8. All night

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nb: monotonia e staticità.

***

But maybe I should wait, let it fall into place

'cause I keep going over the things that could come from me feeling this way

And I don't wanna play this emotional game

[...]

Got me paralyzed, don't think I can fight this

Why's it feel so right?

[Steve Aoki, Lauren Jauregui]

***

North Miami Beach


- Quando inizia quindi il ritiro? – chiese Camila, distrattamente, occhieggiando di tanto in tanto lo schermo buio del cellulare. Delusa, richiuse la borsetta e si appoggiò allo stipite della porta del bagno.

Shawn, che aveva indosso solo i pantaloni del suo completo blu, gessato, non aveva ancora terminato di radersi. Vagheggiava con vanità la propria immagine riflessa, ben accorto che, eccetto per i baffi di cui andava estremamente fiero, non rimanesse intatto un solo pelo.

- Seconda metà di agosto – rispose, sciacquando il rasoio con una smorfia sulle labbra: gli restava ancora metà volto. Ma quando, con l'ausilio dello specchio, vide la sua fidanzata, alzò entrambi gli angoli della bocca. – Abbiamo tutta l'estate per noi – chiosò, gioviale.

Camila ricambiò timidamente, mentre un acerbo senso di colpa la divorava. Dovrei dirglielo? Chinò il capo, scrollando le spalle. E che cosa dovrei dirgli esattamente? Non sto facendo nulla!

- A partire da stasera – confermò, sfoggiando un sorriso smagliante, nel quale non si evinceva alcuna crepa.

***

Avrò mica esagerato? meditò Camila con preoccupazione, percependo alcuni flash frangersi sulla sua schiena nuda.

- Non mi avevi detto dei paparazzi -.

- Perché non lo sapevo – rispose Shawn, serrando la presa sui suoi fianchi e affrettandosi dentro il ristorante italiano.

Sedettero al tavolo libero più appartato che riuscirono a scovare, nel tentativo di sfuggire all'occhio avido dei fotografi. Avevano pensato che un'improvvisata li avrebbe colti impreparati e invece...

Camila accavallò fluidamente le gambe, ben attenta a non perforare il proprio vestito con i tacchi a spillo. Dispiegò il tovagliolo sul grembo e intrecciò le mani sulla tovaglia, in attesa. Smaniava per controllare il cellulare ancora una volta, ma non poteva assolutamente.

Quando la colse immersa nei suoi pensieri, Shawn cercò il suo sguardo con insistenza. - Mila? -.

- Mh? -.

- Cosa preferisci? -.

La cubana si strinse nelle spalle. – Fai tu – rispose, eludendo abilmente il contatto visivo con uno sensuale sfarfallamento di ciglia. Un messaggio, Michelle, per favore...

Un giovane cameriere raggiunse il loro tavolo a grandi falcate. Oltre alla camicia ben stirata e i capelli fissati dal gel, ostentava una certa professionalità nel reggere il carnet.

- I signori desiderano? – chiese, appuntando il numero ventisette.

- Per cominciare direi due fettuccine Alfredo – ordinò Shawn, sistemandosi con snobismo un ricciolo ribelle. – E se aveste anche un buon rosso... -.

- Ma certo, signor Mendes – gli strizzò l'occhio il ragazzo, precipitandosi nuovamente in cucina.

Quando rimasero soli, Camila aveva sfilato e infilato i propri anelli già quattro volte. Fu il suo fidanzato ad arrestare il tic, prendendole ambo le mani. – Qualcosa non va, tesoro? – domandò. – I paparazzi ti innervosiscono? -.

La cubana scosse la testa e si affrettò a negare: - No, no, assolutamente. Solo... devo solo andare in bagno un attimo, okay? -. Si alzò con quanta più calma riuscì a ostentare e agguantò la sua fidata borsetta. – Torno subito, cariño – si scusò, perdendosi velocemente tra il tintinnio delle posate e le silhouette guizzanti dei camerieri.

***

Venticinquesima strada


Lauren, come al solito, dondolava sui talloni, a tratti fischiettava, mentre un insolito silenzio la attorniava. Poi si ricordò del regalo di compleanno che Normani le aveva fatto trovare in anticipo in officina, poiché, causa ferie, non avrebbe potuto darglielo di persona. Estrasse il paio di auricolari Bluetooth, personalizzati dalla dicitura Jaguar, e li infilò nelle orecchie. Ma prima che potesse avviare la playlist dei 1975, notò una notifica da parte di sunflower97.


"Possibile che condividiamo città e origini, ma non ci siamo mai viste?"


Sorrise, vagheggiando la lunga cascata di capelli bruni che il suo profilo le mostrava. Forse quella di Normani non era stata proprio una cattiva idea...

Un nuovo messaggio, accompagnato da una piccola vibrazione, la distrasse dai propri pensieri.


"Che fai? Mi eviti?"


Lauren trattenne la lingua tra le arcate dei denti, indecisa. Poteva lasciarsi andare ancora una volta? In fondo, una relazione virtuale era nettamente più insidiosa di una reale. Quando sarebbe venuto il momento di vedersi di persona, perché è lì che l'alchimia che stavano sviluppando le avrebbe condotte, avrebbe ricevuto una delusione o una conferma?

Scosse la testa, ridendo di se stessa. Troppi film mentali, si rimproverò. Premette sulla barra di digitazione e, sogghignando, inserì una salace risposta.

***

- "Dieci giorni fa mi avresti denunciato per molestie e ora ti disperi se non rispondo subito?" Ah! Ma chi ti credi di essere? - commentò Camila, quando, dopo essersi chiusa a chiave in un cubicolo dei servizi igienici del ristorante, aveva controllato la chat. - Ti sei messa contro la connazionale sbagliata - minacciò, tra i denti.

Freneticamente, digitò un sonoro Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta. Soddisfatta, ravviò le onde dei capelli e abbandonò l'ambiente angusto per lavarsi le mani. Osservò il proprio riflesso, ora più disteso e cattivante. Poi, si affrettò a tornare da Shawn, proprio mentre il cameriere serviva due porzioni fumanti di fettuccine Alfredo e due calici di un pastoso vino rosso italiano.

***

Nella sua vettura fresca di revisione e roboante come un temporale estivo, Martín accolse un ragazzo nerboruto seppur non molto alto di statura, il cui volto rimaneva celato dal casco.

- ¿Tienes el dinero? - chiese, non appena quello richiuse la portiera.

La chiusura della ventiquattrore che egli aveva con sé scattò con un suono secco, rivelando diverse mazzette al suo interno.

- Molto bene, molto bene – commentò Martín, scrollando la cenere dal crine del suo puro habano oltre il finestrino abbassato. Frugò nel cruscotto ed estrasse la foto di un altro giovane, con un paio di baffi biondi e un sorriso sfrontato.

Il ragazzo annuì. - Mangerà la polvere, don Barbosa – promise.

Fresh greaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora