Due ore di sonno dopo, la sveglia del minore cominciò a trillare disturbando la tranquillità di entrambi.
Il primo ad aprire gli occhi fu Taehyung che, dopo uno stato di disorientamento iniziale, si rese conto di essere in una camera non sua e vicino a qualcuno. Quando capì che lo sconosciuto non era davvero uno sconosciuto ma il suo migliore amico si rilassò immediatamente.
I due, durante la notte, avevano modificato la loro posizione. Le gambe avevano finito per intrecciarsi, la testa di Taehyung non si trovava più sul materasso ma posata nell'incavo del collo del minore - probabilmente per godersi il suo aroma dolce - e le braccia di Jungkook si erano strette fortemente intorno alla vita dell'altro.
Un piccolo sorriso nacque sul visto del maggiore.
Quelle condizioni gli ricordavano tutte le notti in cui, da piccoli, si erano rifugiati nelle braccia dell'altro, il loro reciproco porto sicuro.
Il moro si era ritrovato ad abbracciare un Jungkook piangente molte volte nel corso degli anni, spesso a causa di suo fratello Jeonhyun, mentre si trovavano distesi sul letto principesco a casa del maggiore. Il più piccolo, invece, aveva confortato più volte il suo migliore amico quando si ritrovava distrutto a causa delle prese in giro a scuola riguardanti il suo essere gay, particolare che non si era mai attentamente curato di nascondere agli occhi degli altri e di cui in molti si erano approfittati.
Si soffermò a guardare il volto serenamente addormentato del suo dongsaeng. La bocca semiaperta che buttava fuori il suo respiro lento, il piccolo naso a patata che sfiorava la fronte scoperta del maggiore, ancora accoccolato al suo fianco.
Allungò una mano e prese ad accarezzargli dolcemente la mascella squadrata.
«Koo svegliati» gli disse «tra mezz'ora abbiamo lezione»
Jungkook, sentendosi richiamare e sentendo uno strano solletichio verso la guancia sinistra, emise un leggero sbuffò. Si leccò lentamente le labbra rosee e poi il suo naso si arricciò in una tenera smorfia infastidita.
«Dai Koo lasciami così posso andare a prepararmi» riprese a dire il maggiore
«Mmh» si lamentò per poi stringere maggiormente le braccia intorno a Taehyung
«Dai bello addormentato, dobbiamo alzarci»
«Che palle che sei TaeTae» biascicò l'altro, facendo sorridere il moro quando il nomignolo gli scivolò come se niente fosse dalla bocca
Jungkook allentò la presa e subito il suo coinquilino sgusciò fuori dal letto, dirigendosi verso il bagno.
Il minore rimase ancora un po' nel letto, a rotolarsi tra le lenzuola, per poi alzarsi e andare a preparare le colazione. Mise nel tostapane un paio di fette aspettando che si cuocessero per poi spalmarci del formaggio sopra, come piaceva a Taehyung. Successivamente si dedicò al caffè, che preferiva bere lui stesso.
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➵ COINQUILINI ; vkook
Fanfiction«𝐍𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐚. 𝐅𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞, 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨...