La volontà (Loki)

Casa paterna

XV Capitolo

Liv era rimasta molto delusa della conversazione con Loki. Certo era consapevole che lui fosse il dio dell'inganno ed era a conoscenza della sua orribile fama, ma qualcosa dentro di lei l'aveva portata a cercare di fidarsi di lui.
"Assurdo" si ritrovò a pensare mentre camminava da sola nella città dorata. In quel momento avrebbe davvero voluto che lui potesse dirle qualcosa di carino per tirarla un po' su di morale, ma a lui nulla importava degli altri e questo Liv ormai lo aveva capito.

"Perché mai ci resto così male, lui non è nulla per me è mai lo sarà" si disse per scacciare via l'ennesima delusione della giornata è mentre continuava a riflettere su tutte le parole che erano volate, camminò attraversando ogni abitazione e ogni mercato, sorpassando le strade principali sino ad arrivare in quel lunghissimo ponte cristallino che tanto le piaceva. Posando un piede dietro l'altro, arrivò fino al limite trovandosi davanti quell'uomo che l'aveva accolta la prima volta.

<<Che piacere. Come mai da queste parti?>> chiese Heimdall senza mai lasciare la sua postazione di guardiano del bifrost.

Liv lo guardò e gli sorrise. Non sapeva nemmeno lei il perché della sua presenza in quel luogo, si era semplicemente ritrovata a camminare senza una meta fino ad arrivare alla fine della città, però in quel preciso momento ci fu una cosa che risalì la superficie del suo cuore e allora decise di rischiare il tutto, perché infondo non aveva più niente da perdere.
<<Potete condurmi a casa?>> chiese con timidezza ed imbarazzo.

<<Posso condurti dove vuoi, ma...>> disse <<...sei sicura di poterlo fare?>> le chiese con contegno, ma con un'empatia che Liv non era riuscita a trovare ancora in nessuno.

<<Credo proprio di no, ma ne ho bisogno!>> esclamò sincera e quel suo volto triste scaldò il cuore del grande custode che decise di accogliere la sua richiesta anche se non avrebbe dovuto.
Dopo qualche secondo girò la spada nel posto giusto e il portale si aprì con i suoi mille colori, in un batter d'occhio Liv ne fu risucchiata e fu condotta in quel viaggio velocissimo che le avrebbe permesso di tornare nel mondo delle sue origini. Il tutto durò solo pochi secondi e alla fine di essi si ritrovò finalmente a casa dopo un tempo che le sembrava lunghissimo.

In realtà non c'era nulla in quel posto che la rendeva felice, perché anche lì aveva vissuto una vita non sua, tuttavia c'era una persona per cui avrebbe dato tutto. L'unica persona che lei avesse mai amato, l'unica che le voleva bene per quello che era e che l'aveva più volte messa in guardia sulla brutta vita che avrebbe condotto. Attraversò velocemente la città senza farsi vedere da nessuno visto le tante lingue lunghe del posto e arrivò spedita in quell'enorme casa che per anni e anni era stata il suo rifugio, ma non vi entrò. Il suo obbiettivo non erano di certo le lussuose stanze che conosceva alla perfezione, quanto piuttosto quei luoghi più veri e pregni di vita.

Raggiunse le stanze della servitù e bussò ad una di quelle porte, ma non ottenne alcuna risposta così si avviò senza indugi nelle stalle e lì, di spalle, c'era lui.
<<Tommy!>> esclamò alle sue spalle.

Il giovane alzò di scatto gli occhi senza girarsi, lasciò tutto ciò che stava facendo e solo alla fine ebbe il coraggio di girarsi senza poter credere ai suoi occhi <<Liv?>> disse non sapendo se fosse una domanda o un'esclamazione. Non riusciva a credere di vederla di nuovo davanti ai suoi occhi, ci mise un attimo prima di realizzare la verità è poi senza indugiare oltre corse verso di lei. Quando finalmente la raggiunse, la prese tra le braccia e la strinse forte a se respirando il suo dolce profumo di vaniglia, quello che per anni lo aveva allietato.
<<Non ci posso credere...!>> esclamò con un sorriso enorme sul volto e con voce tremolante dall'emozione <<...credevo che non ti avrei più rivista>> le disse stringendola ancora di più.