22.Eri tutto, ma...Tutto passa.

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Iniziai a correre, senza meta. Non importava dove, ma volevo scappare, andare via, DIMENTICARE.
Corsi tanto, fino ad arrivare al porto. Avevo bisogno di non pensare, di scacciare via tutte le cose negative.
Mi sedetti sulla sabbia, mentre mi toglievo le mie scarpe. Osservavo il mare, mentre le mie lacrime scendevano giù sul mio viso.
Perché dovevo soffrire così tanto?

-"Che...Che diavolo combini? Sei pazza?!"Disse furioso peter, staccandosela di dosso.

-"Vuoi dirmi che non ti é piaciuto?" Chiese accarezzandogli una guancia.

-"Tu sei malata!" Disse guardandola nei suoi occhi verdi.

-"di te!" Disse lei, ridendoci sopra.

La guardó con una faccia strana, prima di andarsene e aggiungere -"mi fai paura!" Disse serio, dopo di che andandosene.

Pov Peter.
Inizia a riempire di telefonate e messaggi mariana, ma... senza risultato.
Spero solo di non averla persa per sempre.
Andai a casa, suonai il campanello. Mi aprì la mamma, dicendomi che non era tornata a casa dalla mattina, ora erano le 17:00, mi stavi iniziando a preoccupare, avevo paura che poteva fare cavolate.

Non sapevo dove andarla a cercare, avevo il cuore a mille.

Pov Mariana.
Non voglio tornare a casa, non ne ho voglia. Qui sto bene, sola io e questo meravoglioso spettacolo. Le lacrime continuano a scendere, non volevo farle scendere ma loro scendevano lo stesso.
Mi misi le cuffiette nelle orecchie. Volevo dimenticare tutto.
Peter mi ho riempito di messaggi di scuse e chiamate, ma non voglio risponderlo.
Si dice bene 'dopo la sofferenza, viene la strafottenza.'

Pov Peter.
Arrivai al porto, sapevo di trovarla lì. Era lì, seduta sulla sabbia bagniata, con le gambe incrociate e le cuffiette nelle orecchie. Forse immersa nei suoi pensieri.
Mi avvicinai pian piano a lei, avevo paura della sua reazione.
Le misi una mano sulla spalla.

-"parliamo?!" Le disse Peter, ormai triste anche lui, forse si era reso conto dell'accaduto.

Lei l'abbraccio d'impulso.

-"Ti prego perdonami." Gli disse toccandogli i capelli.

Lei non rispose.

Si sedette affianco a lei, appoggió la testa sulle aue spalle e le disse-"sono qua, quando vuoi parlare, parliamo." Disse dandole sicurezza.

Lei non rispose ancora, le lacrime iniziavano a scendere ancora, ma perché?!

-"amore?!" Disse ancora lui.-"ti prego non fare così. E' ...E' successo un anno fa. Io ero...Ero ubriaco, lei.." Sospiró pentendosene-"lo portata a letto, ma... Ti giuro, non provo nulla per lei." Disse, guardandola in quei suoi occhi marroncini che purtroppo spruzzavano tristezza da tutti i pori.

-"Ti prego Peter, vattene." Aggiunse con poche parole Mariana, con la voce tremante.

-"non mi sono controlloto, ero ubriaco. Per favore..." Continuó.

-"Peter voglio stare sola."Disse ancora lei con una lacrima che le scendeva sulla sua guancia destra.

-"Non posso lasciarti qui, sola.." Continuó.

"Peter.."Chiese supplicandolo, asciungandosi le lacrime che oramai erano scese in parecchie.

-"non posso andarmene."continuó sedendosi di nuovo al posto di prima.

Silenzi lunghissimi e ingoscianti.

Sguardi nel vuoto, respiri affanati.

Pensieri su pensieri.

-"Ti chiedo scusa."Disse Peter, abbracciandosela e andandosene, non sapendo più che dire.

-"peró ti giuro, in questo mondo amo solo te.Ti prego solo di non lasciarmi." Aggiunse, toccandogli i capelli, forse per l'ultima volta. La guardó a lungo prima di andarsene, i suoi occhi già gli mancavano, aveva paura di perderla per davvero questa volta.

-"Ti amo." Disse prima di andarsene per davvero.

Peter se ne andó, con un aria strana. Mariana gli aveva scombussolato la vita in modo positivo, lo aveva fatto sorridere per davvero. E se non avrebbe potuto più sorridere insieme a lei? Se la sua vita si fosse scombussolata anche in questo momento? Ma ora in modi positivo?!

Inizió a camminare su quel marciapiede che sembrava non finire mai. Persone che si tenevano per mano, bambini che sorridevano. Ma Peter proprio non sorrideva. Il sole iniziava a tramontare, iniziava a scomparire, priprio come Mariana pian piano iniziava a sconparire dalla sua vita. Si fermó su una panchina. Si sedette! Inizió a fissare un fiore, poi un albero, poi il vuoto. E così fece notte, ovvero l'ora di tornare a casa. Ma di tornare a casa, proprio non c'era voglia.

Quindi si dirisse verso il bar più vicino a lui. Entro! Tra tante persone che poteva incontrare, incontró le peggiori.

-"Peter!" Disse Nico, dandogli uno schiaffo amichevole sulle spella, come fanno gli amici. (Quelli veri, non lui.)

-"Nico."Rispose Peter, cercando di nascondere il dolore che provava in quel momento.

Non aver paura, io ci sarò.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora