Erano passati un paio di giorni da quando eravamo arrivati al palazzo ed erano trascorsi in modo normale. Quel giorno era il giorno per cui mi ero preparata da quando avevamo lasciato il paese. Era il giorno del funerale di mio padre. Per qualche ragione non volevo andarci. Mio padre sarebbe stato seppellito per sempre, e io mi sentivo ansiosa. Non sapevo che cosa aspettarmi, non ero mai stata a un funerale. Mio padre era figlio unico e i fratelli di mia madre vivevano lontano. Tutti i miei nonni erano già morti prima che nascessi.
"Ecco il vostro vestito, signorina." Disse una delle cameriere, entrando in camera. Per essere gentile con mia madre, avevo lasciato che Trish e le sue figlie, andassero da lei. Era il minimo che potessi fare. "La signora Malik l'ha fatto apposta per voi."
"Grazie." Annuii, alzandomi dalla sedia. La donna aspettò con calma che mi spogliassi e mi aiutò a mettere il vestito e ad aggiustarmi i capelli.
"È una bella giornata, oggi." Notò, guardando fuori dalla finestra. "Non trovate anche voi, signorina Price?"
"Credo di sì." Risposi, girando anche io il mio viso verso la finestra. "Quanto tempo ci vorrà ancora prima che il Principe passi qui da me?"
"Dovrebbe essere qui presto." Disse, spruzzando qualcosa nei miei capelli. "Ecco fatto. Avete bisogno di altro, signorina?"
"No, grazie." Sorrisi. Mi sorrise di rimando e uscì dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Le cameriere a cui ero stata affidata non erano come Trish. Mi piaceva tanto la confidenza che si era creata tra noi, e speravo di riaverle presto nella mia vita. Inoltre, credevo di essermi abituata troppo al fatto di avere delle cameriere personali. Pensare alla vita fuori dal palazzo mi fece rattristare e lasciai che tutti i pensieri pessimisti che avevo represso, tornassero a galla.
"Emerald?" Sentii la voce di Harry che mi chiamava. Mi girai di scatto, e vidi che era sulla soglia con uno sguardo confuso. "Tesoro, ho dovuto chiamarti più volte prima che tu rispondessi. Che sta succedendo?" Domandò, avvicinandosi.
Guardai il suo completo nero. La camicia a non era del tutto abbottonata, e rivelava il ciondolo a forma di croce che era solito portare. Sopra la camicia, una sciarpa bianca e nera cadeva fino alla vita. In testa portava un cappello nero e aveva gli occhiali da sole sul ponte del naso. Notai, inoltre, che portava gli anelli di famiglia alla mano destra.
"Stavo pensando alla vita in generale." Risposi, guardandolo in viso. "Il tuo outfit è ... interessante." Dissi, ripercorrendo i suoi indumenti.
"Volevo provare un nuovo look." Disse, abbassando la testa per baciarmi dolcemente. "Dobbiamo andare, la macchina ci sta aspettando."
Alzai con la mano il lungo vestito per non inciampare, e mi alzai dalla sedia. Harry mi aspettava con una mano tesa verso l'esterno. L'afferrai e uscimmo insieme dal palazzo. La nostra camminata fu silenziosa, ma non era un silenzio imbarazzante. Appena varcammo la soglia d'ingresso centinaia di flash delle fotocamere mi abbagliarono. I paparazzi ci scattavano foto ininterrottamente e questo mi faceva sentire a disagio.
"Sapevano che ci sarebbe stato un evento." Mormorò. "Nonostante tuo padre non fosse di sangue reale, la famiglia reale partecipa al suo funerale. E poi, tutto il regno è curioso per quanto riguarda te." Mi spiegò.
"Okay." Annuii educatamente. Non sapevo che cosa pensare dei paparazzi. Non mi aspettavo di trovarli qui.
Harry aprì la porta dell'automobile per me ed entrai, sedendomi sui sedili posteriori. Il nostro autista portava gli occhiali da sole e aveva le labbra più rosse del normale. Guardai Harry e lui aveva uno sguardo accigliato. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiato o se stesse solo pensando a qualcosa. Entrò in auto, e qualcuno chiuse la portiera per lui. Accavallò le gambe, portando una caviglia sul ginocchio dell'altra gamba e appoggiando il gomito sul ginocchio della gamba sollevata.
"Tutto bene?" Chiesi.
"Hmmm? Sì, sto bene. Non preoccuparti per me." Rispose, allungando una mano verso le mie. "Devo dirtelo, i miei genitori hanno viaggiato molto e in uno dei loro viaggi sono stati colpiti dal modo in cui le persone celebravano i loro funerali, e hanno portato quell'usanza anche qui, perciò questo funerale potrebbe sembrarti diverso da come sei abituata." Spiegò.
"In che senso diverso?"
"Ricordiamo ciò che ha fatto in vita, invece della sua morte." Disse, guardandomi attraverso i suoi occhiali. "La sua morte verrà festeggiata, poichè è morto da uomo d'onore."
"I tuoi genitori hanno alzato la bandiera." Notai, riferendomi alla bandiera sull'asta.
"Sì, lo ha fatto mio padre questa mattina." Disse Harry. "Come ti trovi con le tue nuove cameriere? Sono gentili con te?"
"Mi mancano Trish e le sue figlie." Confessai, lasciando scorrere le mie dita sul ginocchio. "Ma sono felice che mia madre passi del tempo con lei. È solo una cosa temporanea, vero?"
"Sì." Annuì. "Ho trovato casa per la tua famiglia, perciò è tutto sistemato. Volevo solo aspettare dopo il funerale, per mostrargli il regalo. Pensavo che farlo prima sarebbe stato offensivo e irrispettoso, e avrebbero pensato che avessi voluto mandarli via dal palazzo."
"Hey, grazie." Dissi avvicinandomi al suo viso per baciarlo sulla guancia. "Il tuo cuore gentile è splendido."
"Il mio cuore è splendido?" Chiese.
"Volevo dire cuore gentile e non so perchè ho detto anche splendido." Dissi, arrossendo leggermente. "Sei una persona gentilissima, e ti ringrazio da parte di tutta la famiglia."
"È un piacere." Sorrise. "Secondo te se offrissi un lavoro a Lucas lo accetterebbe?" Domandò. "Ne avrei uno anche per Michael."
"Credo dipenda da che tipo di lavoro sia."
"Dopo aver lavorato insieme a loro e a tuo padre, credo che sarebbero perfetti come guardie, perchè lavorano duramente. Volevo farli partecipare al training per le guardie. Sarebbero soldi in più per la tua famiglia." Disse Harry, prima di tossire per un paio di volte.
"Lo apprezzeranno." Sorrisi.
"Inoltre ho parlato con mio cugino e ha detto che per lui non è un problema se tua madre va a lavorare con lui. In questo modo potrebbe passare del tempo con la sua famiglia . Era davvero entusiasta." Harry rise. "Non so a che cosa siano interessati Timothy e Joseph, però." Continuò.
"Non so, prova a chiederglielo." Suggerii. "Siamo arrivati?"
Harry si guardò intorno poi annuì. La lunga fila di automobili neri delineava un cerchio intorno alla Chiesa, cercando un parcheggio. La nostra si fermò davanti all'ingresso. Harry scese, e mi aiutò a scendere. Mi portò fin dov'era il carro funebre. C'erano mia mamma e i miei fratelli. Mi avvicinai e mia mamma mi prese la mano.
Il padre di Harry si avvicinò a noi, e aiutò i miei fratelli a tirare fuori la bara dal carro. Tre stavano da un lato e tre dall'altro. La sollevarono sulle spalle mentre un gruppo di guardie si toglieva il cappello, e altre facevano spazio tra le persone. Io e madre seguimmo la bara. Sentii qualcuno che mi afferrava la mano libera e girandomi vidi Gemma che mi sorrideva.
Un rialzo per la bara era stato posizionato davanti a un gruppo di sedie bianche. Harry, suo padre e i miei fratelli adagiarono la bara sul rialzo. Il Re e Harry fecero una cosa che i miei fratelli non fecero, cioè si inchinarono di fronte alla bara, supposi in segno di rispetto.
Harry salì delle scalette per raggiungere un microfono. Questa cosa mi stupì: pensavo che Joseph o Timothy sarebbero andati. Harry tirò fuori dalla tasca della camicia un foglio di carta, lo appoggiò sull'ambone e si schiarì la gola.
"Prima che vi sediate, vorrei che con la mano sul petto, recitassimo la poesia di Ula." Harry si tolse gli occhiali da sole e li affiancò al foglio.
Iniziò a leggere, anche se la conosceva a memoria, e delle voci si unirono alla sua. Gemma la recitò a memoria, e così fece pure mia mamma. Io mi sentivo stupida a non conoscerla. Alla fine, Harry fece un cenno con il capo alla folla, per indicargli che potevano sedersi.
"Quest'uomo che oggi stiamo onorando, Richard Price, era qualcuno che magari non avete mai sentito nominare, o conosciuto, ma era un uomo che io non dimenticherò mai. Il signor Price era padre di 5 ragazzi belli e intelligenti e marito di una delle donne più stupefacenti che abbia mai conosciuto. Il signor Price viveva in un villaggio del nord, dove possedeva una fattoria che gestiva con la sua famiglia. Ed era l'unica cosa che gli permetteva di andare avanti.
Il motivo per cui ci sono io qui a parlare è perchè mi sono reso conto che era un uomo coraggioso. Lo ammetto, la prima volta che lo vidi, pensai che fosse un uomo egoista, severo e austero a causa di come sua figlia Emerald me lo aveva descritto.
Ma se non fosse stato per lui, non l'avrei mai incontrata e nonostante fosse severo e acido, ha fatto tutto quello che poteva per la sua famiglia, e la mia opinione su di lui è rimasta la stessa fino alla notte della sua onorevole morte.
Quando il villaggio in cui risiedevo con la sua famiglia è stato attaccato, è rimasto in battaglia al mio fianco e coraggiosamente ha combattuto per la sua patria. Non avrei mai creduto di combattere insieme a lui. Sapevo che non poteva essere bravo con la spada come me, dato che io ho fatto degli allenamenti, ma è stato coraggioso.
Quando uno di loro mi ha messo nella situazione in cui l'unico modo per uscirmene era morire, lui si è messo tra noi e ha preso il colpo al mio posto. In quel momento ero scioccato e non sapevo che fare, ma poi sono sopraggiunti i soldati e mi hanno permesso di prendermi cura del padre di Emerald.
Perciò sono tornato a casa sua e l'ho portato sul divano. Un dottore ha cercato di fate tutto quello che poteva, ma non c'era nulla da fare se non aspettare che la morte venisse a prenderlo.
Per questo motivo ho deciso di premiarlo con una medaglia d'oro. Mi è sembrata la cosa giusta da fare. Se non è stato un eroe, allora non so che cosa fosse.
Appena chiuderò questo discorso, vi chiedo di pensare a un gesto eroico che avete fatto per qualcun'altro, anche la cosa più piccola. Vi ringrazio per essere venuti, e lascio a Baba Amani fare la benedizione."
"Grazie, vostra Altezza." Disse Baba Amani, tracciando una croce con l'acqua santa sulla fronte di Harry.
Baba Amani era un uomo di colore. Indossava dei vestiti colorati e il suo accento dimostrava che non fosse di lì. Si girò verso la folla.
"Richard Price era un uomo coraggioso, così come il Principe Harry ci ha raccontato. Dio lo ha accolto nel suo regno, e il suo spirito veglierà sulla sua famiglia e su tutti noi.
Come dal rituale che il Re e la Regina hanno importato dal mio paese, canteremo una canzone e danzeremo in onore del defunto. Questo servirà per celebrare la sua vita e aiutarlo nel suo eterno viaggio nel regno del Signore. Ve lo spiego, altrimenti sarete confusi quando io e il coro inizieremo a cantare in una lingua diversa." Spiegò sorridendo.
"Ora, alzate tutti le mani al cielo, unendole. Dovrete svuotare la testa da tutti i vostri pensieri." Tutti ci alzammo in piedi e facemmo come Baba Amani ci aveva spiegato. Ci sistemammo intorno al coro, in modo da formare un cerchio. Notai che Harry era al centro, insieme a loro. Le nostre mani erano tutte alzate e i palmi uniti a quelli dei nostri vicini.
"Signore, e signori, con scarpe alte o comode, toglietele, perchè non vogliamo interferenze." Gemma sospirò e si sfilò le scarpe, come fecero tutti.
Baba Amani allora iniziò a cantare una canzone che non conoscevo. Le persone del coro iniziarono a cantare insieme a lui. Dei tamburi iniziarono a suonare mentre Baba Amani si staccava dal coro per mostrarci come muoverci. Non sapevo che fare, ma guardai i miei fratelli e loro sembravano seguirlo.
"Credo che lo facciano solo per non farci piangere ai funerali." Esclamò Gemma. "Baba Amani non ci dice mai il significato del testo, ma tutti sorridono perchè non l'hanno mai fatto prima."
"Harry che balla è una cosa interessante da vedere." Sorrisi. "Non avrei mai pensato che un giorno l'avrei visto ballare."
"Lo fa da quando aveva tipo nove o dieci anni. Dice di sentire la fede, e mamma è contenta che aiuti Baba Amani. In più fa parte del coro da quando aveva sei anni."
"Da così tanto?"
"Gli piace cantare." Scrollò le spalle. "Adesso basta, siamo qui per tuo padre."
La canzone terminò e noi tutti ci portammo le mani al petto. Gemma mi sussurrò che adesso era il momento in cui Baba Amani benediceva tutti.
"Famiglia Price, sono dispiaciuto per la morte di un componente della vostra famiglia. Possa Dio portare luce e gioia nella vostra casa." Disse, facendo lo stessa cosa con l'acqua santa che aveva fatto a Harry.
Quando finì, tornammo ai nostri posti e Baba Amani fece la benedizione finale al corpo di mio padre. Poi, fecero scendere la bara nel buco nel terreno. I miei fratelli aiutandosi con delle pale, la coprirono di terra. Era così strano pensare che mio padre non sarebbe esistito più.
La cosa più triste era che io non mi sentivo male e nostalgica come nella notte in cui morì. Non volevo più essere triste. Ero pronta ad andare avanti e a lasciarmi tutto alle spalle. Guardai Harry appoggiare la pala a terra e venire verso di me.
"Hey, stai bene?" Dissi, accarezzandomi la schiena.
"Sì, sto bene." Dissi annuendo. "Ceneremo insieme stasera?"
"No, voglio portare tua mamma nella nuova casa e delle cameriere porteranno la cena lì per loro." Sorrise. "La tua famiglia è in buone mani. E ho fatto in modo che delle guardie andassero a prendere le cose che hanno lasciato a casa. Poi parlerò con tuo fratello degli affari della tua famiglia, magari vogliono vedere la vecchia casa."
"Probabilmente sì." Risposi, scrollando le spalle.
"Credo che mio padre potrebbe comprare la terra pagandola anche con una somma considerevole."
Sorrisi. Stava cercando di aiutare la nostra famiglia come meglio poteva, ed era una cosa veramente dolce. Avrebbe potuto lasciarli nella miseria mentre io continuavo la mia vita a palazzo, ma non lo aveva fatto. Non mi dispiaceva affatto che fossero vicini al palazzo, anzi, mi sentivo molto meglio sapendo che fossero al sicuro.
"Dove andiamo adesso?" Chiese mia mamma avvicinandosi.
"In un posto nuovo." Disse Harry tirando fuori delle chiavi dalla tasca dei pantaloni. Aprì una macchina tra le tante e ci lasciò entrare. "Ho un regalo per voi, vi porto in un posto speciale."
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The Prince (Traduzione Italiana)
FanficNel regno di Ula, il Principe Harry è arrivato all'età di dover cercare una moglie. Tutte le famiglie sono speranzose, inclusa quella di Emerald, una diciannovenne pessimista. QUESTA NON E' UNA MIA STORIA, SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE. TU...