Questa storia nasce da una fantasia che accomuna, credo, ogni fan di Vikings (di cui faccio fieramente parte): esser trasportati nel mondo dei figli di Ragnar, per poter interagire con loro e combattere al loro fianco.
Hylde, una normalissima ragaz...
Oggi si inizia con le note di me medesima (eheh) perchè ho bisogno di fare una piccola premessa: mi è stato fatto notare quanto la mia storia possa dare di più, quanto possa essere arricchita e quanto spazio possa essere riservato a più interazioni tra i vari personaggi.
Questa persona mi ha trovato estremamente d'accordo, perchè amo scrivere e sto mettendo tutta me stessa in questo racconto... Quindi, è per questo che da oggi in avanti ci saranno capitoli più lunghi, più articolati e (spero) migliori.
Fatemi sapere se questo cambio di registro vi è piaciuto, lasciate una stellina ed un commento, continuate a darmi i vostri feedback perchè sono fondamentali. Una menzione particolare al mio ragazzo, @SimoneMolino7 , per darmi sempre un parere esterno, in anteprima... Grazie <3
Ed ora, ecco a voi la prima parte del Capitolo 13, l'ultimo prima della partenza!
Un Abbraccione!
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Quello stesso giorno, il tramonto si manifestò con magnifica teatralità, riempiendo l'orizzonte di colori meravigliosi, riflessi nel pacifico specchio d'acqua che era il mare. Il cielo variopinto veniva solcato dai gabbiani in volo, che approfittavano della fresca brezza dall'odore di salsedine.
Hylde, che osservava quello spettacolo da quello che era diventato il "suo" promontorio, stremata da quella giornata così ricca di novità, si strinse nel suo mantello color terra, quando il leggero venticello le colpì il viso, provocandole dei brividi. Con la bella stagione, aveva iniziato ad indossare dei vestiti più leggeri, abbandonando la lana in favore del più delicato lino, che le permetteva di lavorare meglio, senza farle soffrire troppo il calore. Imparò sulla propria pelle quanto fosse preferibile portare sempre un mantello sulle spalle, a causa dei venti freddi del nord, che di certo non avrebbero smesso di soffiare col sopraggiungere dell'estate, e a causa delle frequenti piogge, che si alternavano a ritmo forsennato con le meravigliose giornate di sole.
Non aveva mai imparato a cucirsi gli abiti da sola, di questo si occupava Helga, che era il vero fulcro di quella famiglia così calorosa, il cuore pulsante di quel nucleo familiare. Senza di lei, che si occupava davvero di tutto, probabilmente, se ne sarebbero andati tutti alla deriva.
Non solo Helga, ma anche Floki e Brandr avevano fatto del loro meglio per far sentire Hylde parte integrante della famiglia, con tante piccole attenzioni che inizialmente l'avevano messa in imbarazzo, non essendo molto abituata a quel tipo di serenità domestica e a quell'affetto disinteressato. Le dimostravano ogni giorno la loro profonda lealtà, come quella volta in cui Floki era tornato a casa con le nocche delle mani ferite, per aver fatto a pugni con un vecchio, viscido timoniere che lavorava con lui ad una nave, dopo che costui, insieme ad altri lupi di mare, si era azzardato a sputare commenti osceni riferiti proprio a Hylde, che non passava certo inosservata, con la sua chioma dello stesso colore del fuoco vivo. Sì, Floki, che era il primo ad ignorare le dicerie della gente, il primo a consigliarle: «Non lasciarti influenzare da ciò che dicono.».