Sabato 2 Febbraio
Era passata una settimana dall'appuntamento di Clover con Diego, ma suo padre ancora non l'aveva chiamata nel suo ufficio per discutere del suo presunto nuovo ragazzo.
Era un evento talmente inusuale che, nonostante mancassero due giorni al suo compleanno, Clover non riusciva a fare altro che pensare a questo.
Che Dick non glielo avesse detto? Era improbabile. Era il cagnolino servizievole di suo padre, e gli aveva fatto da spia per tutto il tempo in cui i due erano stati insieme.
Forse questa volta era rimasto in silenzio per non urtare la sua mascolinità? Nah, niente avrebbe potuto urtarla.
Stava giusto chiedendosi se poteva abbandonare la questione e pensare a cosa fare il suo compleanno mentre gustava la colazione, ed era quasi giunta alla conclusione che poteva tirare un sospiro di sollievo, quando sua madre interruppe il suo treno di pensieri.
-Tesoro, come sono le uova? Forse un po' troppo cotte? Devo chiedere allo chef di rifarle?- le chiese, accarezzandole la testa, preoccupata dal suo insolito silenzio.
-No, sono buone. Stavo solo pensando. Blossom torna per il mio compleanno?- chiese, per fare conversazione. Era improbabile, ma dato che festeggiavano domenica, forse poteva fare uno strappo. A differenza di Aloe, aveva un buon rapporto con la sorella di mezzo. Era gentile, affettuosa, e sebbene assoggettata al padre, non lo seguiva in tutto e per tutto.
-Certamente, sarà dei nostri a pranzo. Non mi hai ancora detto cosa vuoi come regalo? Cerca di farmelo sapere entro domani, okay, tesoro?- con un grande sorriso, la signora Paik uscì dalla sala da pranzo per portare il caffè al marito.
Un regalo, eh?
Clover aveva sempre avuto difficoltà a sceglierne uno. E segretamente aveva sempre sperato che un giorno sua madre la sorprendesse dandole qualcosa che le potesse piacere senza prima chiederle di descriverla accuratamente, ma sapeva che in fondo faceva del suo meglio.
Forse poteva chiedere un nuovo computer, o una bici elettrica. Mah, niente che non potesse comprare da sola con i propri soldi. Forse poteva approfittarne per fare un regalo alla Corona Crew, o a Max.
Stava giusto iniziando ad elaborare una bella idea, quando sua madre ritornò in stanza, con un'espressione che Clover ormai conosceva fin troppo bene.
Era la classica espressione "Tuo padre vuole parlarti, non sembra molto contento".
-Tuo padre vuole parlarti, non sembra molto contento- disse infatti in tono grave.
Ci aveva messo più del previsto a chiederle di Diego. Poco male, sapeva già cosa rispondergli. Chissà se l'avrebbe messa in punizione.
Magari quest'anno non avrebbe ricevuto un regalo.
...nah, era improbabile. Era sua madre la responsabile dei regali, che usava per dimostrarle il suo affetto. Probabilmente il signor Paik neanche ricordava che di lì a poco sarebbe stato il compleanno della sua figlia minore.
Clover decise di abbandonare la colazione al suo destino e si alzò, pronta a vedere suo padre. Erano almeno tre settimane che non si parlavano. Forse addirittura dal pranzo di famiglia del mese prima. Certo che il tempo passava davvero in fretta.
-Volevi vedermi, padre?- chiese, entrando senza bussare nell'ufficio, e mantenendosi sull'uscio.
Il signor Paik le fece semplicemente cenno di sedersi davanti alla scrivania, bevendo il proprio caffè e scrivendo qualcosa con l'altra mano.
Clover aspettò almeno dieci minuti che finisse, e ne approfittò per riflettere ancora sul regalo.
Una vacanza? Una crociera? No, la crociera era troppo lunga, e non era stagione. Magari in montagna. Gli ultimi esami della Crew erano il 13, si era informata.
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Corona Crew
Teen FictionCinque coppie, cinque cliché, tropes letterari e delle fanfiction ovunque, e un narratore esterno e allo stesso tempo interno che sembra attirare a sé le più assurde coincidenze e situazioni da soap opera. Un gruppo di amici si ritrova a passare l'...