6. Urgent

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nb: l'inconsapevolezza dell'attaccamento, tramite il conflitto.

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You're everywhere, but you're so hard to find

You're not warm or sentimental

You're so extreme, you can be so temperamental

[Foreigner]

***

Christopher vagheggiò intensamente il filtro dell'aria nuovo di zecca. Se lo rigirò tra le mani con soddisfazione, prima di montarlo davanti al motore della Opel Astra da trecento e rotti cavalli vapore che ospitava nella propria rimessa. Abbassando il cofano, la sua ampia palma guantata ne lisciò il muso. Poi assestò una vigorosa pacca a uno degli pneumatici standard: presto li avrebbe sostituiti con un treno di indice zeta. Sedette al posto di guida e accese il portatile che aveva lasciato sul sedile del passeggero. Tastò attentamente la parte inferiore del cruscotto, alla ricerca della bocca della presa. Trovandola senza difficoltà, ghignò. Consapevole del gioiello che era in procinto di creare, strizzò l'occhio allo spoiler attraverso lo specchietto.

Mentre una mano smanettava al computer, l'altra si premurò di contattare un cliente.

- Pronto? -.

- Martín, sono Chris. Disturbo? -.

- Niente affatto, amigo. Dimmi -.

- Ho da dirti solo una cosa -. Il ghigno compiaciuto si allargò. – Volerai -.

***

Camila aveva rimuginato per giorni su quel cordiale, quanto ambiguo, Hola, bonita. ¿Hablas inglés?

L'account che l'aveva contattata non possedeva alcuna foto profilo, ma solo la dicitura Miami, Florida since 1996. Si chiamava bluejaguar. Poteva significare tanto tutto quanto nulla. Poteva essere un bot fluente in spagnolo con la presunzione di masticare anche l'inglese. Poteva essere una tentazione; insomma, a chi altro dovrebbero pensare le donne impegnate se non al proprio partner?

Camila si tirò a sedere in pizzo al letto, scacciando le lenzuola già fredde. Raccolse le ginocchia al petto, sfregando la parte di gamba che aveva perso l'abbraccio della vestaglia. Pantaloni, prossima volta pantaloni di cotone. Si strinse nelle spalle, strizzando gli occhi quando le tende alla finestra le rivelarono il sole dritto sulla fovea. Dov'è diavolo è Shawn? si chiese, tastando l'enormità del vuoto sull'altro lato.

Discese lentamente, percependo un intero giro di valzer nella propria testa, lo stomaco in subbuglio e gli arti di piombo. Eppure avrebbe giurato di non aver alzato molto il gomito la sera precedente...

Sciacquò avidamente la faccia, convinta di aver soltanto dormito male.

- Buon Dio, Camila; non reggi più neanche un paio di bicchieri? – bofonchiò contro l'asciugamano.

Aprì l'armadietto dei medicinali, indecisa. Paracetamolo o acido acetilsalicilico?

***

- Notte in bianco? – esordì Dinah, porgendole il primo caffè della giornata, rigorosamente lungo.

- Non per quello che pensi tu, DJ -.

- In effetti, hai proprio una faccia da sbornia -.

- Saranno stati... non più di tre bicchieri; lo giuro. Fatto sta che ho passato un sacco di ore a fissare il soffitto in cerca di una risposta esistenziale -. Camila versò una bustina di zucchero nella bevanda e prese a girarla, a caccia dell'energia giusta per iniziare la giornata.

- E questa risposta, dunque? -.

- Sai, più che una risposta, è una constatazione dei fatti -.

Dinah alzò entrambe le sopracciglia. Sulle grinze della fronte si era già depositato un sospetto speranzoso.

- Sentiamo – incalzò, servendole una porzione di cocco caramellato e una di plátano frito.

- Ricordi come ho conosciuto Maréva? -.

- Ovviamente, Chancho -.

- Ecco -. Camila iniziò a giocare nervosamente con i propri anelli, attanagliata da un incorporeo senso di colpa. - Secondo te la storia si può ripetere? -.

- Che intendi dire? -.

- Io ero sicura di averlo disattivato, ma... -.

Dinah assottigliò lo sguardo, in parte confusa, in parte consapevole.

Camila aprì la chat del sito di incontri dal proprio cellulare e la mostrò all'amica, che lesse avidamente; tuttavia, quando zoomò sul profilo di tale bluejaguar, per poco non cacciò un urlo.

- Diavolo, hai visto che occhi ha, ammesso che siano i suoi? -.

- Quali occhi, Cheechee, se non ha neanche... -.

- Questi occhi, chica – la interruppe la polinesiana, rendendole il cellulare.

Ma Camila scosse la testa, considerando distrattamente i due smeraldi che le si presentavano in un formato ad alta definizione.

- Non risponderò – sentenziò, convinta, ma infastidita dalla familiare sensazione di estraneità che provò nel vederli. – Anzi, devo trovare il modo di disattivare l'account -.

Finì il cocco in un sol boccone e trangugiò l'ultimo sorso di caffè. Lasciò una pingue mancia e si avviò verso la Corvette, parcheggiata davanti alla tavola calda. Nel vedere però la fiancata del passeggero, trascolorò violentemente: era rigata. Si affrettò a cercare il possibile colpevole con lo sguardo, ma il piazzale de La Carreta era deserto. Tuttavia, le risposte che desiderava le giunsero in altro modo. Difatti, proprio in quell'istante, ricevette un messaggio da parte di Shawn.


"Perdonami, potrei aver accidentalmente toccato la tua auto mentre uscivo dal garage"


La cubana si batté una mano in fronte. – Cristo! – imprecò, serrando gli occhi per risparmiarsi la vista dello scempio. Mi tocca tornare dalla cafona!

***

- Non dicevo mica sul serio – chiosò Lauren, osservando la vernice brutalmente sfregiata. Ricalcò il graffio con la punta delle dita: pareva più un solco.

- Non è stata colpa della sottoscritta – replicò Camila, stizzita.

Ma la corvina stava già scuotendo la testa. – Ti sembro forse un carrozziere? – domandò, ruvida e retorica, gli occhi lampeggianti. – Per questo tipo di riparazioni c'è Paul, box otto -. Con il pollice indicò un punto indefinito alle proprie spalle.

- Non la farò toccare da mani indelicate – confutò l'altra, assottigliando le iridi color ebano.

- E allora puoi smammare, chica. Io faccio un altro mestiere -.

- Non farne tante, Jauregui – la rimproverò Normani, che invece passava casualmente di lì. – Ripara l'auto alla signora Cabello, su -.

- È un ordine? -.

- Ricorda che ho il potere di licenziarti anche se sei la figlia del capo -.

Lauren sbuffò, alzando gli occhi al cielo. – Portala di là – si arrese, valutando se adoperare prima la smerigliatrice o lo stucco. Certo è che stavolta pagherà profumatamente.

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