Domenica 11 Agosto
Max aveva una strana sensazione addosso, quel giorno. Una specie di nervosismo incomprensibile che l'aveva fatto dormire male.
Eppure doveva essere super felice, dato che lui e Manny avrebbero pranzato insieme al parco in un picnic dove ovviamente a cucinare era stato solo Max. Manny però si era offerto di portare il resto, e di scegliere il posto. Max non vedeva l'ora!
E forse era questo a renderlo nervoso?
Insomma, non era niente di strano, si vedevano spesso, pranzavano e cenavano insieme, e l'ultima volta che si erano visti era stata due giorni prima, quando avevano poi incontrato Roelke.
...quando Manny gli aveva promesso che presto gli avrebbe detto tutto.
Sì, forse era anche per quello che Max era nervoso. Perché aveva una brutta sensazione circa il segreto di Manny. E inconsciamente, il motivo per cui non lo aveva incoraggiato a rivelarglielo era che non era del tutto certo di volerlo sapere, in realtà. Ergo, la vera ragione del nervosismo.
Perché se c'era una cosa che era certo di volere, era che tutto restasse com'era, perché stava davvero bene con Manny, quindi perché complicarsi troppo la vita?
Vabbè, meglio pensare al presente, e godersi un bel picnic al parco. Max aveva preparato una quiche di prosciutto e formaggio, della pasta fredda ed era finalmente riuscito a perfezionare una torta caramello e cannella che sperava potesse essere vagamente simile a quella della madre di Manny, anche se dubitava sarebbe mai stata al suo livello. Si era svegliato presto per cucinare tutto e avviarsi in anticipo alla fermata dell'autobus.
Lui e Manny avevano iniziato una lotta non annunciata su chi riuscisse ad arrivare prima dell'altro, dato che entrambi tendevano sempre a raggiungere le mete con largo anticipo.
L'appuntamento era a mezzogiorno... quindi alle dieci Max uscì di casa per fare quei dieci minuti a piedi che lo separavano dalla fermata dell'autobus.
Purtroppo quel giorno Manny vinse la sfida, perché quando Max raggiunse, quasi di corsa, lo stop, lui era già seduto lì, e armeggiava con il telefono, sorridendo divertito tra sé.
-Manny, sei in anticipo!- osservò, raggiungendolo e salutandolo con la mano.
Manny alzò lo sguardo, e si aprì in un ampio sorriso.
-Potrei dire lo stesso di te. Pensavo avessimo deciso di pranzare insieme, non di fare colazione- ridacchiò, alzandosi per dargli un bacio sulle labbra.
-So che non ci vediamo da meno di quarantotto ore, ma mi sei mancato- ammise, sdolcinato, ricambiando il bacio.
Manny arrossì.
-Aw, un giorno mi farai venire il diabete- scherzò, dandogli un leggerissimo colpetto sul petto.
-Se vuoi posso anche smettere- lo provocò, scherzosamente.
-No, no, continua pure, non mi stancherei mai di sentirti- si affrettò a fermarlo Manny, prendendogli la mano e dandogli un bacio.
Max era il tipo di ragazzo super sdolcinato, a cui non interessava affatto nascondersi, e adorava le dimostrazioni pubbliche di affetto. Manny lo incoraggiava e ricambiava. Erano davvero perfetti insieme.
-Allora, approfittiamo dell'anticipo per dirigerci ad un parco un po' più distante, ci facciamo una bella passeggiata, o raggiungiamo prima il luogo designato e prendiamo un po' di sole e aria fresca?- Manny lo prese sottobraccio e gli annunciò le possibili alternative.
-Quello che preferisci tu- Max gli diede carta bianca, sistemando meglio il cesto con il cibo per mettere un braccio intorno alle spalle di Manny e stringerlo a sé.
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Corona Crew
Teen FictionCinque coppie, cinque cliché, tropes letterari e delle fanfiction ovunque, e un narratore esterno e allo stesso tempo interno che sembra attirare a sé le più assurde coincidenze e situazioni da soap opera. Un gruppo di amici si ritrova a passare l'...