So che non ci sono parole per questo ritardo stratosferico di ben due mesi. Non so come abbia fatto a trovare il tempo. Per il prossimo capitolo non vi prometto niente. Intanto perdonatemi e godetevelo.
Grazie per la pazienza, e mille scuse.
Appena tornai al palazzo, dopo aver cenato, mi vestii con qualcosa di più comodo e aggiustai i miei capelli. Li lasciai cadere sulle spalle, mentre continuavo ad avere la frangetta sugli occhi. Mi dava fastidio, ma avrei dovuto tenerla. Mi infilai delle scarpe che le mie cameriere mi avevano lasciato.
Uscii dalla mia camera, spegnendo le luci e camminai verso quella di Harry, poi bussai. Aspettai pazientemente, osservando le scarpe che indossavo.Nessuno aprì. Mi accigliai chiedendomi dove potesse essere andato. C'erano così tante stanze nel palazzo che non sarei mai riuscita a ricordarle tutte. La mia miglior proposta in quel momento fu andare in un luogo in cui sarei andata io.
La mia mente mi indicò il giardino, e il piccolo ponticello dove entrambi ci sedemmo alla nostra prima cena insieme. Dal quel momento non avevo ancora avuto l'occasione di girare per il giardino. Speravo che se Harry fosse uscito per cercarmi, avrebbe optato per il giardino. L'oscurità inghiottiva il giardino in quel momento, tranne per il sentiero illuminato che conduceva al ponte, che mi portò a Harry, seduto lì con una t-shirt blu scuro e con i piedi nell'acqua.
"Hey." Dissi, sorprendendolo. Lui si girò di scatto. "Non volevo spaventarti, lo giuro."
"No, non mi ero accorto che fosse così tardi. Scusami se non sono venuto a prenderti." Disse, mentre mi toglievo le scarpe dai piedi. Mi sedetti accanto a lui.
"Com'è stata la giornata di oggi?" Mi chiese dopo un attimo di silenzio.
"Lunga." Risi. "Adorabile, ma interminabile. Non voglio stare via tutto questo tempo per fare due foto." Harry ridacchiò.
Ne approfittai per guardarlo alla luce della Luna e delle piccole lanterne che illuminavano il sentiero. Mi accorsi che aveva delle macchie nere sulla sua pelle delle braccia. Realizzai che non avevo mai visto prima d'ora le sue braccia nude. E non pensavo che un principe potesse avere dei tatuaggi. Mi allungai per afferrargli un braccio. Lui si irrigidì, ma quando iniziai a tracciare il contorno della sua rosa tatuata si rilassò. I miei occhi scannerizzarono tutti i piccoli tatuaggi che percorrevano la sua pelle.
"Sono tutti bellissimi." Mormorai guardando la rosa, e poi di nuovo tutti gli altri. "Pezzi d'arte."
"Ho iniziato quando avevo diciott'anni."
"Da due anni?" Chiesi, e lui annuì. Si alzò e portò la mano sul retro del collo, e si tolse la maglietta.
Appena la rimosse, notai che il suo petto era ricoperto da tatuaggi. C'erano due rondini, una di fronte all'altra, in cima, una grossa farfalla sul suo stomaco e due rami di felce su ognuno dei suoi fianchi. Normalmente non sarei stata d'accordo ai tatuaggi, ma quelli di Harry, gli stavano tutti bene.
"Qual è il tuo preferito?" Chiesi, mentre i miei occhi continuavano ad ammirare le piccole immagini.
"Non ne sono sicuro." Disse, guardandosi le braccia. Mi mostrò il braccio destro. "Mi piace la nave."
"Perché?"
"Viaggio molto." Disse. "Una parte dell'essere reali consiste nel viaggiare negli altri regni per patteggiare e tutto. E' un po' noioso, ma mi consente di vedere luoghi che altrimenti non visiterei. Anche le rondini indicano il viaggiare."
"Penso che siano le mie preferite." Sorrisi. "Non so perchè."
"E' una cosa buona?" Chiese.
"Sì." Annuii sorridendo. "Mi sei mancato oggi."
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The Prince (Traduzione Italiana)
FanfictionNel regno di Ula, il Principe Harry è arrivato all'età di dover cercare una moglie. Tutte le famiglie sono speranzose, inclusa quella di Emerald, una diciannovenne pessimista. QUESTA NON E' UNA MIA STORIA, SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE. TU...