Capitolo 30

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Quella mattina mi svegliarono le sirene che risuonavano fuori dalla finestra. Senza un secondo pensiero, mi precipitai fuori dal letto afferrai una coperta, infilai i miei sandali e corsi verso la mia paziente guardia che subito mi condusse nella stanza segreta. Gemma era già lì quando arrivai.

Tremavo, e mi sentivo vuota. Una vita senza Harry era vuota.

Mi appoggiai sulla panchina appoggiata al muro e avvolsi la grande coperta intorno al mio corpo. Sentivo gli occhi di Gemma su di me, e me li immaginavo preoccupati. Non mi piacevano gli sguardi che tutti mi stavano rivolgendo, ma riuscii a non badarci. Non potevo fare nient'altro se non ignorarli.

"Em, stai bene?"

"Sì." Sospirai mentre appoggiavo la testa contro le braccia. Mi strinsi di più alla coperta e chiusi gli occhi.

Il pensiero di vivere senza Harry stava iniziando ad entrarmi nella testa. Non riuscivo a spiegare quanto mi mancasse la sua presenza e il suo costante volere di volermi proteggere. Mi mancava il suo sorriso. Mi mancava la sua abilità di calmarmi in queste situazioni. Mi mancava il mio miglior amico.

Erano state 5 settimane di dolore. Cinque settimane senza sentire la sua risata, la sua voce. Cinque settimana senza sentire il suo tocco sulla mia pelle calda, i suoi baci sul mio collo. Mi mancava davvero tanto. Il dolore mi faceva rimanere sveglia di notte. Risposare era molto difficile se non facevo altro che preoccuparmi per lui per il novanta percento del mio tempo.

"Dormi?" Chiese Gemma, dopo un momento di silenzio. L'unico rumore che si sentiva era quello delle sirene.

"No." Dissi, non preoccupandomi di guardarla.

"Capisco che ti manca Harry, ma abbatterti così non ti aiuterà." Disse. "Tornerà presto."

"Come fai a saperlo?"

"Questo periodo dell'anno va più veloce degli altri." Gemma scrollò le spalle "Tornerà a casa prima che tu possa accorgertene."

"Non così presto." Sospirai. "E' il mio miglior amico, Gemma. E' ovvio che mi manchi. E' più di un fidanzato, se vuoi che lo chiami così."

"Pensavo fossi io la tua migliore amica."

"E' una cosa diversa, Gemma. Mi piace tanto parlare con te, ma a Harry dico tutto. Non riesco a tenergli nascosto nulla. Sa tutto di me." Abbassai le gambe, e appoggiai la schiena contro la parete.

"Davvero?"

"Tranne il mio compleanno." Scrollai le spalle. "Non ho mai festeggiato, quindi non l'ho mai detto a nessuno."

"E' comunque una cosa orribile pensare che se ne sia dovuto andare il giorno del tuo compleanno. Hai pianto il giorno del tuo compleanno." Disse, stringendosi nella coperta. "Non avete potuto fare sesso, come regalo."

"Tecnicamente non dovremmo fare sesso." Sussurrai. "Se i tuoi genitori dovessero scoprirlo, sarebbe una disgrazia. Se mai io e Harry non dovessimo sposarci, nessun'altro mi vorrà, e sarebbe una vergogna per la mia famiglia."

"Harry non lascerebbe che ciò accada." Disse Gemma.

"Non può controllare la diffusione delle voci. Lui potrà passarci sopra, io no. Spero riesca a trattenere il segreto fino al matrimonio." Dissi. "Non riuscirei ad immaginare la mia vita con qualcun altro che non sia lui."

"Lo so." Annuì. "Siete fortunati, voi due."

"Sì." Sorrise. "E se non fosse stato per mia madre, non lo avrei mai incontrato."

"Grazie Dio per le nostre madri." Sorrise. "Hai intenzione di andare da tua mamma presto?"

"Volevo andare oggi." Sospirai. "Ma non credo potrò."

The Prince (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora