Gli occhi

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V Capitolo

Mentre camminava per arrivare al centro della sala, Liv vide ai lati decine di soldati posizionati tutti in una fila composta. Purtroppo il trono era fuori dalla sua visuale perché Else e Treje erano davanti a lei che camminavano spediti verso il re.

"Certo che per essere una sala dedicata ad una sola persona, è davvero troppo grande" stava pensando la giovane mentre continuava a camminare. Solo quando furono abbastanza vicini si fermarono e subito i genitori di Liv si inchinarono al cospetto del re degli dei. La giovane vide i due adulti e fece anche lei lo stesso, abbassando anche il capo in segno di completa sottomissione.
"Se potesse vedermi, mia padre sarebbe fiero di me per come sto adulando il re..." pensò all'inizio, ma poi aggiunse "...odio tutta questa situazione, nessuno dovrebbe umiliarsi in questo modo!" Rifletté.

<<Bene, bene. Dunque è quasi giunto il momento>> disse il vecchio re, seduto sul suo trono scintillante e con in mano lo scettro simbolo del potere assoluto.

Come da tradizione fu Terje a rispondere al sovrano <<Ebbene si vostra maestà...>> disse mentre si alzò dall'inchino e fece spazio per mostrare la giovane Liv ancora protesa <<...permettetemi di presentarvi la mia unica figlia, Liv>> esclamò.

Solo in quel momento la ragazza si alzò preoccupandosi di lasciare sempre il volto più in basso rispetto a quello del re <<E un vero onore per me conoscere vostra maestà, spero che la nostra conoscenza sia di qualche giovamento anche per voi, se non chiedo troppo>> disse rispettando ogni regola dell'etichetta che aveva imparato e che ormai conosceva a memoria.

Odino fece un piccolo e quasi invisibile sorriso e poi si rivolse alla giovane <<Liv, tu e la tua famiglia siete i benvenuti qui ad Asgard. Sono certo che sarà un vero piacere conoscere la vostra storia nel tempo in cui resterete nella città dorata>> disse sempre mantenendo un tono serie e severo.

<<La ringrazio sire>> rispose Else che sino a quel momento era rimasta in disparte per mettere meglio in luce la giovane figlia.

<<Bene, ora che vi siete presentati a dovere, permettetemi di presentarvi mio figlio...>> fece un piccolo cenno con la mano e un giovane alto e biondo fece un passo in avanti <<...lui è Thor, il cavaliere risonante, il dio del tuono e soprattutto futuro sovrano dei nove mondi>> esclamò fiero il vecchio re.

Tutti e tre gli ospiti si inchinarono mantenendo sempre lo sguardo basso. Liv era curiosa di sapere come poteva essere uno degli eroi più acclamati dei nove mondi, ma dovette rispettare le regole, suo malgrado abbassò lo sguardo e non incontrò il suo viso.
Dopo qualche secondo sentirono ancora la voce del vecchio Odino <<Lui invece...>> indicò la parte opposta <<...è il principe Loki, figlio di Laufey, dio degli inganni e unico discendente ancora in vita dei giganti di ghiaccio>> concluse mentre il principe si fece avanti.

Liv e la sua famiglia rimasero sbalorditi da quelle parole, conoscevamo bene i crimini del famigerato Loki e non capirono perché mai Odino lo avesse riammesso nella sua corte e non sbattuto in cella come avrebbe dovuto.
Tuttavia sapevano molto bene di non poter mostrare in pubblico quelle idee, così come per Thor, si inchinarono al cospetto di quel principe tanto nobile quanto temibile e spietato.
L'unica ad avere qualche esitazione fu Liv, che all'inizio non si chinò a causa dei troppi pensieri che le stavano affollando la mente. Solo dopo un piccolo cenno della madre, ritornò alla realtà e fece quanto doveva. Tuttavia il suo rancore per tutto il male che quell'essere aveva causato, non si estinse ma crebbe sempre di più in lei, tanto che decise di azzardare ciò che non avrebbe mai pensato.
Nel mentre il suo corpo si abbassava in riverenza, i suoi occhi pian piano si alzavano sempre di più sino ad incontrare quelli del dio dell'inganno. Quel tipo di contatto era riservato solo ai membri dell'alta nobiltà, di fatto Liv aveva appena infranto uno dei cardini base dell'etichetta a cui tutti tenevano in modo morboso. Ma quando lo fece, per disprezzo, quello che vide la lasciò a corto di fiato per un po'. Solo pochi conoscevano l'aspetto dei reali asgardiani e da tutti i racconti che giravano su Loki, la giovane non si sarebbe mai aspettata di vedere tanta bellezza. Il principe aveva i capelli così neri che sembravano fili d'ossidiana e occhi così chiari da risultare quasi trasparenti. I suoi lineamenti erano delicati e morbidi e il portamento era regale e aggraziato. Tutto in lui esprimeva eleganza e raffinatezza ed era quasi impossibile immaginare che quella stessa figura angelica, si fosse macchiata di reati così indicibili. Questo pensiero, insieme all'imbarazzo di aver incontrato il suo sguardo anche troppo allungo, le fecero abbassare finalmente il capo e ritornare se stessa, almeno fino a quel momento.

Solo quando ebbe abbassato il capo del tutto, il sovrano parlò nuovamente <<Queste guardie...>> disse indicandole <<...vi condurranno alle vostre stanze. Ci rivedremo questa sera per la grande festa in onore dei due sposi. Ora andate pure>> esclamò e subito i due soldati si mossero per far strada agli stranieri.
Terje, Else e Liv ringraziarono il sovrano e i principi con un cenno del capo e poi seguirono le guardie in silenzio.
Tuttavia se all'esterno c'era silenzio, nella mente della giovane ragazza c'era un completo caos.

"Chissà che aspetto ha il famigerato dio del tuono?" Stava pensando.
"Certo che il sovrano sembra un po' arrogante!" Pensò.
"Come mai Loki è stato perdonato? Non ci posso credere, ha creato scompiglio ovunque. Però devo ammettere che non è niente male" rifletté ma poi subito ritornò alla realtà.
"Liv, ma che cosa stai farfugliando...!" Si disse.

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora