•Siamo troppo per amarci.•

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*Ridiamo del fatto che entrambi odiamo gli altri.*

-"Seduti ragazzi." Disse, entando in classe il prof di italiano.
Amo questo prof.
Caccia fuori il meglio delle persone, anche il meglio di me.

-"Allora, oggi parlremo dell'amore. Mariana tu cosa pensi dell'amore?"Mi chiese. Dopo quella domanda, turri gli occhi erano puntati su di me.Compresi quelli di Peter, i suoi peró in un modo diverso. Era sdraiato con braccio sul suo banchetto singolo, proprio come fanno gli studenti quando sono annoiati.

-"L'amore è qualcosa di speciale. Che ti fa sorridere a 32 denti. Che ti migliora la vita. Che ti far sentire viva/o. Ti migliora."Dissi, fissando il vuoto, o meglio, pensando a Simon.

-"sono molto belle le parole che hai detto."Mi disse il prof, sedendosi sulla cattedra, proprio come fanno gli studenti a ricreazione e nel resto delle ore.

-"E tu? Tu cosa pensi dell'amore?" Domandó il prof a Peter.

-"Non credo nell'amore." Disse Peter freddo.

Continuò-:"non credo che una ragazza ti possa migliorare la vita. E'impossibile." Finì la frase. Guardò il prof, aspettando una risposta.

Tutti lo guardavano a bocca aperta.Compresa Mariana.

-"e in cosa credi?" Gli domandó il prof.

-"In nulla. Credevo in un mio amico. Ma anche lui mi ha lasciato. Mi hanno lasciato tutti." Disse freddo Peter.

SPAZIO AUTRICE.

(Per chi non l'avesse ancora capito o se ne fosse dimenticato, Peter aveva un migliore amico, l'unico che l'aveva sempre capito, ovvero Simon. Il quale era anche il ragazzo di Mariana.Buona lettura.✌)

Sapevo a cosa si riferiva.
Stava parlando di Simon.
Quelli che non capivo e perché provava tanto odio verso tutti. Perché era così freddo. Perché era sempre così stronzo e mai gentile, mai comprensibile con le persone.

La campanella suonò.

Tutti si precipitarono ad uscire, tranne Mariana che se la prese con comodo.

-"L'amore ti fa sorridere a 32 denti?"Disse una voce, appoggiando i pugni sul banco e fissandomi.

Sospirai-:"Si. Anzi..." Un silenzio tombale. "Niente!" Dissi, chiudendo lo zaino e alzandomi dalla sedia avviandomi all'uscita.

-"anzi?" Disse, afferrandomi il polso.

Mi guardai il polso. Lo guardai negli occhi. Inghiottii la saliva e risposi:"Lui mi faceva sorridere a 32 denti."

Lui mi fissó. Respiró con affanno.

Mi fissava negli occhi.

-"Che c'é?"
Urlai infastidita, dal modo in cui mi guardava. Forse ero solo infastidita dal fatto che Peter, il ragazzo che tanto odiavo mi stava parlando.

Mi guardò strano, dopo si guardò in torno. Sembrava perso nei suoi pensieri, come se il mondo intorno a lui stesse crollando all'improvviso.

-"Sei una stonza!" Mi disse infastidito. E se ne andò, uscendo dalla classe.

Cazzo. Forse so stata davvero stronza.

Tornai a casa, non c'é la faccio più.
Sono stufa di soffrire. Non ne posso più.
Mi sdraiai sul mio caro lettuccio, l'unico che non mi ha mai lasciata, mi sdraiai, fissai il soffitto, forse per 10/20 minuti. Fissavo il vuoto. Poi presi il mio cellulare, digitai il blocco e entrai su whatsapp.
Cambia stato.
'Vorrei che fosse oggi e in un attimo già domani. Per iniziare e per stravolgere tutti i miei piani.'

Mi alzai dal letto, ero penosa. Avevo delle occhiaie da far paura, ma sinceramente non m'importava.
Mi dirissi verso il bagno, dovevo coprirmi quelle occhiaie. Per forza. Presi il correttore e lo applicai sulla parte viola dell'occhio.

Sospirai guardandomi allo specchio, poi mi aggiustai il ciuffo. Tornai in camera per prendermi una felpa e uscii di casa.

Mandai un messaggio a Jazmin.
"Vieni al chiosco? Ne ho bisogno." Le scrissi, e mi avviai al chiosco.

"Arrivo." Mi rispose.

Mariana s'incammino al chiosco.

Percorse tutto il tragitto senza guardarsi intorno, camminnava a testa bassa. Si vedeva che qualcosa non andava anche se voleva nasconderlo.

Arrivai al chiosco, erano già passati circa 20 minuti da quando avevo chiamato Jazmin.
Poi mi accorsi che mi aveva mandato un messaggio, nel quale diceva di non poter venire più perché erano andati a farle visita dei suoi familiari.
Così decisi di andarmene, ma qualcosa me l'impedì. Cosa?!
L'arrivo di Peter.
Si sedette sul divanetto di fronte al mio tavolo, era in compagnia di alcuni suoi amici, o almeno credo.
Aveva una birra in mano, e forse era anche un bel pó ubriaco.
Poi, dopo alcuni minuti mi notó, più che notare mi fissava.
Era perso tra i suoi pensieri, o almeno cosi sembrava. Era con dei suoi amici che non avevo mai visto, forse erano di un altro paese. Chissà.

Comunque dopo nemmeno due minuti, me ne andai a casa.

Quella sera non mangiai, ero troppo stanca.
Andai a dormire subito e caddi in un sonno profondo.
Mi svegliai la mattina, per la precisione avevo fatto anche tardi.

~SPAZIO AUTRICE.~
Salve a tutti. ✌

Non perdetevi i prossimi capitoli, ci saranno dei colpi di scena tra Peter e Mariana.

Allora? Vi piace la storia? ❤

Non aver paura, io ci sarò.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora