L'atto del mentire è condannato ovunque: dalla legge, dalla religione, dal consenso civile, dalla consuetudine quotidiana.Dire una falsità è una cosa disdicevole, che nasconde atti o sentimenti inconfessabili: chi si rende responsabile di una bugia diventa irrimediabilmente poco affidabile, la sua reputazione rimane sfregiata.
Nonostante le menzogne siano una cosa negativa, la bugia è praticata costantemente ovunque, come se si trattasse di un mezzo utilizzabile, se non con spregiudicatezza, con normalità.
Per non parlare del fatto che, nel momento in cui si riesce a ottenere un fine importante grazie a una bugia, tale uso viene perdonato come se la vittoria annullasse ogni vincolo etico e la reputazione messa in discussione conquistasse qualcosa di più importante.Non si può non ricordare che il primo libro della Bibbia inizia proprio con una menzogna detta dal serpente ad Adamo ed Eva: "Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male" (Genesi, 1, 5). Ed è illuminante notare che il serpente sostiene che sia Dio a mentire.
Rimanendo in campo religioso, non è meno inquietante la domanda senza risposta posta da Ponzio Pilato: "Cos'è la verità?".L'essere umano ha mentito sin dall'inizio della storia e c'è da pensare che lo farà sino alla fine dei tempi. La domanda da porsi, a questo punto, è se il dire falsità sia parte della nostra fragilità umana e addirittura del nostro patrimonio genetico.
È pur vero, però, che esistono anche quelle comunemente chiamate bugie bianche e si tratta di qualcosa di diverso perché esse hanno un fine positivo e le menzogne in questione sono spesso innocenti.
Jungkook era sicuro che quelle dette da lui fino a quel momento, tutte le omissioni di verità che aveva professato negli ultimi mesi, nel peggiore dei casi potessero essere riconducibili a delle innocue bugie bianche.
Non aveva mai voluto minare la fiducia che le persone che aveva accanto avevano di lui, quindi le sue menzogne non avevano assolutamente il fine di voler intaccare profondamente i suoi rapporti con gli altri.
L'unica motivazione che dava a quei suoi comportamenti era la paura di non essere accettato e di essere frainteso, il rifiuto da parte delle persone che amava.«Cosa?» chiese con un filo di voce
Tutto ciò che traspariva dall'espressione di Taehyung era la confusione più totale, e come biasimarlo. Aveva vissuto per anni nella convinzione che il suo migliore amico fosse completamente etero, sicuro che non avesse mai avuto dubbi riguardanti la sua sessualità, ma evidentemente non era così.
«Quando è successo?» chiese alzando un po' la voce, riacquistando poco a poco lucidità
«Non lo so... io... sono confuso ancora» rispose Jungkook indugiando un po' su alcune parole «la consapevolezza di essere bisessuale è stato un pugno nello stomaco. Non doloroso però, più inaspettato»
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➵ COINQUILINI ; vkook
Fanfiction«𝐍𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐚. 𝐅𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞, 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨...