14. But, what is happening?

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Lucas

Quella notte non riuscii a dormire nemmeno un'ora... ero troppo confuso e stordito. Il giorno prima infatti, durante obbligo o verità Amybeth aveva detto che le piaceva uno di noi, e io sapevo chi era: Jackson, era palese e questa cosa mi rattristava, molto.

A me fin dal primo momento mi era piaciuta, fin da quando in prima liceo lei, Sam e Jackson mi avevano difeso da due bulli e poi durante le lezioni si erano seduti accanto a me e eravamo diventati amici, nonostante io fossi molto chiuso e non riuscivo ad aprirmi con le altre persone. Erano riusciti a tirarmi fuori che non sarei mai riuscire a tirare fuori da solo e gliene ero grato, molto. Dopo qualche mese facemmo amicizia anche con Nathan e poi con Leonard e con Freddie che per la prima parte dell'anno era stato con altri ragazzi, per poi rendersi conto che stavano con loro solo per il padre, ed era stato tanto male per quello, ma noi lo abbiamo aiutato e ora finalmente stava bene.

Dopo un po' si svegliarono tutti e decidemmo di fare colazione tutti insieme, anche con Harry e Louis.

Durante la colazione Sam ricevette una chiamata da una persona che lui aveva memorizzato come Alan e si bloccò guardando tutti gli altri, io, Amybeth, Nathan e Leonard non capimmo la sua preoccupazione, ma a quanto pare gli altri si e mi fece impaurire quella cosa.

***

Sam

Quella chiamata mi impauriva, avevo molta paura e non lo nascondevo. Guardai tutti negli occhi, tutti con l'aria impaurita a parte Lucas, Amybeth, Nathan e Leonard a cui non avevo raccontato nulla che confusi e vedendo le nostre facce impaurite anche loro impauriti...

Decisi di rispondere: "Pronto?" dissi

"Sam, grazie al cielo mi hai risposto, pensavo fossi morto, sono Alan, sono riuscito a riprendere il mio telefono. Simon, è tutta colpa sua. Ci ha rapiti a me e le mia sorelle. Hanno fatto delle maschere con le nostre facce per far credere che eravamo noi a farvi del male, hanno preso i nostri telefoni e ci hanno legati in una casa abbandonata. Noi non lo faremo mai, siete i nostri fratelli, noi non vi faremo mai del male, credimi Sam" disse Alan, si sentiva che stava piangendo, era sincero... era terribile. A che cosa era arrivato Simon per fare del male alla nostra famiglia... era incredibile

"Alan, stai calmo, ti crediamo, dove sei? Ti veniamo a prendere"

"Non lo so, sono riuscito a prendere il telefono ma mi stavano per beccare, molto probabilmente stanno per tornare... devo lasciarti" e riattaccò

"Connor, puoi rintracciare da dove era Alan?" chiesi subito preoccupato ma deciso su quello che volevo fare

"Certo, datemi un computer e in qualche minuto dovrei farcela" disse subito.

Mia sorella corse al piano di sopra e dopo qualche secondo tornò con il suo portatile.

Connor si mise subito all'opera e Amybeth chiede spiegazioni della chiamata e a quel punto Darcy le raccontò tutto, qualcosa a riguardo della litigata la sapeva di già, ma non tutto quello che era successo in questi giorni.

Dopo quella chiamata decidemmo che forse era meglio avvertire anche Niall, Zayn, Liam, Calum, Michael, Luke e Ashton, perché la situazione si stava facendo sempre più complicata e ormai era inutile nascondere tutto quello che era successo. Così i rispettivi figli chiamarono i genitori che reagirono in diverso modo, ma alla fine decisero di venire qua a Los Angeles.

Quando tutti chiamarono i propri genitori ci rendemmo conto che nessuno di noi però aveva il numero di telefono di Calum e di sua moglie, perciò dovemmo mettere Connor all'opera appena trovò il posto da dove Alan aveva chiamato.

Because we are a family [ONE DIRECTION& 5SOS]  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora