Noia e inganni

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VIII Capitolo

Dal giorno della grande festa passò una settimana in cui spesso Liv si chiedeva se avesse fatto la cosa giusta durante quel ballo. All'inizio aveva pensato ci sarebbero state delle ripercussioni per le sue azioni, ma col passare dei giorni capì che così non era. Tuttavia continuava ad avere pensieri contrastanti tra loro.
"Ho fatto proprio bene. È soltanto un insopportabile, ingannatore e per di più troppo curioso!" Si diceva, ma poi altri pensieri le arrivavano in mente.
"No, non avrei dovuto. Lui è pur sempre un principe, gli devo rispetto!" Allora pensava.

Purtroppo quella settimana non era bastata per rischiararle le idee che erano sempre contorte e spesso strane, ma c'era ben altro che doveva affrontare, qualcosa di molto più personale.
Dal giorno che seguì la festa, iniziò l'anno di conoscenza con Rig in cui ogni giorno si incontravano sotto stretta sorveglianza, per capire qualcosa in più sull'altro.
Di fatto la ragazza riuscì a scoprire il carattere dell'uomo, che si rivelò non poco complicato. Con lei era sempre molto gentile e dolce, ma molti dei sui discorsi erano superficiali e privi di alcun minimo ragionamento. Spesso si perdeva in chiacchiere inutili e futili, ma soprattutto prive di alcun interesse. Liv scoprì che era un uomo molto altezzoso, ma riusciva a camuffarlo al meglio.
Insomma capì che era tanto bello e gentile quanto ignorante e arrogante.

Con tutti i suoi discorsi pregni di saccenteria nella mente della giovane ritornavano le parole dettele dal suo vecchio amico d'infanzia.
Cominciò a domandarsi se davvero avrebbe vissuto una vita priva di emozioni e di amore, e quei pensieri non facevano altro che tornarle in mente come fulmini accecanti.

I giorni di quella settimana erano stati tutti uguali. Si incontravano ogni pomeriggio sulla solita terrazza del palazzo, a prendere del The e parlottare del nulla.
Anche quel giorno non fu diverso, così dopo il solito pranzo in camera la giovane si recò su quella terrazza.
"Speriamo che il tempo passi in fretta!" Pensò mentre vi si recava.

Quando arrivò, trovò già tutti li ad aspettarla e come sempre salutò e si sedette al tavolino nel posto di fronte Rig.
La solita cameriera di palazzo le versò il The nella tazzina bianca e oro e poi le porse due dolcetti su un piccolo piattino abbinato alla tazza. Quel giorno, seppur la sua speranza fosse vana, voleva passarlo in completo silenzio senza dover sorbirsi i discorsi inutili del futuro marito. Tuttavia così non fu.

<<Vi trovo in forma oggi>> le disse Rig.

Liv avrebbe voluto alzare gli occhi al cielo al pensiero che ogni giorno le diceva la stessa cosa, al pensiero che proprio non riuscisse a trovare un modo migliore di iniziare una conversazione. Purtroppo però non potè farlo e si limitò a ringraziarlo come ogni singolo giorno. In questo modo, calò di nuovo un enorme silenzio e tutti i presenti riuscirono a capire che c'era qualcosa che non andava.
Dopo diversi minuti di completa inutilità, Liv si decise a proferir parola, tuttavia era solo un modo per sapere se davvero Rig fosse così ignorante come le era sembrato.

<<Mi dica mio Lord, cosa le piace fare ne tempo libero?>> gli domandò all'improvviso.

L'uomo infatti rimase per un po' senza saper cosa dire, poi riordinò le idee <<Di solito non ho molto tempo libero, mio padre mi porta con se ovunque per imparare, così che un giorno possa prendere il suo posto come consigliere del re...>> le rispose e poi continuò <<...comunque in quel poco tempo che mi rimase di solito mi esercito con la spada>> le disse.

Ancora una volta Liv vide che non avevano proprio niente in comune. Praticamente non aveva una passione, di fatto non gli interessava nient'altro che della politica e della guerra, proprio come qualsiasi altro uomo.
<<Oh bene!>> gli riuscì solo a dire, non sapendo davvero come far combaciare i loro interessi.
"Avrà mai aperto un libro in vita sua?" Si chiedeva con un sarcasmo che non aveva mai posseduto.

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora