Veleno

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XI Capitolo

Mentre Thor si allontanava dal boschetto, lo stesso stava facendo Liv per avviarsi al palazzo. Tra un passo ed un altro rifletteva sulle parole del dio e arrivò alla conclusione che aveva ragione.
I suoi pensieri vagavano liberi e selvaggi come il vento, senza che nessuno li trattenesse. Tutto ciò che le passava in testa, in quegli attimi, era puro istintivo privo di ogni regola: doveri, piaceri, il passato, il futuro, problemi e soluzioni. In quel bosco la sue mente si era trasformata in una fitta rete di strade senza fine, molte delle quali spaventose ed incerte. Se di certo tutti quei pensieri la aiutavano a trovare risposte per se stessa, in realtà ella avrebbe voluto fermare il tempo e mettere in pausa tutto, liberando la mente e alleggerendosi di tanti pesi.

Nella sua testa era tutto così rapido, che neanche si accorse di essersi fermata ad ammirare un fiore non diverso dagli altri, non più bello e nemmeno più grande: un fiore come tutti gli altri che aveva ricevuto in dono lo sguardo della giovane, persa nei suoi pensieri.
"Pensare rende le cose più complete, ma anche più complicate" si disse mentre vagava ancora senza una meta apparente e con gli occhi che viaggiavano senza una destinazione.

In quegli attimi, ripensò alle mille poesie che aveva letto e ricordò il motivo per il quale esse furono create. È sempre stato difficile per l'uomo dar voce ai propri pensieri e alle proprie emozioni, ma la poesia è sempre stata in grado di donare quel sollievo e quello sfogo tanto desiderato. I pensieri vanno al di là delle parole e del linguaggio, sono stati d'animo che aiutano a crescere e a capirsi meglio, sempre che si riescano a decifrare.

"Posso davvero buttare tutta all'aria solo per vivere come voglio?" Si chiedeva mentre continuava a passeggiare tra l'erba alta.
La giovane non riusciva proprio a mettere d'accordo cuore e mente, e quello che le faceva più paura fu che non era più sicura di quello che il suo cuore le stesse dicendo. Da un lato voleva rendere orgogliosi i suoi genitori e voleva renderli fieri e felici, dall'altro però desiderava una vita di avventura, passione e amore, una vita che di certo Rig non avrebbe mai potuto darle.
"Devo parlare con i miei..." si disse quasi all'improvviso, come fulminata "...Non si può vivere per accontentare gli altri, la scelta deve essere solo mia. Desidero di certo percorrere quella navata, ma quando lo farò sarà per amore e non per dovere verso qualcuno!" Pensò con una sicurezza che non sapeva di possedere.

Solo dopo quel pensiero e più determinata che mai, affrettò il passo che divenne spedito verso il palazzo. Ad ogni passo ne saltava due per poter essere veloce e soprattutto per evitare di perdere quel coraggio ignoto e di cambiare idea.
Quella marcia divenne sempre più veloce, ma all'improvviso Liv si fermò di scatto, abbassò il capo e guardò poco distante dai suoi piedi.
In quel preciso punto, nascosto in parte dall'erba c'era un serpente nero come la pece e con occhi di un giallo abbagliante.
Chiunque in quel momento sarebbe scappato urlando dalla paura, ma non Liv. Non era mai stata una ragazza paurosa e per di più nella sua stessa educazione era previsto di rispettare ogni singolo essere vivente, compresi quelli più pericolosi. Salutò quel rettile come se avesse potuto risponderle e poi gli girò intorno per continuare verso il palazzo. Tuttavia dopo pochi passi sentì un rumore stranamente familiare e girandosi, vide quel grande serpente illuminarsi e trasformarsi in qualcos'altro.

<<L'ultima volta che l'ho fatto, Thor è quasi morto di paura!>> esclamò il serpente ritramutatosi in Loki, raccontando uno dei pochi ricordi felici che custodiva con il fratello.

<<Non ci posso credere, ancora tu>> esclamò a sua volta la giovane da un lato esasperata di quell'insistenza, mentre dall'altro incuriosita sul motivo.
Loki non disse nulla, si limitò a creare sul volto un'espressione divertita <<Questa volta mi sa che ti è andata male. Non mi hanno mai fatto paura i serpenti!>> così disse ancora lei.

<<No hai ragione, sono io che ti spavento>> rispose lui beffardo, cinico e sicuro di se a livelli esasperanti.

Liv subito gli rispose <<Si certo, come no!>> disse tra qualche finta risata.
"Non mi fai paura Loki, toglitelo dalla testa..." Si disse "...però cos'è questa sensazione?" Si chiese.
"No non è paura, e allora cosa?" Pensò ancora.

Era come persa nei pensieri e non si accorse con con passo estenuantemente lento, Loki si stava avvicinando sempre di più, troppo. Come svegliata da un incantesimo si vide l'uomo vicino che la osservava in silenzio non sapendone il motivo.
<<Che guardi?>> allora gli chiese sperando solo di poter andare via il più in fretta possibile.

Ancora una volta Loki disegnò sul volto un sorriso beffardo <<Assolutamente niente...>> rispose in principio e solo dopo continuò e svelò il suo vero intento <<...mi stavo semplicemente facendo un giro nella tua bella testolina e ho trovato qualcosa niente male!>> disse allargando il sorriso.

Liv per un attimo non riuscì ad elaborare quell'informazione, poi con occhi stralunati <<Mi hai letto la mente?>> chiese pensando che prima di quel giorno quella frase non avrebbe avuto senso.

Il principe si limitò ad annuire e prese il mento della giovane con due dita per farla avvicinare <<Ammetto che avevi ragione, non hai paura di me...>> le disse <<...c'è però qualcos'altro che ti tormenta vero? Un sentimento che non conosci e che non sei in grado di capire!>> asserì avvicinandosi ancora.
La giovane cercò di negare ogni cosa, ma prima che potesse pronunciare una qualsiasi scusa, lui riprese la parola <<Non puoi mentirmi, l'ho visto...>> si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò <<...non ti preoccupare sarò io a fare chiarezza>>.

Appena ebbe finito di pronunciare quelle parole, in modo lento e seducente, si allontanò dal suo orecchio e spinse la ragazza versi di lui costringendola ad avvicinarsi. In meno di un attimo ella si ritrovò le labbra dell'uomo sulle sue e questa volta non scappò via. Lui non fu né dolce né delicato, al contrario quel bacio era arrogante, focoso e pieno di passione. Liv, che mai aveva baciato qualcuno, all'inizio si sentì strana e in errore ma quelle poche sensazioni furono effimere perché lasciarono il posto a qualcosa di ancora più spaventoso e ignoto. Ella continuava a muovere le sue labbra al ritmo di lui e nel col tempo la sua mente era un completo caos. Riuscì a provare rabbia, gioia, voglia e ancora ansia, allegria e tanto altro. Sentimenti che non potevano coesistere nello stesso tempo in una sola persona, ma quella volta fu possibile.

E mentre le loro labbra ancora danzavano frenetiche ella non poteva far altro che domandarsi: "É possibile che stessi cercando questo?".

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora