Capitolo 10

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La mattina dopo il ballo, ero sdraiata nel mio letto, il sole non era ancora sorto, e io pensavo agli avvenimenti della notte scorsa. Al bacio. Sapevo che avrei dovuto aspettarmelo, e dato che mi aveva chiesto di restare, ci stavamo 'frequentando'. Lui iniziava a piacermi sempre di più, ma non riuscivo a distinguere i miei sentimenti. Era attrazione o semplicemente amicizia? Il fatto che non capissi i sentimenti per lui, era irritante. Sapevo cosa provava lui per me, ma io per lui cosa provavo?

Spostai il mio peso sui gomiti, e passai le dita fra i capelli mentre fissavo l'oscurità. Dormire non era molto nei miei interessi in quel momento, avevo così tanti pensieri in testa. Volevo sapere perchè la mia mente correva. Era successo così tanto, in quel breve periodo. La mia vita era a un nuovo inizio e non volevo che il mio tempo qui finisse.

Un sospiro uscì dalla mia bocca e tolsi le coperte dal mio corpo, per dirigermi verso il balcone, dove l'aria fredda del mattino incontrò la mia pelle calda. Sentii delle voci, quindi mi sporsi dalla ringhiera. Guardai in basso e vidi un gruppo di ragazzi allenarsi. Doveva essere quello che faceva Harry, allenamento con gli altri ragazzi dell'esercito.

Mi sedetti su una sedia e guardai questi ragazzi compiere dei movimenti veloci, cercando di combattere l'uno contro l'altro. Un fischiettò suono e il combattimento sembrò cessare. I ragazzi iniziarono a camminare verso il castello. Riconobbi Harry quasi subito, dal modo in cui camminava. Le spalle si muovevano ritmicamente con le gambe, a ogni passo che faceva. Il suo modo di camminare era strano, il movimento della spalle lo faceva sembrare più basso.

Qualcuno lo avvertì perchè improvvisamente alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei. Un sorriso comparve sul suo volto quando mi vide. Mi alzai e mi appoggiai al bordo, mentre lui si avvicinava al balcone.

"Che fai già in piedi?" La sua voce bassa mi chiese dal basso, con una risata.

"Non riuscivo a dormire." Sorrisi.

"Non ci vedremo oggi." Disse, con una smorfia. Io risi, coprendomi la bocca. "Ho sentito che andrai in città con mamma e Gemma."

"Sì? Non lo sapevo." Sorrisi. "Mi mancherà la nostra colazione insieme." Sorrisi, poggiando la guancia sul palmo della mia mano, e posando il peso sul gomito.

"Anche io." Ridacchiò. "Mi piacerebbe rubarti, e portarti via con me."

"Puoi rubarmi quando vuoi." Gli dissi. "Stasera possiamo stare insieme?" Chiese.Sorrise, e annuì. "Che ora?"

"Qualunque ora." Sorrise. "Questa settimana sarà più tranquilla, dato che il ballo è passato." Disse.

"Quando tornerò, allora." Sorrisi.

"Suona come un bellissimo piano." Disse. "Sei bellissima."

"Sono in pigiama." Dissi, roteando gli occhi. "Sono tutto tranne che bella."

"Sei sempre bellissima." Disse.

"Grazie, ma credo che hai bisogno di pulirti gli occhi." Risi. "Vai a cambiarti dai tuoi vestiti sudati."

Harry rise e mi salutò con la mano prima di tornare dentro. Mi girai proprio mentre la porta si stava aprendo e Trish e le sue figlie entrarono silenziosamente, pensando che fossi ancora nel mio letto. Attraversai la stanza silenziosamente e premetti il dito sull'interruttore più vicino.

"Emerald!" Trish boccheggiò, posando una mano sul suo petto. "Cara, mi hai spaventato."

"Scusami ero sveglia, non riuscivo a dormire." Ammisi, incrociando le braccia sul petto.

"Sembra di no." Sorrise, passandomi un pacchetto che era già stato aperto. "Non ho potuto resistere. Eri adorabile con quel vestito."

"Grazie, infatti mi sentivo bella." Sorrisi. Presi le fotografie e le tolsi dal sacchetto.

The Prince (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora