Mercoledì 14 Agosto
-DA QUANTO TEMPO MI STAI SPIANDO?!-
Mathi non si aspettava visite che non fossero da parte di Will, non si aspettava che avrebbe mai rivisto Denny, e di certo non si aspettava che il ragazzo gli avrebbe urlato contro quella tremenda accusa.
Sobbalzò vistosamente, provocandosi un certo dolore alle costole ancora incrinate, e indietreggiò di qualche passo, molto confuso.
-S_spiare? Di che stai parlando?- chiese, con un filo di voce, confuso e preoccupato, e cercando in tutti i modi di non farsi prendere dal panico.
Perché Denny gli chiedeva una cosa del genere? Sapeva del suo lavoro? Se sì, quanto? L'aveva detto a qualcuno? Era in pericolo? Mathi doveva assolutamente impedire che finisse in pericolo, doveva farsi venire in mente un piano per salvarlo, a tutti i costi.
-NON MENTIRMI! LO SO CHE SEI STATO TU, È OVVIO CHE SEI STATO TU!- Denny continuò ad urlare, ma il panico di Mathi iniziò a scemare quando si rese conto che le sue parole cozzavano parecchio con i suoi gesti, perché Denny era entrato lentamente nella stanza e si stava guardando attentamente intorno, come se si stesse assicurando che fossero soli... e cercasse qualche telecamera nascosta.
"Che stai facendo?" avrebbe voluto chiedergli, ma si trattenne, e si guardò intorno a sua volta, confuso e senza parlare.
-SEI L'UNICO CHE HA I MEZZI PER FARE UNA COSA DEL GENERE! STUDI INFORMATICA, NO? MAGARI HAI USATO LE TUE ABILITÀ PER ENTRARMI NEL TELEFONO O CHISSÀ CHE ALTRO- continuò Denny, a voce sempre alta, e costante, e rimarcando molto il fatto che Mathi studiava informatica. Era... molto sospetto. Sospetto anche perché, mentre urlava, armeggiò nello zaino, tirò fuori un blocco per appunti, e cominciò a scrivere.
-Uhhhhh... uh?- Mathi era completamente senza parole, e il mal di testa causato dal non aver dormito per almeno tre giorni di fila non aiutava.
-AH! NON HAI NIENTE DA DIRE, EH?! PERCHÉ SAI CHE HO RAGIONE!- Denny continuò la sfuriata, ma nello stesso istante sollevò il foglio di carta su cui aveva scritto qualcosa, e all'improvviso Mathi capì esattamente di cosa stesse parlando, si svegliò del tutto, e tornò ad un passo dal panico.
"Temo di avere un microfono addosso, ho bisogno del tuo aiuto, non so di chi altri fidarmi"
Come aveva fatto a non pensarci?! Will si era avvicinato a Denny, era ovvio che avrebbe potuto installargli qualcosa addosso per assicurarsi che non conoscesse il segreto dell'agenzia, o in generale per tenerlo d'occhio. Aveva sottovalutato la sua crudeltà.
Si affrettò verso la sua scrivania (per quanto riuscisse ad affrettarsi con tutti i lividi che aveva) e prese un foglio di carta per rispondergli immediatamente, nel frattempo partecipando alla scenata che aveva messo su per eventuali microfoni.
-Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma mi dispiace deluderti, non ho alcun interesse verso di te, perché dovrei usare il mio studio per spiarti?- chiese, in tono canzonatorio, scrivendo in fretta e mostrando subito il messaggio rassicurante, mentre nel frattempo elaborava un piano per comunicare più liberamente.
"Ti aiuterò al massimo delle mie possibilità, aspetta un momento"
Lo vide tirare un silenzioso sospiro di sollievo, e accennare un sorrisino spaventato, prima che ricominciasse con le accuse.
-È quello che mi chiedo anche io, perché ti sei scomodato tanto?! Ma visto il modo in cui ti sei comportato con me, magari sei solo uno psicopatico che voleva divertirsi un po'- lo accusò, con disprezzo, sollevando un foglio con la scritta "Scusa per le parole" e avvicinandosi ad Apollo per accarezzarlo un po'.
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Corona Crew
Teen FictionCinque coppie, cinque cliché, tropes letterari e delle fanfiction ovunque, e un narratore esterno e allo stesso tempo interno che sembra attirare a sé le più assurde coincidenze e situazioni da soap opera. Un gruppo di amici si ritrova a passare l'...