nb: la difficoltà dell'azione è direttamente proporzionale all'invecchiamento e inversamente proporzionale alla disponibilità al cambiamento.
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The rock in my throat [...]
The stranger at home, my darling
(Like some kind of freak, my darling)
Now I'm vulnerable, so sad and alone
[...] You reap what you sow, my darling
[...] 'cause he made it easy
[Troye Sivan]
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Dopo una frugale cena, Camila scivolò all'interno del proprio studio, mossa da una curiosità indomabile. Archiviò rapidamente il contratto chiuso da qualche giorno, nutrendo un'incalzante, quanto insolita, fretta.
Shawn doveva essere ormai atterrato in Canada per la finale di Stanley Cup tra i Blackhawks di Chicago e la sua precedente compagine. Tale era il suo amore per l'hockey su ghiaccio che aveva affrontato un'intera giornata in volo solo per potersi sedere in tribuna con qualche snack poco salubre da sgranocchiare. Ma la sua agente si era rifiutata categoricamente, ancora offesa per la ferita subita dalla Corvette.
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- Vuoi per caso andare da tua madre? – ipotizzò lui.
- Cosa? No! Con quale faccia? -.
- Pensaci, Mila. Tuo padre... -.
- Non. Nominare. Mio. Padre – lo rimbeccò lei, arrestando le mani sulla tastiera. Gli puntò un dito contro come fosse stata una pistola carica. - È una vicenda chiusa -.
Ma Shawn scosse la testa, per nulla convinto. - Dovrai risolvere prima o poi - ammonì.
- Pensa alla partita, che è meglio – lo liquidò invece l'altra, tornando ai dati cangianti sullo schermo del portatile.
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Era stata una piccola discussione, nulla che fosse fuori dall'ordinario. Camila si innervosiva facilmente quando il fidanzato insisteva nel svelare le carte di un passato che ella avrebbe voluto invece cancellare in ogni modo, per non subire il lutto di Alejandro ogni volta.
Stracciarlo come carta e farne brandelli di nuvole per il cielo. Strapparsi dal cuore questa familiare sensazione di estraneità riemersa con il ritorno a Miami.
Contrariata, inforcò gli occhiali da vista e sollevò lo schermo del proprio portatile. In un paio di clic, e non riuscì a capacitarsi del come e del perché, aprì la chat meno raccomandabile del caso.
Posso immaginare perché tu mi abbia scritto, digitò, mordicchiandosi le labbra. Ma io sono molto impegnata al momento.
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La notte cominciò a calare anche su Little Havana. Lauren aveva approfittato della pausa inaspettatamente lunga tra i due turni per regalarsi la prima nuotata dell'anno. Ma quando il sole baciò l'orizzonte, ella dovette sciogliere definitivamente l'abbraccio dell'acqua. Camminò fino a riva con una soddisfazione di rari precedenti. A tratti ridacchiava, percependo come ogni arteria traboccasse di puerile letizia.
Non sapeva dire con esattezza se l'oceano fosse intrinsecamente un lui o una lei, o un'altra sfumatura dello spettro del genere; certo era che la sua anima avrebbe continuato a modellarsi sulle sue onde, imitandole, attingendovi preziose energie e affogandovi ogni dolore. Inoltre, non avrebbe mai cessato di amarlo: era come regalare amore a se stessa.
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Fresh grease
FanfictionQuando Shawn Mendes, promessa mantenuta dell'hockey su ghiaccio, finalizza insieme a Camila Cabello, sua agente, il passaggio dai campionissimi del Toronto Maple Leafs ai Florida Panthers di Sunrise, la sua vita privata e professionale comincia a su...