Capitolo 15

367 23 5
                                    

Qualche giorno dopo, quando mi svegliai, l'odore del caffè che aveva preparato mia madre invase le mie narici mi spinse ad alzarmi.

Mentre camminavo per il lungo e stretto corridoio mi strofinavo gli occhi ancora umidi per il solito pianto di ogni sera.

Mentre tentai di sedermi urtai contro il vaso che mia madre amava e che da piccolo odiavo.

"Accidenti Dave stai attento!! Sei sempre lo stesso guarda dove cazzo metti i piedi!"

Eh si, mia madre amava quel vaso e quasi più di me, ma non ho mai capito perché.

Rimasi di sasso, fermo, in piedi e con le braccia lungo i fianchi a fissarla senza emozioni in viso.

"Scusa.." sussurrò mia madre dispiaciuta mentre mollava le tazze e veniva verso di me.

Mi abbracciò ma io rimasi indifferente.

Amavo mia madre ma quel cazzo di vaso non poteva far arrabbiare mia madre..che cazzata!.

Mi sedetti spostando la sedia che era troppo attaccata al tavolo e iniziai a sorseggiare la tazza di caffè ma era bollente e mi scottai la lingua, mia madre non si scottava mai la lingua.

Bevevo con gli occhi fissi nel vuoto, ormai pensavo solo a Jess.

Mia madre mi interruppe "sai Dave..stamattina ha chiamato la dottoressa." non le diedi il tempo di continuare " e cosa ha detto?" dissi frettolosamente con gli occhi spalancati mentre mi pulivo le labbra sporche di caffè con la mano.

"Ha detto che durante la notte Jess ha iniziato a respirare meglio e il suo battito cardiaco è più regolare.." e sorrise.

I miei occhi si illuminarono: speravo con tutta la mia anima che Jess si risvegliasse.

Sorrisi contro la mia volontá e senza aggiungere altra parola tornai in camera mai.

'La tua stanza è incantevole' pensai alla voce di Jess..quanto mi mancava.

Continuai a leggere ininterrottamente 'l'ombra del vento' e un'orretta dopo mia madre mi chiamò:

"Hey Dave..vieni a pranzo, oggi c'è anche papà" disse accennando un sorriso mentre si affacciava all'uscio della porta.

Mi alzai e pranzai..mangiammo piuttosto tardi per aspettare mio padre.

Lui non era molto compreso in ciò che mi stava accadendo, ne rimaneva un pò fuori, come se non volesse intromettersi nella mia vita e infondo...non mi sarebbe servito a molto il suo supporto.

Dopo pranzo tornai in camera mia e riposai.

Dopo mezz'ora erano giá le 16:00 così mo alzai ed evitai la doccia..siccome avevo finito di mangiare da poco.

Mi vestii, mi preparai e pettinai i miei capelli castani in un ciuffo alto ma non troppo.

Sospirai e uscii di casa avvisando i miei.

Per strada ora c'era più gente.

La città sembrava resuscitata, e i bambini avevano ripreso a giocare a calcio nel campetto di fianco al porto.

Lessi 'via Flaminia' e girai nel famoso viale che ormai conoscevo a memoria.

Ed eccola lì quell'imponente struttura bianca e nostalgica.

Entrai e raggiunsi la camera di Jess.

Appena la vidi notai subito che anche se erano passati pochi giorni, i suoi capelli stavano cominciando a crescere e non erano neri come li aveva tinti..ma ovviamente ora erano rossi.

Mi sedetti accanto a lei e la abbracciai 'biiip' era diventato il mio secondo suono preferito..dopo la sua voce.


Spazio autrice
Hola ragazziii,abbiamo superato i 1'000K lettori *^*

Scusate perché ho fatto un ritardo lunghissimo..dovrei scrivere di più :/

Vabbene, lasciate voti e commenti se vi va ciaoo =3

Macchia nera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora