardò contrariata. Qua di sicuro avranno pensato ad una scenata da sorella protettiva, ma poi disse, anzi urlò:" Cosa state facendo?! Aspetto un vostro bacio da sette fottutissimi anni e voi e cosa fate?! Vi staccate?! Non ci posso credere!"
Loro la guardarono stupiti, ma lei uscì. Solo dio sa cosa è successo dopo e Melissa non voleva saperlo.

Le ragazze erano fuori dalla cabina per tutto quel tempo. Melissa le guardò divertita per poi alzare un pugno in aria in segno di vittoria, mentre loro iniziarono a saltellare gioiose. Dopo poco andarono a cercare uno scompartimento e stranamente trovandolo.

Il tempo lo passarono scherzando quando finalmente il treno si fermò,  si ritrovarono alla stazione di King's Cross.

Corsero fuori felici, spensierate e come pazze si fecero largo tra la folla. Presero gli altri e scesero da quel maledetto treno.

Iniziarono a girovagare fino a quando sentirono una voce maschile urlare:" Chi fa parte della famiglia Weasley/Potter/Paciock venga qui!" Melissa si tranquillizzò sentendo la voce di Ronald Weasley e camminarono verso di loro.

Appena gli vennero incontro lo vide in tutta la sua bellezza. Senza pensarci due volte gli saltò addosso. Tra le sue braccia si sentiva protetta e si sentì finalmente dopo tanto tempo felice, libera, se stessa, viva se così si può dire. Lo attirò a se e lo baciò. Un bacio dolce che significava tutto. Tutto quello che non si erano detti per quei mesi.

Si staccarono e arrossì.
"Mi sei mancata da impazzire" disse serio poggiando la sua fronte su quella della ragazza.

"Anche tu Jay" chiuse gli occhi godendosi quel momento.

"Ti amo Melissa Catherine Paciock" lo guardò. I suoi occhi esprimevano sicurezza e determinazione. Sorrise. Era impossibile come cinque lettere la facessero andare totalmente nel pallone, facendola perdere quella poca sanità mentale che le era rimasta.

"Anche io ti amo James Sirius Potter"

"Fate i sentimentali?" Girarono la testa e si ritrovarono davanti una Victoire e un Teddy troppo emozionati per i loro gusti.

"Perché non ci avete detto niente? Da quando?" chiese euforica Vicky.

"In realtà Ted lo sapeva. Comunque dalla fine della scuola" rispose serio James.

Le urla di zio Ron interruppe per un pelo quelle scioccate di Vicky. Presero un auto, mentre la Veela gli faceva il terzo grado, ed arrivarono finalmente dopo mesi alla Tana.

Nonostante tutto io amo solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora