19. Fever

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nb: febbre del sabato sera alternativa.

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Car dans mes yeux ça se voit

La fièvre dans les yeux, oui, ça se voit

Mon cœur se serre, j'ai du feu dans la voix

Les plus souvent c'est quand je pense à toi

[Dua Lipa, Angèle]

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I massicci pneumatici dell'avispón si fermarono sulla linea di partenza, accanto a una Aston Martin Vantage, dalla carrozzeria blu navy. Il buio non era sufficientemente fitto per combattere ad armi pari i fasci di luce intensa che i fari delle due auto generavano. L'asfalto già scottava sotto i loro musi ruggenti.

- Ci siamo, amigo – disse Carlos, calando la visiera. – Sono sicuro che Jauregui abbia fatto un buon lavoro; e lo farai anche tu -.

Shawn strinse i denti, ben nascosto dal casco, e serrò la presa sul volante. – Soffocheranno tra il fumo di questo mostro – asserì, confidente e sprezzante. Con il piede sinistro trovò agilmente l'innesto della frizione e diede gas a vuoto, come per incitarsi e intimorire l'avversario. Volse lo sguardò ai due giudici di gara, posti poco distante. Sorrise, sfrontato.

- Devi percorrere il circuito quattro volte. Sono dieci miglia totali di curve strette e poco rettilineo. Prenditi subito la posizione -.

Il canadese batté il pugno chiuso contro quello del compagno di squadra, poi alzò un pollice in direzione di Martín Barbosa, che lo scrutava attentamente dalla tribuna. L'uomo scambiò un'occhiata di intesa con lo starter, che reggeva un paio di bandierine fluorescenti. Quello si piazzò poco distante dalla linea di partenza e cominciò la procedura d'inizio.

- Quanto c'è in palio stasera? -.

- Non te lo dico, altrimenti te la fai addosso -.

Quando vide le bandierine abbassarsi, Shawn alzò ancora di poco la frizione e partì, scattando come un ghepardo.

Fino alla fine del rettilineo le due vetture si fiancheggiarono fedelmente, talvolta sorpassandosi di poco. L'avispón infilò per primo la curva, attaccandola dall'interno e costringendo la Aston Martin dietro il proprio posteriore. Affrontò le successive sinuosità della pista con precisione, come se fosse guidato da un pilota professionista e non da un pezzo da novanta dell'hockey. Poi, sul seguente tratto retto, guadagnò qualche iarda di vantaggio, escludendo l'avversario dalla propria scia.

Al tornante, dopo il quale aumentava consistentemente il dislivello della pista, Shawn scalò sino alla seconda marcia e derapò quel tanto che bastava a risparmiare un rallentamento. Alla perfetta riuscita della manovra, si ringalluzzì e pigiò sull'acceleratore, precludendo al pilota del Tampa Bay Lightning ogni possibilità di attacco sul breve rettilineo. Preda dell'adrenalina, mostrò un dito medio fuori dal finestrino, strillando versi euforici. Sotto la visiera, il fuoco gli divampava negli occhi.

***

Dinah sperava di risollevare l'umore di Camila quantomeno con un'abbondante porzione di zucchero filato. Ma quando gliela porse, fiduciosa, l'espressione piccata della cubana non retrocesse di un millimetro.

- Potevi dimenticarti anche tu di me per una sera? -.

- Giammai! Dovevo forse lasciarti a figliare come un coniglio in quel bolide? -.

- Rimanere incinta di una donna è biologicamente impossibile; o vuoi dirmi che ti sei persa questo passaggio a scienze naturali? -.

- Spiritosa – la schernì la polinesiana. – Comunque approvo la scelta. O meglio, la approvavo anche prima; basta che molli il tuo promesso -.

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