~Non aver paura, io ci sarò.~

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(Inizio col dirvi che la vera storia parte dal 4 capitolo, quindi non fermatevi.✌❤)

-Capitolo1

Era un'altra giornata di scuola, é come al solito avevo fatto tardi.

La scuola era iniziata da una settimana ormai.

Avevo detto a Jazmin di aspettarmi all'entrata di scuola, e lei lo fece.

-"Alla buon'ora!" Mi disse, salutandomi con un abbraccio e scompigliandomi il ciuffo.

-"Perdonami, ieri sera ho fatto tardi. E stamattina non avevo le forze per alzarmi." Le dissi, scusandomi e sorridendole.

-"Sono la tua migliore amica, perció ti perdono." Disse ridendo Jazmin.

Già, era davvero la mia migliore amica. La mia spalla forte!

-"Dai andiamo." Le dissi.

Entrammo in classe.

-"Guarda chi é arrivata! La nanetta della situazione!"

-"Un giorno di questo gli spacco la faccia." Dissi a Jazmin.

-"lascialo fotte.E un deficente!"Mi consolò Jazmin.

In effetti non aveva tutti i torti Peter. Già, per chi non lo sapesse lui é Peter Lanzani, il più FIGO della scuola, ma anche il più STUPIDO.

-"buongiorno ragazzi. Sedetevi!" Disse entrando in classe il prof di cucina.
Già, io frequento l'alberghiero. E ho una passione per la cucina.

-"Esposito! Anche oggi é arrivata in ritardo?! Mi fa piacere. Noto che non é cambiata affatto dall'anno scorso." Disse il prof, mentre annotava le assenze sul reggistro.
Si Esposito é il mio cognome. Odio questo prof. C'é l'ha con me.

-"Iniziamo la lezione." Aggiunse il prof.

-"Hai studiato per l'interrogazione, vero?" Mi chiese guardandomi Jazmin.

Merda! L'interrogazione. Me ne ero del tutto dimenticata . La scuola e iniziata da meno di una settimana e già prenderò il primo impreparato. Tipico di Mariana.
-"No! Me ne ero dimenticata."Risposi alla domanda di Jazmin, mentre mettevo il silenzioso al cellulare.

-"Iniziamo dalla lettera E!" Disse il prof, sfidandomi.

Odio sto prof! Lo giuro.

Mi alzai dal banco che condividevo con Jazmin e andai alla cattedra.

-"Prego Esposito! Inizi a parlare!" Disse il prof.

Un silenzio tombale ricoprì l'intera classe.
Non sapevo nulla.
Niente di niente. Zero!
Antisgamo proprio.
Mi veniva solo da ridere.

Il prof. mi fece altre due domande e mi mandò al posto, dato che non sapevo nulla.

-"Esposito, 2." Mi disse il prof con sarcarsmo.

L'intera classe rise, beh in effetti risi anche io.
Ma perché ridevo? Avevo appena preso due e ridevo. Non stavo affatto bene.

La giornata di scuola finì. Finalmente.

Al suono dell'ultima campanella tutti ci precipitammo all'uscita.

-"levati dalle palle." Di nuovo quella lurida voce. L'odiavo.

-"Levati dalle palle tu, Peter!" Dissi, spingendolo con tutta la forza che avevo.

-"cretino!" Aggiunsi.

Ma perché dovevamo frequentare la stessa scuola? Perché esisteva?

Amavo fare shopping, così il resto della giornata lo passai al nuovo,super, mega centro commerciale che avevano aperto da meno di due ore?! Si! Da meno di due ore.
Appena entrai andai dritto al reparto che mi interessava, ovvero "Alcott." Amavo la moda, i colori, i trucchi, i jeans stretti. Amavo tutte le cose che avevano a che fare con lo shopping.

Non prendetemi per montata.
Non sono una di quelle ragazzette snob che se ne vanno girando con i loro stupidi cani nelle borse.
NO. NON SONO UNA RAGAZZA COSI'.
Si, e divertente portarseli dietro, ma non nella borsa. Nella borsa proprio no.
Ad un tratto la mia attenzione venne attirata da un bellissimo jeans stretto, anzi no, strettissimo. Tutto strappato.
Era da mozzare il fiato.
Troppo, troppo bello.
Così lo misurai.
MI stava alla perfezione e decisi di comprarlo. Poi notai, beh...le scarpe più belle del mondo, da sempre e per sempre, le meravogliose all star bianche. Erano assolutamente da provare e naturalmente, da comprare!
Comprai anche quelle, per poi arrivare a vedere quel meravigliossissimo Collage nero con i bottoni bianchi. Era il top. Ma mi accontentai di un semplice maglioncino bianco.
Andai alla casa e pagai tutto.

Tornai a casa, ormai erano le 19:40.

Aprii il portone di casa e trovai mio padre sul divano, a mangiare pop-corn e a giocare al suo non che XBox.

-"Papà, sono tornata." Dissi richiudenso il portone e lasciando cadere le buste a terra. Giusto per attirare l'attenzione di mio padre.

Appena vide tutte quelle buste gli uscirono gli occhi fuori dalle orbite. Per poco non gli veniva un infarto-:t-tu..Mariana Esposito. Nom dirmi che hai consumato tutti i soldi che ti avevo dato stamattina." Disse, guardandomi.

In realta si. Li avevo consumati, ma poco importava...

-"io? Una ragazza cosi educata? No papà, come avrei potuto consumarli tutti." Gli dissi, facendo la ruffiana.

Avete notato bene, sono la cocca di papà.

Mio padre ritornò a giocare al suo XBox e io andai in camera a sistemare i miei nuovi acquisti.

Salve a tutti. Spero vi piaccia la mia storia. Sono nuova qui e non sono ancora molto brava...

Ma spero vi piaccia.

Non aver paura, io ci sarò.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora