Sentimenti suscitati

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XII Capitolo

Quella stessa domanda continuava a girarle per la testa senza riuscire a trovare una risposta. Quel bacio le stava piacendo, molto, troppo e non doveva essere così. Non era dolce come quello che aveva sempre letto nei suoi romanzi preferiti e Loki non era il principe azzurro che tutte cercano per se nella vita. Eppure quella danza veloce e rabbiosa che le sue labbra stavano compiendo non la stava disgustando, anzi provava sempre più piacere quasi come se tutto il resto del mondo fosse scomparso all'istante.

"Non può essere, questo non doveva accadere!" si disse e lo ripeté per una ventina di volte prima di avere la forza di staccarsi da quel bacio e guardare l'uomo con un disprezzo che in realtà non provava.

<<Non avevi alcun diritto i farlo!>> gli urlò in faccia mettendo spazio tra i loro corpi.

Lui la guardò per un secondo e poi fece quel maledetto sorriso arrogante che di solito troncava qualsiasi ragazza <<Io il diritto me lo prendo, non ho bisogno del permesso di nessuno>> le disse senza alzare la voce neanche una volta, come fosse tutto normale.

Liv non riusciva a credere a quanto arrogante fosse quel dannato principe e alzò gli occhi al cielo solo pensandoci. Poi capì che non aveva senso continuare a discutere con uno del genere così scosse la testa incredula e gli diede le spalle, allontanandosi da quel bosco e ritornando al palazzo d'orato.

Loki fu lasciato lì da solo con tutto il tempo per pensare e lo fece, pensò a lungo. Ripercorse tutto quello che era successo qualche attimo prima, rivide davanti agli occhi il volto di Liv e pensò ancora. Tutto quello che gli passava per la testa era confuso e solo qualche volta maledettamente chiaro. Era chiaro che lui trovasse qualcosa in quella giovane che mai aveva visto in altri ed era altrettanto chiaro che lei lo aveva rapito con i suoi modi gentili e con quell'innocenza di cui lui era sprovvisto ormai da molto tempo. Però tutti quei pensieri limpidi venivano oscurati dall'orgoglio di quell'uomo che non poteva, o meglio voleva, credere di star perdendo la corazza che si era costruito con tanto affanno. E quindi rifletteva, ma poi ogni briciolo di lucidità svaniva quando chiudeva gli occhi e davanti a se vedeva quelli smeraldi della giovane, le sue curve delicate e soprattutto quelle labbra che finalmente era riuscito ad assaggiare.

All'improvviso ci fu un pensiero che lo rese triste e che non riuscì a scacciare: Quell'innocenza pura che lei possedeva l'avrebbe portata all'infelicità in quel mondo così crudele. "In un mondo tanto egoista, l'egoista ha tanto successo" questo si era sempre ripetuto da quando aveva scoperto le sue vere origini ed era l'unica cosa che l'aveva aiutato a sopravvivere tutti quegli anni, anche se non come avrebbe voluto. "Quella ragazza è davvero troppo ingenua..." si disse con le migliori intenzioni ripercorrendo ancora una volta l'accaduto e sorridendo in modo sincero come non aveva mai fatto, ma poi si ridestò da quella specie di sonno che lo portava ad essere migliore di come si descriveva e così fece di nuovo uscire quel  serpente velenoso che era il lui e che lo aveva protetto da tutto e tutti "...vedremo se tra qualche mese lo sarà ancora!" pensò e rise ancora, questa volta però la risata fu maligna, arrogante e maliziosa.


Mentre Loki continuava ad ingannare se stesso, Liv era arrivata al castello e tutto il coraggio che era riuscita a trovare grazie alla conversazione con Thor era scomparso a causa di Loki. Prima di incontrarlo avrebbe davvero voluto dire ai genitori che non intendeva sposarsi per dovere, ma quello che era avvenuto in seguito l'aveva spaventata e sapeva perfettamente che se il padre e la madre lo avessero scoperto di lei sarebbe rimasto nient'altro che cenere.

Regole...Regole...Regole... Solo questa parole riusciva a girarle per la testa senza riuscire a scacciarla via e continuava imperterrita ad avvelenarle la mente e l'anima per un futuro che non desiderava e da cui sarebbe voluta solo scappare, ma non poteva. "Sono condannata, dovrò davvero sposare quell'uomo" si ripeteva trattenendo qualche lacrima coraggiosa che cercava di uscire, ma che non riusciva a trovare la strada giusta. "Perché doveva complicare le cose?" si chiese riferendosi al temibile dio dell'inganno, ma soprattutto a quel sentimento che pian piano spingeva per uscire dall'angolo più remoto del suo cuore.

Di fatto era proprio quello il problema, non I suoi genitori, non Rig e nemmeno Loki ma quel temibilissimo meraviglioso e spaventoso sentimento che le faceva stringere il petto cosicché il cuore sembrasse troppo grande per quell'angusto spazio. Quell'anonimo sentimento per cui stava lottando contro se stessa come una nave in tempesta che cercava di ritornare in porto con a bordo tutti i marinai sani e salvi.

La sua testa ormai era in balia dell'ignoto mentre a passo svelto si dirigeva nelle sue stanze sperando di rinchiudersi fino all'ultimo giorno della sua triste vita per poter sfuggire da tutto e tutti. Tuttavia anche quelle poche e semplici speranze furono vane perché poco distante dalla porta d'ingresso vide Odino passeggiare per i corridoi. Si guardò velocemente intorno per trovare un modo di nascondersi, ma era troppo tardi il sovrano ormai l'aveva vista e lei non poté fare altro che inchinarsi e sperare, ancora una volta, di essere lasciata in pace. 

Vide il re avvicinarsi a lei e capì subito che avrebbe voluto parlarle. Ci vollero solo pochi attimi prima che lui le fosse vicino e solo in quel momento la giovane si rialzò senza mai puntare lo sguardo in quello di Odino.
<<Cara Liv come stai?>> chiese il sovrano con una gentilezza che non era nelle sue corde usare.

Liv finse un sorriso <<Molto bene vostra maestà>> rispose, falsificando la sua risposta proprio come il sorriso che aveva in volto.
"No, non sto affatto bene..." pensò contemporaneamente "Ma a nessuno interessa" si disse subito dopo.

Lui le si avvicinò ancora e le mise una mano sulla spalla portandola ad alzare lo sguardo <<Vieni con me, desidero parlarti...>> le disse e si avviarono nella direzione da lui scelta, poi si fermò un istante <<...da soli>> continuò rivolgendosi alla guardia che subito arrestò il suo cammino e cambiò direzione.

"Se ha capito che non sto bene sono fritta..." pensò quando si ritrovò a camminare da sola con lui.
"Anche se ha scoperto, in chissà quale modo, che non voglio sposarmi sono fritta..." continuò a riflettere.
"Per non parlare di quel dannatissimo bacio..." si disse.

La volontà (Loki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora