nb: la nostalgica idea di barattare tutti i propri sconosciuti domani per rivivere un frammento del perduto ieri.
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Letting people down is my thing, baby
Find yourself a new gig, this town ain't big enough for two of us
I don't have the right name or the right looks, but I have twice the heart
Anything you say can and will be held against you, so only say my name
It will be held against you
[Fall Out Boy, Foxes]
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South Beach
La proiezione delle otto e un quarto sarebbe cominciata a momenti. Camila aveva già acquistato un paio di biglietti in terza fila, cosicché lo schermo non fosse tanto vicino da nuocere alla visione. Ora attendeva, impaziente, e scalpitava, disperandosi nel cercare, attraverso le lenti scure degli occhiali da sole, la silhouette slanciata del meccanico che, picconata dopo picconata, stava riportando alla luce la miniera arcobaleno davanti a cui era stato posto un masso.
Non fare mosse azzardate, si ammonì, fissando il tramonto. Le nuvole, seppur di un delicato rosa, erano disposte con violenza, a stracci deformi, come se qualcuno le avesse strappate a un inziale ente unico.
Se dovete essere qualcosa, dovete essere amiche.
Un nodo le attanagliò la gola nello stesso istante in cui tracciò quei limiti. Per una frazione di secondo si pentì. Forse aveva osato troppo, era stata prepotente. Forse Lauren aveva deciso di assentarsi, di mortificarla nella sua disperazione, nell'incapacità di essere ciò che era, preferendo lasciarsi vincere dagli occhi severi di sua madre e dal senso di colpa. Allontanarsi non era servito a nulla: il cappio era sempre lì a cingerle il collo.
Un rombo di motore, colmo di arroganza, si arrestò a poco dai suoi piedi, riscotendola dal turbinoso flusso di pensieri. Apparteneva a una Harley-Davidson di colore nero, dai dettagli blu fluorescente, simili a venature, che confluivano tutti sulla sommità, dove stava il tappo del serbatoio.
Quando il pilota si tolse il casco e smontò, Camila riconobbe Lauren. Non aveva idea di come, con quel caldo infernale, tipico di luglio, riuscisse a portare un paio di skinny jeans scuri, tagliati all'altezza delle ginocchia e delle cosce. Adagiò la giacca di pelle in spalla; intrecciato ai passanti insieme alla cintura, un altro girasole. Glielo porse, abbozzando un sorriso sghembo. Anch'ella aveva lo sguardo ben protetto dagli occhiali da sole: non voleva di certo tradirsi così precocemente.
- Pensavo non saresti venuta – commentò la cubana, arricciandosi nervosamente una ciocca di capelli.
- Pensavi male – replicò Lauren. Con la punta delle dita volle carezzarle la mandibola e il collo, ma era solo per districare l'imbroglio della spallina del suo vestito a fiori. – Adesso sembra un vero appuntamento – sentenziò, passandole una mano dietro la schiena per condurla dentro il cinema.
Sedettero ai loro posti nella più piatta quiete delle loro voci. I loro stomaci erano fin troppo chiusi e ricusanti anche per un'allettante porzione di popcorn salati.
Quando lo schermo si illuminò per il primo intermezzo pubblicitario e le luci calarono d'intensità, Camila cominciò ad agitarsi sulla propria poltrona. Temeva di non essere sufficientemente attraente, che il trucco potesse rovinarsi, che le lenti da vista abbandonassero le sue iridi emozionate.
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Fresh grease
FanfictionQuando Shawn Mendes, promessa mantenuta dell'hockey su ghiaccio, finalizza insieme a Camila Cabello, sua agente, il passaggio dai campionissimi del Toronto Maple Leafs ai Florida Panthers di Sunrise, la sua vita privata e professionale comincia a su...