Capitolo 14

772 33 8
                                    

--- Note dell'Autrice ---

Ciao a tutti!

Sono tornata, finalmente. E stavolta con un capitolo lunghissimo, denso di fatti che ci accompagnano verso la partenza verso l'Inghilterra. Capitolo in cui ho messo tutta me stessa, soprattutto perché è stato molto difficile scriverlo. Ho come avuto un blocco in queste due settimane, ma per fortuna è tutto passato!

Se questo aggiornamento vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento! Mi fa sempre piacere ricevere dei feedback, o delle critiche costruttive.

Ed ora vi lascio alla lettura, dato che ci eravano lasciati durante un momento topico della vita di Hylde ed Ivar!

Un abbraccio!!


Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Hylde aveva imparato a conoscere molto bene quella stanza, illuminata ora dalla fioca luce di una candela consumata e da un leggero spiraglio di luna che filtrava dalla finestra socchiusa, conferendo all'ambiente un'atmosfera intima, con una suggestiva penombra.

L'urgenza irrefrenabile, che li spingeva l'una verso l'altro e che li governava, non permise loro nemmeno di prender coscienza di come quella fosse la prima volta in cui si lasciavano davvero andare, lasciando le emozioni e tutte sensazioni fisiche al comando delle loro azioni. La razionalità non faceva più parte del loro essere.

Si baciarono come se solo quel gesto potesse tenerli in vita, avvinghiati e stretti sul comodo letto, esplorandosi con foga con le mani e la bocca, quasi fosse una lotta all'ultimo sangue.

Le emozioni che Ivar aveva cercato di reprimere fino ad allora si manifestarono tutte in una volta, facendogli spegnere il cervello e dimenticare quanto in realtà fosse agitato, poiché, in fondo, con Hylde non c'era bisogno di esserlo. C'erano solo loro due e sorridevano con sguardi che erano quelli della felicità più pura, con la giusta naturalezza, perché sapevano di essere giusti l'uno per l'altra. Era quella consapevolezza ad averli guidati fino a lì, senza darla vinta agli scettici come Lagertha, o a tutti coloro che si arrogavano il diritto di giudicarli alle loro spalle, animati da pregiudizi che non meritavano neanche un briciolo d'attenzione, da parte dei due.

Ivar si mise a sedere al centro del letto e Hylde lo seguì, adagiandosi piano sulle sue cosce, rimanendo in silenzio. Le parole le morivano in gola talmente erano superflue. I suoi occhi, alla stessa altezza di quelli del ragazzo, brillavano, mentre venivano illuminati dalla flebile fiammella della candela appoggiata sul tavolino vicino alla sponda del letto.

Si fece spogliare con piacere da lui, che le sfilò il vestito facendoglielo passare da sopra la testa, per poi gettarlo da qualche parte, con noncuranza. Il cuore le batteva all'impazzata, ma non provava vergogna. Con Ivar, si dimenticava delle emozioni negative, era il suo porto sicuro. Sentiva soltanto un intenso desiderio ed un'incontenibile gioia, bramava Ivar con tutta se stessa, godendo di ogni carezza.

Fire and RavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora