Capitolo 25

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Il Festival era iniziato da un paio di giorni. Era eccitante, tutti erano di ottimo umore. Harry aveva avuto vari incontri privati con suo padre la sera prima della terza cerimonia delle lanterne. Quella mattina avevo deciso di avventurarmi in giro da sola. Il palazzo era stato tirato a lucido e non l'avevo mai visto così.

Appena uscii dal castello, il sole stava appena sorgendo all'orizzonte, un misto glorioso di rosa, arancione e giallo. Era una delle albe più belle che avessi mai visto. Giocai con la stoffa del mio vestito. Quel giorno era color pesca, non il mio preferito, ma Trish aveva insistito dicendo che mi stava bene. Mi fidavo del suo giudizio.

Gli artigiani avevano disposto le loro bancarelle nel centro della città. Mi ricordo che la Regina Anne mi disse di comprare qualcosa da loro poichè erano duri lavoratori. Mi aveva regalato un diario per scrivere delle note. E mi aveva insegnato a scrivere il mio nome e i numeri. Da allora mi ero esercitata più che potevo.

Mi avvicinai a una bancarella che aveva dei bellissimi gioielli poggiati su un tavolo. Alcuni erano dorati, altri argentati. Erano davvero molto belli e la fattura mi ricordava quelli che spesso mi dava Trish, che erano realizzati da suo figlio.

"Salve." Fece un ragazzo. Alzai il capo e notai un ragazzo dalla pelle scura e i capelli neri. "Vuoi comprare qualcosa o stai solo guardando?"

"Vorrei comprare qualcosa, mi piacciono i tuoi gioielli." Sorrisi. "Immagino che tu sia Zayn, il figlio di Trish."

"Sì, sono io." Annuì sorridendo. "E tu devi essere Emerald Price, la ragazza che sposerà il Principe." Sorrise.

"Non è ancora sicuro." Risposi, guardando un gioiello argentato. "Potrebbe cambiare idea velocemente."

"Ne dubito." Zayn sorrise. "Mia madre continua a dire che saresti perfetta per me se tutta questa storia non funzionasse. Io ho una fidanzata che a lei non piace molto."

"Davvero? Forse è per questo che non ho mai sentito parlare di lei." Risi.

"Credo di sì. Il suo nome è Perrie." Sorrise.

"Perrie, la stilista?"

"Hai sentito parlare di lei?"

"Ho un paio di suoi vestiti fatti di quando siamo andate a fare un photoshoot con lei." Sorrisi. "È carina e gentile."

"Lo è." Zayn sorrise. "Mamma non crede che la nostra unione sia particolarmente benefica perchè i nostri stipendi non sono molto sicuri."

"A me sembra che entrambi vi diate da fare." Risposi. "Tua madre non vuole che ti stressi per tutte queste piccole cose, immagino."

"Sì, probabilmente hai ragione." Annuì. "C'è qualcosa che ti interessa? Di solito ti fabbrico gioielli d'argento perchè mamma dice che stanno bene su di te. Il tuo nome è Emerald e fortunatamente ho un gioiello con uno smeraldo."

Zayn prese in mano una collana d'argento con un ciondolo a forma di goccia. Era di un verde brillante ed era davvero carino. Sorrisi mentre lui faceva il giro del tavolo per legarmela al collo.

"È bellissima." Esclamai toccandola con la punta delle dita. "Fai davvero un ottimo lavoro. Quel pezzo per la testa che hai disegnato per me, per il ballo, era stupendo."

"Puoi tenere la collana. Mi hai fatto fare un sacco di affari indossandolo." Mi disse Zayn, allacciandola e aggiustando i miei capelli.

"Non posso prenderla." Gli dissi. "La comprerò."

"Non preoccuparti di questo." Sorrise. "D'altra parte è comunque il denaro del Re e della Regina, e mi pagano mensilmente per i gioielli che faccio per te. Questa volta invece ti sei scelta la collana da sola."

"Grazie, Zayn." Sorrisi. "Ti dispiace se ti do un abbraccio?"

Sorrise, e avvolse la braccia intorno al mio corpo stringendomi in un forte abbraccio. Mi sciolsi dall'abbraccio sorridendo, era bello incontrare finalmente il figlio di Trish. Assomigliava a sua sorella ed ero contenta di aver scoperto che fosse dolce come avevo immaginato. Mi sentivo un po' triste per lui. Non per il suo lavoro, ma per la sua ragazza e per il fatto che sua madre non l'accetta. Si meritava l'amore e potevo vedere che l'aveva trovato in Perrie.

Sentii un paio di braccia avvolgersi intorno ai miei fianchi, e sorrisi. Mi girai per trovare un Harry altrettanto sorridente. Sembrava felice e questo rendeva anche me felice. Abbassò il collo verso di me per catturare le mie labbra in un bacio.

"Buon giorno." Sorrise. "Sei scomparsa, pensavo fossi fuggita."

"No, ho pensato solo che avrei fatto bene a lasciarti dormire." Sospirai, mentre lui mi stringeva a sè. "Sei rimasto con tuo padre fino a tardi ieri sera."

"Come-"

"Tua sorella." Ridacchiai. "Me l'ha detto lei."

"Già, vuoi venire in barca con me per parlare? Non mi sento a mio agio a parlarne qui, nella piazza." Disse, imbarazzato.

Annuii prendendo la sua mano nella mia. Harry portò un braccio intorno alle mie spalle. Mi appoggiai alla sua figura alta, la mia testa sulla sua spalla mentre camminavamo. Riuscivo a sentire le persone parlare di noi mentre passavamo. Mi rendeva un po' ansiosa e mi domandavo che cosa pensassero, ma sapevo che non mi importava davvero. Ero preoccupata per Harry e il discorso con suo padre. Potevano essersi detti un sacco di cose, cose che potevano riguardare anche me.

Harry salì a bordo, aprendo la porta della sottocoperta e mi fece entrare. Saltò sul letto e mi guardò con un sorriso stanco. Mi sedetti accanto a lui. Quasi immediatamente, circondò le mie spalle con il suo braccio e mi strinse al suo petto, appoggiando la testa sulla mia spalla.

"È andata male, eh?" Chiesi.

"Sì." Sbadigliò. "Mio padre vuole mandare delle truppe al di fuori del confine, iniziare una guerra praticamente. E poi è ancora arrabbiato con me per via del discorso e in parole povere parteciperò anche io alla guerra."

"Cosa?" Esclamai, raddrizzando le spalle e guardandolo con gli occhi spalancati. "Non può farlo. Sei l'erede al trono."

"Può e lo farà." Harry sospirò. "La domanda è quando. Quando toccherà a me?"

"È a mala pena in carica, Harry." Risposi. "Resterà seduto su quel trono solo fin quando non ti ci siederai tu."

"Fino ad allora, è ancora lui il re, Emerald. Devo seguire i suoi ordini, fino all'incoronazione, lo stesso per te." Annuii. "Non sarai incoronata fino al giorno del matrimonio il che è stupido, perchè allora la gente ti vedrà già come regina."

"Non importa adesso, l'importante è sapere come stai tu. Questa missione in guerra deve pesarti molto." Conclusi, e lui annuì tristemente, accarezzandosi i riccioli con le dita. "Parlami, H."

"Non lo so, solo- non mi ha mai fatto fare qualcosa del genere. Sai, andare in guerra e combattere. Sapevo che c'era una possibilità ma adesso so che è davvero molto arrabbiato con me." Harry sospirò. "Rimarrai da sola qui."

"Troverò qualcosa per passare il tempo." Sorrisi. "Come imparare cose nuove."

"Giusto." Sorrise. "O usare quel regalo che non devi mai usare."

"Non ricordarmelo." Sospirai, pizzicandomi il ponte del naso. Harry si alzò e mi prese in braccio. Ridacchiai e unii le nostre labbra. Sentii le sue curvarsi in un sorriso mentre ci baciavamo.

"Sei davvero un'ottima baciatrice." Disse tra un bacio e l'altro. Avvolsi le braccia intorno al suo collo, continuando a tenere le labbra connesse. Le mani di Harry facevano su e giù sulla mia schiena come se non sapessero in che posto stare.

Con le dita iniziai a slacciare il bottone dei suoi pantaloni e guardai Harry da sotto le ciglia e lui mi baciò. Le sue dita trovarono la zip del mio vestito e lentamente la tirò giù. Accuratamente me lo sfilò da sopra la testa.

Sbottonai la sua camicia e la tirai fuori dai pantaloni, facendogliela scivolare sulle braccia. Harry premette le sue mani fredde sulla mia schiena calda, le sue dita armeggiavano per slacciarmi il reggiseno. Lo lanciò da parte.

Con una mano sul fianco, con l'altra mi accarezzava i capezzoli, stringendoli leggermente. Boccheggiai quando portò le sue labbra proprio sotto la mia mascella. Lasciò dei baci di fuoco su tutta la mia pelle. Appoggiò il mento nell'incavo dei miei seni e mi baciò. Sentivo la sua sporgenza contro di me mentre continuava toccarmi. Fremevo dalla voglia.

"Sei così bella." Mormorò mentre le sue dita si avvicinavano alle mie mutandine. Infilò una mano dentro e un dito dentro di me mentre io boccheggiai all'improvviso contatto. La mia testa cadde sulla sua spalla e un gemito lasciò le mie labbra. Con in movimento veloce li fece scivolare giù lungo le mie gambe.

Harry si appoggiò sul letto e si tolse pantaloni e boxer. Si infilò il preservativo che prese da un pacchetto argentato e si avvicinò alla mia bocca per baciarmi. Portò le mia gambe sulla sua vita.

"Dio." Sussurrò, accostando la faccia all'incavo del mio collo.

Questa volta mi sentivo...bene. Non mi aspettavo molto visto che le due volte precedenti erano state non proprio belle. Non erano state come Gemma continuava a descrivermi. Questa volta non sentivo dolore e riuscivo finalmente a godermi la mia intimità con Harry. Era magnifico.

Harry entrò e toccò un punto che mi fece emettere un forte gemito. Un sorriso apparve sulle labbra di Harry mentre continuava a toccare quel punto. Era un sentimento così strano. Non volevo che si fermasse e sapevo che anche lui provava le stesse cose. Harry si muoveva più velocemente di come aveva fatto prima.

"Non durerò ancora a lungo." Sussurrò.

Sentivo una stretta allo stomaco e sapevo che sarei esplosa presto. Boccheggiai quando la stretta diminuì. Harry respirava pesantemente quando si fermò, ma mi guardò sorridendo.

"Questa volta ti è piaciuto." Esclamò, uscendo. Lo guardai mentre si sfilava il preservativo e lo gettava in un cestino. Tirò su le coperte. Feci lo stesso e lui mi strinse a sè, contro il suo torso nudo.

"Sì." Annuii. "Non ho sentito dolore." Dissi, mentre mi baciava la spalla. "Questa barca sembra essere un segno che il nostro sesso andrà sempre meglio."

Harry rise rumorosamente e rotolò sulla schiena. Mi guardò sorridendo.

"Non credo che sia una brutta cosa." Rispose. "Ogni volta che veniamo su questa barca posso dimostrarti quanto sei importante per me. È una sorta di posto che ti cambia umore, vero?" Chiese, appoggiando la testa contro la mia. "La luce soffusa, i raggi di sole attraverso le tende, l'oceano che ci culla."

"È adorabile." Sorrisi. Lo intendevo per davvero.

"Vuoi sapere cos'altro adoro?"

"Che cosa, Harry?"

"Vedere te." Rispose, unendo le nostre labbra. "Sei la donna più bella di questa città, anzi del mondo intero."

"No, non è vero." Arrossii. "Non sono niente di speciale."

"Per me, sei perfetta." Sussurrò, allungandosi e baciandomi di nuovo, dolcemente. "Vorrei che mio padre non mi costringesse a lasciarti."

"Staremo bene." Risposi, prendendo una delle sue mani e incrociando le nostre dita. "Tornerai per me, so che lo farai."  

The Prince (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora