Dubbi e preoccupazioni

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X Capitolo

Quella notte stessa fu insonne sia per la giovane Liv che per il temuto dio dell'inganno. Mentre lei si girava e rigirava nel letto pensando alla conversazione con Loki e soprattutto a quando era scappata via da lui, il principe continuava a girovagare per le sue stanze in cerca di un qualche sollievo dagli stessi pensieri che gli attanagliavano la mente.

Lui continuava a ricordare quegli attimi in cui i loro volti erano stati sul punto di sfiorarsi e lì intuì che le sensazioni che gli suscitavano erano strane e discordanti. La sua mente lo portava a ritenere Liv come una delle sue solite ragazze di passaggio, ma qualcosa in lui gli suggeriva che forse in quella ragazza c'era qualcosa in più. Anche lei aveva sentimenti molto diversi tra loro; se da una lato era sollevata dall'essersi dileguata in tempo, dall'altro però quella vicinanza le aveva suscitato molto più di quanto voleva ammettere. Da sola continuava a ripensare a tutti i discorsi avuti con Loki e una parte di se riuscì addirittura a giustificare il suo vendicarsi su tutto e tutti.

"Ma che cosa mi prende?" si chiedeva la giovane, inesperta in ambito di sentimenti ed emozioni reali e concreti.

"Perché ci penso ancora?" si domandava il principe, che invece era esperto di questo tipo di cose e proprio per questo non voleva pensarci troppo.

La notte passò molto lentamente, così come la mattina che fu lenta quanto una lumaca in fuga. La natura, per loro, sembrava girare al rallentatore e nulla riusciva a velocizzare quella giornata. Per sua fortuna, Loki aveva delle faccende di cui occuparsi così riuscì a tenersi impegnato per non pensare ancora ed ancora. Liv invece non fu così fortunata, non aveva proprio nulla da fare e quando arrivò il momento del solito incontro con Rig, qualcosa scattò nella sue mente. Non seppe come ne perché, ma alla fine decise di non presentarsi, mandando all'aria tutte le buone maniere e le regole, molto probabilmente per la prima volta in vita sua. Quella di fatto fu la primissima volta in cui non le importò nulla di ciò che potevano pensare i suoi genitori, ne tantomeno quella specie di fidanzato che le avevano affibbiato.

Doveva distrarsi e cercare di riordinare le idee a modo suo, così scese fino all'ingresso del palazzo e lo sorpassò avviandosi nel boschetto subito adiacente. Aveva visto quel bosco solo dalle finestre del palazzo o prima, dalle illustrazioni nei libri che consultava, ma vederlo di persona era tutt'altra emozione. Era davvero perfetto e bellissimo, con alberi alti e robusti, cespugli verdi e rigogliosi e tantissimi fiori diversi. Il colore che predominava era certamente il verde, tuttavia c'erano così tanti colori insieme che ci si perdeva la vista: i fiori erano viola, rossi, gialli e di ogni altro colore mai conosciuto.

E lei passeggiava tra quegli alberi e quei fiori, lasciando che il vestito morbido e leggero, svolazzasse con la leggera brezza che si era alzata, mentre con la mano accarezzava le foglie che riusciva a toccare, senza curarsene realmente. In quell'angolo di paradiso c'era un silenzio quasi irreale, quell'assenza di rumori e voci che Liv aveva sempre desiderato e mai ottenuto. Un posto e un'atmosfera perfetti per poter riflettere con pace e tranquillità.
"Che cosa posso fare...?" Si chiese "...la mia sorte è segnata, ma io non voglio questa vita!" Si disse.

Proprio mentre passeggiava, scorse una bionda chioma lunga e un abito che riconobbe subito. Non potendo più tornare indietro, si avvicinò con eleganza e salutò l'uomo <<Salve mio signore>> disse accennando un inchino.

Lui, che sino a quel momento era perso nei suoi pensieri, si girò verso la giovane <<Ciao...>> le disse <<...ti prego non c'è bisogno di tutto questo, chiamami pure Thor>> asserì ancora, avendo in risposta un dolce sorriso.
<<Che ci fai qui, non dovresti essere a palazzo con il tuo fidanzato?>> chiese il dio del tuono.

Liv in pochi attimi arrossì come se fosse stata scoperta a fare qualcosa di imbarazzante, solo dopo rispose <<Dovrei si...!>> asserì <<...ma proprio non riuscivo a starmene buona oggi!>> concluse con un accenno di malinconia.

Thor si accorse quasi subito che qualcosa la turbava pur non conoscendola e decise di chiederglielo direttamente <<Cosa c'è che non va?>>.

Liv lo guardò a lungo e alla fine la sua mente cadde nella disperazione più totale <<So a cosa stai pensando sai?>> gli disse soltanto.

<<A cosa?>> le chiese Thor incuriosito, ma anche dubbioso sul fatto che davvero avrebbe indovinato.

<<"Povera ragazzina ricca, che ne può mai sapere lei della tristezza!" ecco cosa pensi>> disse con un sorrisetto triste.

Il dio scoprì subito che, proprio come immaginava, ella non sapesse nulla di cosa lui stava pensando, così si affrettò <<No affatto. Stavo pensando a cosa sarebbe potuto capitare un ad ragazza così giovane per farla stare così male?>> esclamò guardando la tristezza negli occhi della giovane.

Liv rimase sorpresa che lui l'avesse capita così a fondo in pochissimo tempo, ma non prestò molta attenzione a questo perché era troppo impegnata a rispondere sinceramente <<Oh beh praticamente tutto. L'intero mondo in cui vivo e tutta la gente che ne fa parte, e l'inerzia del mondo che spinge in avanti ed io che non sono in grado di fermarla...>> gli disse velocemente e tutto d'un fiato, poi si fermò e prende un lungo respiro per poi ricominciare in modo più calmo <<...sono stati inviati così tanti inviti. Sarà presente tutta l'alta società asgardiana e ogni volta io mi sento come se stessi in mezzo ad una folla, urlando a squarciagola senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo!>> affermò abbassando gli occhi e sospirando.

Il dio aveva capito che c'era qualcosa che non andava, ma mai avrebbe pensato che Liv potesse sentirsi così sola e preoccupata per quello che stava affrontando. Tutta d'un tratto gli venne in mente di quando anche lui si trovava in una situazione simile. Ricordò con tristezza gli attimi in cui dovette combattere con il padre per fargli capire che lui amava una terrestre e che non l'avrebbe abbandonata. Gli venne in mente tutto quello che avrebbe voluto sentirai dire in quegli attimi, così alla fine <<Lo ami?>> chiese Thor con schiettezza riferendosi a Rig.

Liv non dovette pensarci neanche un secondo <<Lo conosco da pochissimo tempo, ma posso assicurarti che non potrò mai amarlo!>> esclamò sicura di se. Dopo qualche istante di silenzio, in cui nessuno dei due riuscì a trovare le parole giuste, Liv decise che era meglio tornare a palazzo <<Adesso vado, sicuramente mi aspetta una bella ramanzina...>> asserì <<...ma grazie infinite per la chiacchierata>> gli disse e dopo averlo salutato a dovere, si incamminò.

Prima che però lei scomparisse dalla sua vista, Thor la chiamò per farla girare e le disse <<Sii sempre come il mare, che infrangendosi sugli scogli trova sempre la forza di riprovarci!>>.

Ella sorrise e da lontano gli chiese <<Dove l'hai sentita?>>.

<<A Midgard!>> esclamò lui e poi la vide allontanarsi definitivamente.

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora