Capitolo 19

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Canzone raccomandata:  Please Don't Say You Love Me- Gabrielle Aplin

Vi invito a seguire l'autrice della storia originale, amandaJtommo

E buon Ferragosto in ritardo xD





Harry parcheggiò l'auto in un apposito spazio e tirò fuori dalla tasca un mazzetto di chiavi. Uscì dall'auto e fece il giro per aprire la mia portiera e aiutò mia madre a scendere.

La casa era molto grande ed aveva le pareti bianche. Non potevo credere che quella casa sarebbe presto appartenuta a mia madre. C'erano dei pilastri che torreggiavano all'ingresso che sorreggevano un portico. Harry mi guardò con un sorriso stampato in faccia e fece roteare le chiavi sull'indice.

"Andiamo." Incoraggiò Harry. "Non vi spaventate, è solo una casa." Rise, attraversando il portico e infilando una delle chiavi nella serratura.

"Questa casa è bellissima, Principe Harry." Esclamò mia madre con gli occhi spalancati.

"Cos'ho detto? Entrate." Continuò a ridacchiare, mentre prendeva la mano di mia madre per farla accomodare all'interno. "Em, non vieni?"

"Certo." Sorrisi. "Perchè non dovrei?"

"Sembrava che non volessi muoverti da lì." Esclamò. "Sono sicuro che a tua mamma piacerà, non vedo l'ora di dirglielo."

"Che facciamo ora?" Chiese Lucas, togliendo le mani nelle tasche.

"Andiamo in cucina, al piano di sopra. Dovrebbe esserci già del cibo nella sala da pranzo." Disse, indicando un'arcata che conduceva a una scalinata.

"Okay, adesso sono davvero confuso." Sussurrò Mikey a Lucas.

"Sarete felicissimi." Dissi, abbracciando entrambi i miei fratelli. "Harry è un bravissimo ragazzo, spero lo sappiate."

"Tu sai esattamente quello che sta facendo, vero?" Domandò Lucas. "Perchè non ci dice che diavolo sta succedendo?"

"Praticamente sono già sposati." Disse Mikey roteando gli occhi. "Per quello che ne sappiamo, questa casa potrebbe essere il luogo dove Harry e Em..."

"Sei proprio come sua sorella." Sbottai, togliendo le mani dalle loro schiene. "Tu e la tua bocca pervertita potete anche andarvene."

"Sua sorella? La Principessa Gemma?" Disse Lucas, con gli occhi spalancati.

"Quindi le piacciono queste battutine? Un punto per lei." Escalmò Mikey.

"Allora non mi piace più." Disse Lucas, scuotendo la testa. "È davvero carina, ma no, non è una cosa molto femminile."

"Mi fa piacere che la pensi così." Dissi, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla. "È davvero confortante. Forse perchè mi ricorda Mikey..."

"Bene, allora." Disse Mikey allontanandosi da noi e raggiungendo la cucina. Salimmo anche noi, e vidi Harry che tirava fuori del cibo dal forno e portarlo sul tavolo della sala da pranzo. Mia madre stava versando del vino in dei bicchieri facendo attenzione a non sporcare la tovaglia.

"Venite a mangiare." Ridacchiò Harry. "La pizza va bene, vero? Credo che sia un pranzo veloce e che piaccia a tutti."

"Non l'abbiamo mai mangiata." Disse uno dei miei fratelli e Harry spalancò gli occhi.

"Beh, è una cosa brutta da sentire. La pizza è davvero buona." Disse ridendo.

Ci sedemmo tutti intorno al tavolo mentre Harry ci passava dei piatti di plastica e tovaglioli. Aprì i cartoni, e io ne presi uno spicchio, non sapendo nemmeno se mi sarebbe piaciuta. Harry era seduto a capo tavola, alla mia sinistra, mentre mia mamma era di fronte a me e sorrideva. Harry afferrò un pezzo di pizza e iniziò a mangiarlo.

"Perchè ci hai portati qui, Harry?" Chiese mia madre, con un tono quasi preoccupato. Credo si sentisse come se si trovasse nella casa di qualcun'altro. E non la biasimavo, anche io mi sentivo un po' così.

"E se vi dicessi che questa è la vostra nuova casa?" Disse sorridendo, e mia mamma impallidì.

"Cosa?" Chiese Mikey guardandosi intorno. "Stai scherzando, vero?"

"Assolutamente no." Harry ridacchiò. "Non ho promesso che mi sarei preso cura di voi?" Disse, guardandoli. "Tutto quello che vedete qui da adesso è vostro. Potete scegliervi la vostra camera. Ce n'è una per ognuno."

"Emerald non tornerà al palazzo?" Chiese mamma.

"Non è quello che intendevo." Rise Harry. "Se volesse venirvi a trovare qualche volta, ho pensato che una camera in più avrebbe fatto comodo. È ovvio che tornerà al palazzo con me, mi piace troppo la sua compagnia."

"E la fattoria?"

"Questa è una delle cose di cui vorrei parlarvi, tra le altre." Disse Harry, unendo le sue mani. "Michael, Lucas, mi rivolgo prima a voi. Passando il tempo con voi alla fattoria ho notato che lavorate davvero duro. E vorrei chiedervi di prendere un posto nelle guardie." Concluse. I miei fratelli erano meravigliati. "Capirò se non vorrete, ma diventare una guardia comporta dei vantaggi. Uno, non verranno addebitate tasse alla vostra famiglia. Due, potrete vedere vostra sorella più spesso e tre, lo stipendio è più che accettabile. Che ne pensate?" Spiegò.

"Sì." Esclamarono entrambi, ancora sorpresi.

"Grazie mille." Lucas sorrise. "Significa molto per me."

"Non è un problema, Lucas. Per quanto riguarda Timmy e Joseph invece, non ho idea di cosa potreste fare e in più non sembra gradiate molto il lavoro manuale." Harry rise. "Se c'è qualcosa che vi piacerebbe fare più di altro, fatemelo sapere e farò tutto quello che posso per accontentarvi."

"A me piacerebbe entrare nella scuola, anche se non ho mai imparato a leggere." Disse Timothy silenziosamente. "Ho sempre adorato imparare e disegnare, lo facevo sempre a terra o nel fango, quando non avevamo abbastanza fogli in casa."

"Vedrò cosa posso fare. Comunque mi assicurerò che tutti voi impariate a leggere. Ho dei computer che potrebbero aiutarvi. E poi so che vostra madre sa leggere perciò lei potrebbe aiutarvi."

"Certo." Mia mamma sorrise, con gli occhi lucidi di lacrime.

"Signora Price, so che a lei piacciono i libri perciò ho parlato con il mio cugino libraio e ha detto che sarebbe felice se lei andasse a lavorare con lui. Il negozio non è molto lontano da qui." Disse e mia madre fu molto felice di sentirlo. "Ha detto che potrebbe incontrarla domani a mezzogiorno per discutere della paga e del resto."

"Grazie." Disse mamma alzandosi dalla sedia e abbracciandolo, e lui gli accarezzò la schiena con le sue lunghe mani. "Davvero, non so come ringraziarvi."

"Non si preoccupi. Merita di costruirsi una nuova vita."

"E non so cosa dire riguardo tutto ciò." Continuò, asciugandosi le lacrime che iniziavano a scenderle dagli occhi. "È molto più di quanto mi aspettassi. Non avrei pensato che un giorno sarei venuta a vivere qui grazie al Principe."

"Come ho detto prima, non è un problema, signora Price." Sorrise. "Oh, e ho fatto portare delle cose dalla vostra vecchia casa. È tutto in garage."

The Prince (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora