Rivendicazioni

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XVI Capitolo

Nel frattempo ad Asgard si era scatenato il caos.
I genitori di Liv, anche se terrorizzati all'idea, narrarono al sovrano dell'accaduto il quale andò su tutte le furie. La sala del trono venne ridotta a brandelli, tutto ciò che in essa era custodito ormai era stato gettato per terra come fosse senza valore. Tutti i presenti se ne stavano con gli occhi bassi con la paura di pronunciare una qualsivoglia parola che provocasse ancora di più l'ira del sovrano. Thor e Loki assistettero alla scena dai loro rispettivi troni senza poter fare nulla per placare il loro iracondo padre, mentre Rig e suo padre rimasero in piedi al centro della stanza anch'essi furiosi del comportamento della giovane.

Sorte diversa era toccata invece a Terje ed Else che erano chini verso Odino sperando nella sua clemenza e pietà, perché mai nessuno aveva offeso il sovrano senza ripagare il danno con la propria vita.
<<Inconcepibile!>> continuava a ripetere il re urlando e gettando a terra il poco che era rimasto intatto.
<<Non mi interessa quanto tempo ci metterete, non mi interessa in che modo, ma voglio quella ragazza di nuovo a palazzo. Il matrimonio dovrà essere celebrato il prima possibile...>> disse furioso <<...sono stato chiaro?>> chiese con un tono alto e minaccioso.

Anche se quella era una domanda, nessuno ebbe il coraggio di rispondere, tranne colui che di fatto non aveva paura di niente e di nessuno <<Odino...>> il re si sentì chiamare da uno dei due troni <<...permetti che sia io a riportarla qui, potrei farla ragionare>> disse Loki con calma per evitare di infastidirlo ulteriormente.

<<No, ci sono le guardie per questo!>> esclamò l'anziano re.

<<Se permetti, le guardie non farebbero altro che spaventarla cosa che la porterebbe a fuggire ancora. Se invece io provassi a parlarle magari riuscirei a calmarla e farle cambiare idea>> spiegò.

Odino ascoltò senza mai guardarlo negli occhi, tuttavia rifletté molto attentamente sulle sue parole <<Così sia, va adesso non dobbiamo perdere altro tempo...>> disse al dio <<...in quanto a voi...>> si riferì ai due genitori <<...pregate che il matrimonio possa essere celebrato, oppure subirete la mia ira. Ora andate!>> disse e urlò le ultime parole in un ordine che non ammetteva repliche di alcun genere.

Il dio dell'inganno si avviò, con delle guardie al suo seguito, dal guardiano dei nove mondi consapevole che ovunque fosse stata la ragazza lui avrebbe potuto trovarla. Quando oltrepassò il ponte e arrivò al limite della città incontrò Heimdall il quale confermò i suoi sospetti.
"Come immaginavo è tornata a casa" pensò dopo che ebbe ricevuto la conferma. Chiese immediatamente al guardiano di aprire il passaggio, così anche lui e i soldati fecero quel brevissimo e velocissimo viaggio che li portò verso il mondo di Liv. In quel mondo le armature di Asgard non passarono inosservate e in men che non si dica già iniziarono a circolare voci sulla possibile motivazione del loro arrivo, tuttavia nessuna delle dicerie corrispondeva almeno in parte alla realtà.

Non ci volle molto prima che, con l'aiuto di qualche cittadino, Loki riuscisse a trovare la grande abitazione della famiglia. Intimò alle guardie di aspettarlo all'ingresso mentre lui entrò a cercare la giovane. Aprì ad una ad una tutte le porte, ma non riuscì a trovarla così decise di controllare anche i sotterranei e anche lì fece la stessa cosa. Dopo vari tentativi, l'ultima porta fu quella decisiva, la aprì di scatto e vi trovò Liv e Thomas abbracciati sul letto.
"E questo chi sarebbe?" Si chiese guardandolo truce, mentre i due sobbalzarono per quell'intrusione.

<<E tu che ci fai qui, come mi hai trovata?>> chiese Liv con gli occhi ancora spalancati dalla sorpresa e ben nascosta da Tommy che l'aveva portata dietro di se.

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora