«Chi non muore si rivede» ridacchiò«Divertente» lo fulminò l'altro sedendosi al tavolo con lui
Afferrò subito il menù per dara un'occhiata e decidere cosa ordinare, lo steso fece il ragazzo davanti a lui.
Le specialità coreane preparate in quel posto sembravano essere deliziose perciò l'indecisione si fece sentire.
«Allora, di cosa vuoi parlarmi?» chiese poi il maggiore riponendo il libretto plastificato sul tavolo di legno
«Beh Yoon, ho una cosa da confessarti in realtà» disse il corvino
Proprio quando stava per aprire il discorso, vennero interrotti da una cameriera che chiese le ordinazioni.
Dopo averle appuntate lasciò il tavolo con un sorriso e si diresse in cucina.«Dicevi?»
Prese un respiro «È da un po' di mesi che mi sono reso conto di alcune cose. Non ne avevo parlato con nessuno, almeno fino a qualche giorno fa» cominciò «non l'ho confessato neanche volontariamente in realtà, mi sono arrabbiato e mi è scivolato dalle labbra in modo naturale»
«Che hai fatto?» chiese preoccupato il fratello
Jungkook non lasciava trasparire nessuna emozione, come al solito. Non sembrava nervoso né preoccupato, triste o felice, era semplicemente indifferente.
Yoongi, al contrario, non riuscivo a capire se dovesse farsi prendere dal panico o gioire per lui. Nel dubbio, la preoccupazione aveva preso il sopravvento cominciando a manifestarsi tramite delle strane smorfie sul suo viso, tipiche di quelle situazioni.
«Non fare quelle facce strane fratellone, non è niente di cui preoccuparsi» roteò gli occhi al cielo il minore
Vennero interrotti nuovamente sul nascere del discorso dalla cameriera di prima che aveva portato loro gli ordini. La ringraziarono cordialmente e aspettarono che si allontanasse per ricominciare a parlare.
«Parla prima che ti prenda a pugni»
Jungkook rise dell'impazienza del fratello.
Da una parte lo stava facendo apposta, adorava vederlo esasperarsi in preda all'ansia e alla preoccupazione, soprattutto quando le cose riguardavano lui.
Yoongi era sempre stato un ottimo fratello, imperprotettivo certo, ma un ottimo fratello. Gli voleva un bene dell'anima ed era sempre presente quando il più piccolo aveva bisogno di lui, anche per le cose futili.
Era per questo, forse, che non aveva particolarmente paura di rovinare le cose con quello che stava per dirgli.
Non lo avrebbe di certo abbandonato perché era bisessuale giusto?
Non sarebbe cambiato niente perché lo amava così com'era no?Però, la paura di deluderlo in qualche modo, come era successo con i loro genitori, lo stava comunque divorando dall'interno e infatti continuava a chiedersi se fosse la cosa giusta parlare ad alta voce di tutto ciò che affollava la sua mente dagli ultimi mesi.
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➵ COINQUILINI ; vkook
Fanfiction«𝐍𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐚. 𝐅𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞, 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨...