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Si perse ad osservare, ancora una volta, le sfumature di quell'alba maestosa a cui stava assistendo. I colori tenui e caldi che si mischiavano tra loro creavano un armoniosa composizione poetica che avrebbe lasciato anche l'animo più insensibile a bocca aperta.
E Jungkook non lo era, insensibile, lui che forse era il più sensibile di tutti. Semplicemente non lo dava a vedere.
Agli occhi degli altri era sempre stato il più apatico, quello che non mostrava il minimo accenno di emozione neanche davanti alle situazioni che avrebbero scaturito irrimediabilmente gioia a chiunque. Ma lui quella sensazione di serenità la provava, la sentiva pervadergli tutto il corpo.
C'era solo una persona che sapeva leggergli dentro, una persona su cui poteva contare sempre e a cui poteva dire tutto senza avere paura. Una persona che gli sarebbe stata accanto nel bene e nel male e che non lo avrebbe mai ferito intenzionalmente.
Quella persona era Kim Taehyung, il suo migliore amico da quando Jungkook si era trasferito a Seoul, nella casa accanto alla sua.
Erano cresciuti insieme ed erano molto più che migliori amici, avevano un rapporto che superava anche la fratellanza.
O almeno così credeva...
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