I postumi della sbornia

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Sabato 9 Marzo

Il suono della sveglia fu per Mirren come una martellata in testa. Non aveva mai provato un tale fastidio in vita sua, ne era piuttosto certo.

Inoltre aveva un terribile saporaccio in bocca, una sete tremenda, e la luce che filtrava dalle tende era troppo forte per i suoi poveri occhi stanchi.

A tentoni cercò di spegnere la sveglia, e per poco non cadde dal letto perché si era inavvertitamente arrotolato tra le coperte.

Ma che diamine era successo la sera prima?! Perché stava così?!

Spense con difficoltà la sveglia e rimase qualche secondo in contemplazione, godendosi il meritato silenzio ma infastidendosi quando sentì un uccellino fuori dalla finestra che cinguettava, i passi felpati di Petra nella camera accanto, e i versi di balena che Bonnie usava per dormire.

Si buttò il cuscino sopra la testa per attutire i rumori o in alternativa soffocarsi, e cercò di connettere il cervello, con ben poco successo.

La testa pulsava furiosamente, facendogli sentire il proprio battito in gola, e aveva una sete tremenda. Era una sensazione davvero orribile.

Non ce la faceva ad andare a lavoro così. Era palesemente malato, forse addirittura da ricovero. A malapena riusciva ad aprire gli occhi. Cercò a tentoni il telefono cellulare, e solo allora, mentre iniziava a prendere controllo di sé e di ciò che lo circondava, si rese conto di essere ancora vestito di tutto punto, e stava anche sudando della grossa.

Certo che Felix poteva togliergli almeno il golfino.

...un momento, perché Felix avrebbe dovuto togliergli il golfino? Cosa c'entrava Felix in quella storia.

Beh, non era importante, doveva chiamare a lavoro e prendersi un giorno di malattia. Gli scocciava davvero tanto, ma non aveva altra scelta. Avrebbe recuperato martedì pomeriggio, o quella domenica. Sempre se si fosse rimesso. Sempre se non fosse morto per una malattia incurabile, dato che stava davvero davvero male, troppo male.

Preso il telefono in mano, se lo portò sotto il cuscino, e per poco non venne accecato dalla luminosità al massimo, che si affrettò ad abbassare.

Ah, era già abbassata al minimo.

Ma che diamine gli stava succedendo?!

Coprendosi al meglio gli occhi cercò il numero del suo supervisore, ma per fortuna intercettò un messaggio di suo padre, che gli era stato inviato poco prima del suono della sveglia.

"Figliolo, considerata la tua situazione ieri sera ho proceduto a prendere per te un giorno di malattia. Ma non ti abituare a questo favoritismo. Sono felice che tu ieri ti sia divertito, ma spero che in futuro non tornerai ubriaco prima di un giorno lavorativo. Rimettiti"

Oh, bene, non doveva neanche chiamare il supervisore, poteva tranquillamente tornare a dormire.

...un momento.

Ubriaco?!

Ma che diamine?!

Ma quando era successo?! E come?! E perché?! E cosa...?

Mirren non si ubriacava mai, MAI! L'ultima volta che era successo aveva rischiato di fare il più grosso sbaglio della sua vita, e tutto avrebbe voluto meno che replicare.

Posò il telefono in un angolo e iniziò a massaggiarsi gli occhi e la testa, per riordinare le idee e cercare di lenire il fastidio del dopo-sbornia.

In effetti, ora che ci pensava, anche l'unica altra volta che si era ubriacato aveva sperimentato quelle sensazioni. E non erano di certo sensazioni che avrebbe voluto ripetere.

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