11. If you're too shy (Let me know)

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nb: le inibizioni svaniscono tra le trame di uno schermo tattile.

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Sometimes, it's better if you think about

This time, I think I'm gonna drink through it

Then I see her online and I don't think that I should be calling all the time

[...]

I pretend that I don't care about her stare while she's giving me a though time

[The 1975]

***

Mezzanotte: il fiabesco tempo della scintilla amorosa e del delitto perfetto.

Un diffuso chiacchiericcio di sottofondo, simile a un cicaleccio, accompagnato dai ronzii delle automobili dei guidatori notturni, invadeva ogni angolo della città più magica d'America. A tratti, dalla sabbia della costa orientale della contea di Miami-Dade, saliva un allegro motivo latino-americano, trasportato dal vento insieme alla ninnananna prodotta dalle onde marine.

Sulla venticinquesima strada, Lauren l'accoglieva tra la seta dei suoi capelli corvini, senza tuttavia udirlo, perché preferiva coccolare i propri timpani con la pacata voce di Matty Healy.

Era sì, un'anima assai taciturna, ma non amava affatto il silenzio, e quando si immergeva completamente nell'universo musicale, imbastiva complesse conversazioni tra sé e sé, che nulla avevano a che spartire con la quiete del suono, piuttosto con un fragore temporalesco.

Karla invece le trasmetteva un insaziabile desiderio di comunicazione, una necessità di gentilezza nella parola che con gli anni era andata perduta, scadendo in una rude durezza dell'eloquio. Tuttavia, ella non poteva dire di conoscerla come la conosceva Normani, ad esempio. Se avesse dovuto, per celia o per scommessa, mutare in una minuscola formìca e, posata sulla nuda palma della corvina, ritrovare la via di casa, si sarebbe di certo persa tra le grinze e lo sporco della sua pelle.

Mezzanotte: l'attimo inquieto in cui le ombre si fanno sinistre.

Shawn si trovava a diciotto miglia dalla sede dei Panthers, nel comune di Sunrise. Sedeva in disparte, in compagnia di Carlos e don Barbosa. In attesa che il tavolo da gioco si liberasse, picchiettava un'estremità della stecca da biliardo sulla moquette verde prato del bar sportivo. Sperava di concludere quantomeno una partita, prima di tornare a sedersi davanti a un volante. Poteva già percepire sotto le piante le vibrazioni animalesche di un motore su di giri.

Mezzanotte: il momento propizio per sfuggire alla consuetudine, ancora una volta, e per rivelarsi al mondo, indisturbati.

Camila non era in grado dire con esattezza per quanto tempo avesse fissato i magnetici smeraldi che lo schermo del suo portatile le proponeva regolarmente, ogni notte. Sapeva bene, dentro di sé, di averli già vagheggiati da qualche parte; l'avesse fatto anche solo per pochi attimi!

All'idea, il cuore le palpitava ferocemente in gola. Il respiro era mozzo e affannato, mentre attendeva che accanto a bluejaguar comparisse una spia verde, a indicare la sua presenza online. Le assenze di Shawn non potevano preoccuparla più di quelle di Michelle. Era ormai un assioma matematico, un dato di fatto humeano.

La sensazione di déjà-vu era martellante tra una tempia e l'altra, abbastanza insistente per causarle frequenti cefalee, ma non sufficiente per distoglierla dal desiderio di risolvere il rompicapo. Paracetamolo o acido acetilsalicilico? Meglio se stavolta ci bevo su.

***

Boston, Massachusetts

Nemmeno al quarantaduesimo parallelo boreale la notte era fonda a sufficienza per spegnere le fiaccole che continuavano ad accendersi nell'affilato intelletto di Allyson Hernandez.

- Mahone, Bieber, Mendes e Vega – elencò, appendendo altre due foto alla bacheca. – Tutti pesci troppo piccoli al momento. Chi è la mente dietro a tutto? – chiese alle pareti tutt'altro che spoglie del proprio ufficio.

Purtroppo, non ottenne risposta, dato che il suo più fidato collaboratore, Oliver Thorn, già russava, esausto, malamente disteso sulla tastiera del computer. Alla vista delle sue palpebre calate, ella si intenerì e provò un principio di senso di colpa.

- Olly, caro... - lo chiamò, scuotendolo delicatamente, intenzionata a concedergli due giorni interi di riposo.

***

Mezzanotte: una frazione del periodo di volo della nottola di Minerva, colmo di rivelazioni.

"Sei schiva stanotte?"

La cultura che Camila predicava come dozzinale, veniva invece santificata da Lauren, perché era costituita da frammenti di epoca meravigliosa: il liceo.

Ella era stata un alunna modello, senza ombra di dubbio. Apprendeva con facilità, rielaborava, fantasticava, meditava concetti ancora ignoti. Ma erano nuvole di fumo che apparivano e svanivano in continuazione nella sua mente. Il tempo che non dedicava ai libri veniva speso nel garage dei signori Hamilton, in compagnia di Normani. Suo fratello Christopher invece, che a sedici anni aveva rinunciato caparbiamente agli studi, svolgeva alcune mansioni di secondo piano su commissione del padre, già all'epoca proprietario unico di MechMike.

"Finché non ti deciderai a uscire con me, sarà così"

Camila ingoiò a vuoto a quel messaggio ultimativo. Per un attimo considerò seriamente di acconsentire, ma solo in virtù del leggero annebbiamento dovuto a un paio di bicchieri di un'ottima annata di sherry. Riacquistata una temporanea lucidità, ritrasse le mani dalla tastiera e le nascose sotto alla scrivania. Sospirò, combattuta.

"Perché non bevi un po' e ti rilassi anche tu?"

Si mordicchiò nervosamente le labbra, indecisa se pentirsi o meno per quella proposta sfacciata. Ma quegli smeraldi fissi su di lei non sembravano darle la menoma tregua.

Come si chiama alla soglia dei trenta la classica cotta adolescenziale? Sbandata?

Tutto ciò che era e che aveva negato negli ultimi anni, stava riemergendo ineluttabilmente. Lo stesso bollore intellettuale che l'aveva condotta ai piedi di Maréva, ora impazzava per tale Michelle. Mai come in quel preciso istante, le due donne le sembrarono così vicine e speculari, a scapito di Héctor e Shawn.

- Cazzo – borbottò, versandosi dell'altro vino. Si sentiva così presa, così colpevole, così viva, che avrebbe potuto dire tanti sì quanti ne servivano a condurla sull'altare.

"Posa il bicchiere, Karla. Fingi di essere in servizio come lo sono io"

Camila obbedì, totalmente rapita e soggiogata come ai tempi dell'università. Allontanò dalla vista anche la bottiglia di sherry. Bevve invece un po' d'acqua fresca e sembrò rinsavire. Giunse le mani di fronte allo schermo luminoso, socchiuse le iridi, riducendo la chat a una sagoma offuscata. Provò in tutti i modi a dissuadersi dalla tentazione, ma Galeotto fu un nuovo messaggio di Michelle.

"Esci con me una volta sola. Ti offro una colazione a La Carreta, giovedì alle nove. Se mi troverai ancora molesta, prometto di lasciarti in pace"

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