Propositi

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31 Dicembre

Mancavano pochi minuti all'arrivo del nuovo anno, e Norman Smith era seduto su un muretto all'esterno del Corona Café, intento a morire di freddo e ascoltare passivamente una entusiasta conversazione che era passata dagli esami imminenti ai gatti in troppo poco tempo per essere normale. Come ormai accadeva da parecchio tempo, si chiedeva, tra sé, come fosse finito in quel gruppetto di amici.

Norman Smith, 22 anni, era una persona normale, completamente ordinaria. Una famiglia nucleare, nessun fratello, aspetto dimenticabile, vita amorosa inesistente, con sua grande gioia poiché completamente disinteressato, e un futuro che sperava sarebbe stato brillante nell'economia manageriale, che stava studiando all'università, fuorisede.

E la sede che aveva scelto, fuori dal suo comune di provenienza, era la città di Harriswood, uno di quei rari posti nel mondo dove coabitano luoghi stupefacenti e di interesse enorme, tipo l'università e due enormi aziende di importanza internazionale, ma allo stesso tempo un paese dimenticato dal mondo dove chi ci vive da tempo conosce grossomodo tutti quanti, e dove il bar locale non ha particolare concorrenza, e tutti ci si dirigono sempre.

Il bar locale in questione era il Corona Café. Non è che non avesse concorrenza, in sé, dato che c'erano almeno altri quattro bar in città, ma era il bar degli universitari, questo era certo, e in generale della gioventù, e in ciò non aveva concorrenza, dato che gli altri erano il Bar per impiegati, quello della terza età, quello del centro dove si dirigevano soprattutto casalinghe e proprietari di animali domestici ed infine il bar davanti alla scuola elementare e media, per le famiglie al completo.

Quindi sì, il Corona Café era il bar della gioventù in tutto e per tutto.

Quando Norman si era trasferito in città, un anno prima, per ottenere il master in Economia Manageriale, aveva iniziato da subito a frequentarlo costantemente, per studiare e allo stesso tempo tenere i suoi livelli di caffè nel sangue a norma, che nel suo caso significava molto, molto alti.

Ed era stato durante quel periodo, proprio all'inizio del suo soggiorno in quella strana e pittoresca cittadina, che aveva fatto la conoscenza di Amabelle.

Anticipo immediatamente che non è il suo interesse amoroso. A dire il vero Norman Smith non ha interessi amorosi, in questa storia, e non ha la minima intenzione di averne, data la sua repulsione per qualsiasi situazione sessuale e romantica, almeno nei suoi riguardi.

Ma Amabelle è diventata sua amica.

Non sarebbe potuto essere altrimenti, vista la natura esuberante e a tratti quasi insistente della ragazza nei confronti di chiunque volesse aggiungere alla sua decisamente molto vasta cerchia di amici.

Probabilmente Norman sarebbe rimasto un normale amico del café se non fosse stato per il proprio major.

Fortuna volle, infatti, che uno dei migliori amici di Amabelle si fosse appena laureato proprio in quella materia. Da cosa era nata cosa, e prima che Norman se ne rendesse conto era finito per essere un membro ufficiale della Corona Crew, praticamente le mascotte ufficiali del café, clienti più abituali, e gruppo di amici con cui uscire e fare baldoria nei weekend. Norman non era mai stato il tipo da entrare nei gruppi, ma doveva ammettere che erano piacevoli, in generale. Soprattutto Mirren, il suo tutor. E suo malgrado doveva ammettere che anche Amabelle era diventata una carissima amica, ormai.

C'era solo un problema.

A volte erano davvero, davvero strani.

Non tanto come personalità loro, in realtà, ma venivano coinvolti in situazioni che Norman considerava decisamente assurde, quasi uscite da film, soprattutto commedie o soap opere.

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