Prima del banchetto, Hylde era riuscita a tornare a casa per darsi una sistemata e togliersi dalle spalle la stanchezza di una giornata piena. Si prese tutto il tempo di cui sentiva di aver bisogno, essendo la casa vuota: tutta la famiglia era uscita presto, per godersi le gioie dei ricchi banchetti festivi di Kattegat.
Negli ultimi anni, Hylde aveva perso la voglia di partecipare alle feste, in realtà non era mai stata la persona più socievole del mondo, la vita non le aveva dato troppe occasioni e lei non aveva mai cercato di combattere contro quella situazione.
Rimase sconvolta dall'irresistibile attrazione provata verso il piccolo stelo con cui Floki ed Helga erano soliti dipingersi gli occhi: voleva andare alla festa, partecipare al banchetto... e ci voleva andare truccata. Voleva abbellirsi per una situazione che l'aveva sempre messa a disagio.
Mentre iniziava a colorarsi gli occhi chiarissimi di nero, creando un bell'effetto "sfumato", rifletté sul motivo di tale scelta e la risposta le apparve in mente, cristallina: aveva finalmente trovato la tranquillità adatta per vivere la vita normalmente, trovando divertenti cose che in passato aveva ritenuto futili. Il suo cuore sapeva di essere nel posto giusto, circondata da persone che lei stimava e che la stimavano con la sua stessa intensità. Era dove doveva essere, dove era destinata ad essere. Era un sensazione rinvigorente, bella più di ogni altra cosa e le permetteva di non pensare a quanto in realtà fosse dura la vita di tutti i giorni, in un'epoca così lontana e diversa. Le consentiva di apprezzare le piccole gioie del momento, come una serata in cui avrebbe potuto rilassarsi e passare del tempo di qualità con le persone amate.
Indossò degli abiti diversi: non più i soliti pantaloni, ma un vestito semplice e caldo, adatto a una sera di festa. Dopo essersi coperta con una spessa pelliccia, s'incamminò verso la città, lungo l'itinerario che ormai conosceva molto bene, reggendo una torcia.
Il suono dei tamburi, delle danze e dei profondi canti investì le orecchie di Hylde già nel tragitto attraverso i boschi per giungere a Kattegat, diventata ormai un enorme centro di vita, pieno di tende e nuove abitazioni, il molo e il porto erano cresciuti di dimensione, le strade pullulavano di guerrieri e di persone mai incrociate prima. Il tempo delle occhiatacce per strada era finito, gli abitanti ormai si erano abituati alla sua presenza, come anche a quella delle decine di stranieri arrivati in città, pur rimanendo diffidenti. "Poco male...", pensò lei, avrebbe potuto dimostrare il proprio valore come guaritrice molto presto, il che avrebbe potuto giovare alla sua reputazione, avrebbe smesso di sentirsi sempre come "l'ultima arrivata".
Hylde capì l'importanza di quella serata solo dopo aver varcato le porte imponenti della città. Tutti, guerrieri, schiavi, contadini, civili di ogni genere facevano avanti e indietro dalla longhouse per rifornire di birra i propri boccali o i corni bovini usati come recipienti per bere, ballando e cantando, seguendo il ritmo scandito dai suonatori di tamburi. C'erano coppie che pomiciavano ad ogni angolo, persone sia giovani sia adulte che si abbandonavano a danze scatenate e a canti urlati a squarciagola. C'era vita e giovialità quella sera, non esistevano differenze di rango, tutti erano invitati a far festa fino a tardi, persino i bambini giravano ancora per le strade, festeggiando e giocando con felicità. Nella piazza davanti alla longhouse si ergeva un grande falò votivo, che sprigionava la sua luce e il suo calore insieme alle tante, piccole torce distribuite per tutta Kattegat.
La ragazza scoprì solo più tardi che quella festività, Jólablót, fosse il corrispettivo di quello che nel mondo moderno veniva chiamato Natale. Avrebbero festeggiato per alcuni giorni di seguito e, nell'ultimo giorno, avrebbero sacrificato al dio Freyr il grosso maiale che Hylde aveva visto nel recinto posto all'ingresso della città, sorvegliato da un paio di guardie. Lo scopo di quel sacrificio finale era di chiedere a Freyr la pace su tutta Midgard (la terra abitata dagli uomini) e la cessazione del freddo invernale a favore dell'arrivo della primavera e delle stagioni calde.

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Fire and Raven
FanfictionQuesta storia nasce da una fantasia che accomuna, credo, ogni fan di Vikings (di cui faccio fieramente parte): esser trasportati nel mondo dei figli di Ragnar, per poter interagire con loro e combattere al loro fianco. Hylde, una normalissima ragaz...