Da allora non capitarono più litigi così ingrati tra Hylde ed Ivar, tornarono a volersi bene ed a fidarsi, prendendo quell'episodio spiacevole, di comune accordo, come un incidente di percorso.
La ragazza lo aveva perdonato di buon grado, forse influenzata da quei sentimenti che ancora non aveva avuto il coraggio di confessargli, ma anche incoraggiata dal perfetto comportamento di Ivar, che non osò più mancarle di rispetto, o cedere ad incontrollati scatti d'ira in sua presenza.
Aveva finalmente capito che Hylde non fosse lì per giudicarlo, come aveva fatto la maggioranza delle persone da lui incontrate nel corso della sua vita. Hylde era lì per supportarlo e fargli vedere le cose con occhi diversi, per fargli comprendere che nel mondo ci fosse anche spazio per sentimenti diversi dall'odio, o dal rancore. Non c'era sempre bisogno di starsene sulla difensiva, di proteggersi ergendo quella muraglia di diffidenza e lasciare tutto il resto fuori.
D'altra parte, grazie alla presenza di Ivar nella sua vita, Hylde aveva compreso i profondi benefici del tirare fuori tutta la forza d'animo di cui fosse capace, ad affrontare le difficoltà di petto, con la determinazione tenuta ben nascosta nei meandri del suo essere. Per tutto il corso della sua vita non aveva fatto altro che scappare dai problemi, cedendo di fronte a paure irrazionali e piangendosi addosso senza avere idea di come risolvere le situazioni che l'affliggevano, senza neanche provarci. Era rassicurante sapere di avere una via d'uscita nelle proprie mani, sapere che, nonostante la scarsa autostima, avesse la possibilità di ricercare in se stessa la forza di rialzarsi.
Per questo, entrambi provavano un senso di pace nello spendere del tempo insieme, entrambi imparavano qualcosa di nuovo e traevano beneficio dalla loro reciproca compagnia. Non c'era argomento di cui non discutessero tra di loro, scambiandosi opinioni e consigli. E fu proprio in questo contesto che trovò terreno fertile per crescere l'idea di Hylde riguardo alle gambe di Ivar, che si fidò completamente di lei anche in questo caso.
S'impegnò al massimo anche quando arrivò il momento di rinforzare la muscolatura, aiutato da Hylde fisicamente e mentalmente. Non lo lasciava mai da solo, soprattutto quando Ivar iniziava ad innervosirsi, stremato dal dolore e dalla fatica. Lo spronava sempre quando era ora di testare la forza e la resistenza delle gambe, ed egli raggiungeva il più alto grado di felicità ogniqualvolta riuscisse a portare a termine un movimento che fino a poco tempo prima non si sarebbe mai sognato di compiere.
«Puoi farcela, Ivar! Ti sei allenato tanto per questo momento, avanti!», lo incoraggiò Hylde con un sorriso carico di speranza.
Il tempo era passato. Ormai si era sciolto lo spesso manto di neve che ricopriva ogni cosa di quella terra gelida, amante delle temperature glaciali. Le giornate iniziavano a dilungarsi, regalando a tutti più ore di luce e sole, il quale finalmente iniziava a portare un po' di quel vero calore tanto agognato. Lo stare fuori casa cominciava a risultare più piacevole, cosa che fece sembrare Kattegat ancor più popolosa e frenetica.
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Fire and Raven
FanficQuesta storia nasce da una fantasia che accomuna, credo, ogni fan di Vikings (di cui faccio fieramente parte): esser trasportati nel mondo dei figli di Ragnar, per poter interagire con loro e combattere al loro fianco. Hylde, una normalissima ragaz...