Il mattino seguente fui svegliata da un rumore proveniente dalla mia porta. Mi alzai confusa. La Principessa Gemma era ancora addormentata, il forte rumore non sembrava averle dato fastidio. Sgattaiolai silenziosamente verso la porta, infilando un accappatoio e appoggiando tutti i miei capelli su una spalla. Aprii la porta e spalancai gli occhi quando vidi Harry di fronte a me.
“Harry-“
“No, non è per ieri sera.” Disse velocemente. “Hai visto mia sorella? E’ scomparsa.”
“Uh, sì, sta dormendo nel mio letto.” Dissi indicandola. “E’ venuta qui ieri sera, abbiamo parlato e poi ci siamo addormentate.”
Harry emise un sospiro di sollievo mentre si passava una mano fra i capelli. Notai che era nella sua divisa rossa da militare e mi chiedevo se quel giorno fosse di turno.
“Mi dispiace averti svegliato, Em.” Disse, passandosi la lingua sul labbro inferiore. Beh, quello era strano. “Mia sorella hai dei programmi per l'organizzazione del suo compleanno Sarà un giorno importante per lei."
“Non fa niente.” Annuii. “Io uhm .. Torno in-“
“Posso essere onesto?” Chiese.
“Immagino.” Annuii guardando verso il basso, sul pavimento di legno dove c’erano le sue scarpe nere lucide. Una mano coperta da un guanto mi sfiorò il mento, e mi alzò la testa. Stavo guardando di nuovo nei suoi occhi verdi adesso.
“Non volevo farti star male, Emerald.” Sussurrò. “Non avrei dovuto chiederti niente. Non è stata la mia ora migliore, lo ammetto.”
Lo scrutai e sembrava sincero. Mentre ero sveglia, pensavo al nostro incontro della sera prima. Lo avrei perdonato, specialmente dopo quello che Gemma mi aveva spiegato. Non aveva esperienza e io probabilmente ero la sua prima ‘fidanzata’.
“Va bene.” Annuii girandomi per tornare nella mia stanza. Afferrò il braccio, facendo rigirare verso di lui.
“No, Emerald, non va bene.” Disse. “Ti ho quasi costretto, ho detto cose brutte, e in più, mi sono imposto su di te. Non mi perdonerei se fossi in te. Nessuna di quelle cose erano mia intenzione.”
“Harry, ho detto che va bene.” Dissi. “Che ore sono? Le sei? Possiamo parlarne dopo?”
“No, sono sole le cinque.” Disse sorridendo. “Va bene, parleremo dopo.”
“Perché diavolo sei sveglio a quest’ora?” Chiesi scuotendo la testa. “E’ presto.”
“Mi hanno dato un turno dalle quattro alle sette.” Disse scrollando le spalle. “Ho visionato i nostri programmi il giorno. Oggi non ci aspettano nella sala del trono, avremo del tempo in più. Vorrai stare con me?” Chiese.
“Certo.” Annuii. “Se non ti dispiace vorrei tornare a dormire. Non dovrò far niente per altre due ore.”
“Va bene.” Rise. Esitò un attimo, poi pressò un bacio sulla mia guancia. “Grazie.” Sussurrò. Annuii e tornai dentro.
Gemma si era appena alzata e mormorava qualcosa alle sue cameriere. Mi salutò, poi uscì dalla mia camera. Mi appoggiai sul letto, mi coprii con le coperte e lasciai che mi riscaldassero con il loro calore.
Non potetti fare a meno di pensare a cosa fosse appena successo. Harry si era pentito di quello che aveva fatto, e pensava di non meritare di essere perdonato. Il fatto che si era conto di quello che aveva fatto mi provava che avrei dovuto perdonarlo. Aveva anche fatto modificare i nostri programmi del giorno.
“Emerald.” Disse una voce, scuotendo la mia gamba. “E’ ora di svegliarsi.” Aprii i miei occhi e mi misi a sedere, confusa. Non potevano essere già le sette, mi ero appena messa a letto.
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The Prince (Traduzione Italiana)
FanfictionNel regno di Ula, il Principe Harry è arrivato all'età di dover cercare una moglie. Tutte le famiglie sono speranzose, inclusa quella di Emerald, una diciannovenne pessimista. QUESTA NON E' UNA MIA STORIA, SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE. TU...