27.Le solite bugie.

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(Raga ho pubblicato anche il capitolo 26 per chi non l'avesse letto.)

Pov mariana.
Mi sto diriggendo al porto, come deciso com peter. come al solito avevo pianto tutta la nottata, ormai piangere era diventato un vizio, una cosa dal quale non potavo farne al meno.
Arrivai, peter era in ritardo e questo mi fece innervosire ancora di più. Mi appoggiai al tronco di un albero e l'aspettai.
Arrivó.
-"principessa mia."
Principessa un corno!

Non risposi.

-"cos'hai?" Mi disse abbracciandomi da dietro.

Mi morsi il labbro per calmarmi e contai fino a dieci.
Lo guadai.
-"siediti." Gli dissi con aria seria.
Non ero mai stata cosi seria, con nessuno. Nemmeno con chi odiavo con tutto il mio cuore.

-"voglio stare alzato." Mi rispose prendendomi in giro.

-"ho detto siediti!"dissi, iniziando a sclerare.

-"o-ok! ... mi siedo." Mi rispose, guardandomi strano e alzando le mani in segno di difesa.
Aveva capito che qualcosa non andava.

Respirai.
Lo guardai negli occhi...

Ok di botto! Diglielo di botto.
-"com'era Jazmin a letto?" Gli domandai, guardandolo negli occhi, trattenendo le lacrime per una volta ancora.

-"io...non volevo." Disse alzandosi e venendo verso di me, forse cercando di abbracciarmi.
Ma sinceramente in quel monento non avevo voglia di abbracci, o meglio si, ma non i suoi.

-"non volevi? Dimmi che non ti veniva comodo dirtelo! Fai una figura migliore."

-"mariana... " inizio a parlare ma non riusci a finire la frase che scoppio in un pianto.
Volevo abbracciarlo, volevo dirgli che io pe lui ci saro sempre, che non m'importa degli sbagli commessi, non fa nulla. Vorrei abbracciarlo per non lasciarlo più, ma... non posso. Non posso dirgli tutto questo.

-"forse e meglio finirla qua peter." Dissi.
Un botto al cuore, volevo morire. Era bruttissima quella frase, ma forse era davvero arrivata l'ora di pronumciarla.
Jazmin c'e l'aveva fatta.
C'era riuscita, ci aveva diviso. .

-"nooo...Mariano no!" Mi disse ancora, piangendo più forte e abbracciandomi.
Ricambiai l'abbraccio, ne avevo bisogno ma purtroppo ero coscente che quello sarebbe stato l'ultimo abbraccio tra i tanti abbracci dati.
Non l'avevo mai visto piangere, era cosi brutto vederlo piangere e non poterlo abbracciare.

-"perdonami." Disse ancora peter.

-"PETER CI HO PROVATO! CI HO PROVATO, MA ERA COSI DIFFICILE NON DIRMELO? COSA DIAVOLO TI E' PRESO? PERCHE ' NON ME LO HAI DETTO?!" Gli urlai, ormai non riuscendo più a trattenere le lacrime.
-"NON MI FIDO PIU' DI TE PETER." Gli dissi, piangendo e senza pensarci abbracciandolo.
Ma lui fece la cosa piu ovvia, si scanso.

-"non voglio i tuoi abbracci se non ti fidi di me." Mi disse ancora, guardandomi con uno sguardo che andava dal dolore al rancore.

Benissimo. Ero dalla parte della ragione e ora sono passata dalla parte del torto?

Ci guardammo negli occhi entrambi, ormai sapevamo come stava andando a finire.
IO PER LA MIA, LUI PER LA SUA.

Era ovvio ormai, l'anno e mezzo più bello della mia vita si stava trasformando nel ricordo dell'anno e mezzo più bello della mia vita.

...

Non aver paura, io ci sarò.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora