-contenuti sessuali espliciti-
Passato l'aperitivo e le due ore di 'benvenuto' al congresso fu finalmente ora di tornare in camera. Celeste rimase col padre e io mi tenni a debita distanza. La guardavo da lontano, rigida con lo chignon e la camicia. Non era da lei, un po' mi ricordava Lucia e li portava davvero bene quei vestiti. Ogni tanto avevo dei flash di lei nuda ma guardare la platea di maschi anziani che avevo di fianco riusciva a riportarmi alla realtà.
Appena finì scappai in camera, non avevo voglia di inviti per bevute o di altre situazioni fuori luogo. Avevo voglia di Celeste.
Mi sedetti alla scrivania a controllare le mail sul computer ed abbi anche il tempo di rispondere quasi a tutte prima che lei arrivasse sbattendo la porta dietro le sue spalle come se avesse corso.
"Cosa sono gli specializzandi?"
"I cosa?"
"Gli specializzandi, erano dei tipi che mi hanno chiesto di andare a bere qualcosa con loro qua in giro"
Digrignai i denti, era mia
"Sono quelli appena laureati, giovani medici che imparano a fare un mestiere, poi diventi strutturato e poi se sei fortunato primario"
"Mi hanno chiesto di uscire"
"Vuoi andare?"
"No..."
Cercai di non distogliere gli occhi dal Mac.
"Dovresti farti una doccia e cambiarti"
"Ok"
"Bene"
Rimaneva ferma
"Vai! Forza!"
E sparì in bagno. Stavo riguardando gli orari del giorno dopo quando sentii la porta aprirsi. Sollevai lo sguardo ed era nuda davanti a me.
Chiusi il pc di scatto
"Sei arrabbiata?"
"No"
"Sono stata brava?"
"Non molto" ma le sorrisi
Arrossì "quelle zecche rosse... non è colpa mia"
"No? Dici?"
"È la prima volta"
Deglutii, si, era la prima volta.
Mi alzai in piedi e la raggiunsi, mi avvicinai a lei, mi chinai verso il suo orecchio
"Lo sai che cosa vuoi?"
Sospirò e si scostò appena con la faccia per far aderire le labbra sulle mie. Fu un contatto elettrico, le sue labbra morbide, il suo corpo nudo, mi avvicinai e spinsi il mio corpo sul suo.
"Lo so"
"Me lo vuoi dire?"
Abbassò gli occhi
"Lo sai già"
Le sollevai il mento con due dita e mi portai vicino alla sua bocca
"Voglio sentirlo da te"
"Fai...qualcosa"
La baciai sulle labbra in modo umido
"Qualcosa?"
Le sue mani scivolarono sulle mie braccia, abbassò il viso
"Ti aspettavo"
Tornai sulla sua bocca, la accarezzai con la lingua mentre le tenevo il mento, con le dita le accarezzai il viso poi le labbra senza smettere di baciarla.
La sentii sciogliersi, lasciò entrare anche le mie dita nella sua bocca, smise di baciarmi per leccarle, mi spostai anche io e la baciai sul collo, succhiai un po' e la sentii ansimare.
La morsi e si spinse di più a me, aveva le braccia abbandonate lungo ai fianchi mentre la tenevo stretta.
La morsi ancora e tornai a baciarla tenendole il mento fermo, tremava.
La leccai fino all'orecchio
"Hai paura?"
Mi offrì il collo "Dovrei?"
Sentirla così eccitata mi fece impazzire. Mi sfilai la cintura dai pantaloni e la passai sui suoi polsi stringendole le braccia dietro la schiena. Di riflesso si spinse in avanti con il busto e sentii i suoi seni premere su di me.
La lasciai legata e le raccolsi i capelli con la mano tenendola per la coda facendola sbilanciare ancora di più. I suoi capezzoli erano dritti verso di me. Li accarezzai con un dito e li pizzicai. Gemette e li strinsi più forte. Tornai a baciarla e a leccarla lungo il collo, le avevo già lasciato il segno di un morso e avevo intenzione di lasciargliene altri in posti meno evidenti, quando arrivai di nuovo alle sue tette lei stava ansimando. La leccai e quando mi accorsi che mi stava guardando le guardai anche io e le sputai proprio sul capezzolo. Con la mano sparsi la saliva e la sfregai più forte. Il suo bacino era premuto sul mio e vedevo come stava diventando rossa.
Mi fermai facendo un passo indietro.
"No!"
Sorrisi
"Sei impaziente..."
E iniziai a sbottonare i polsini della camicia sotto il suo sguardo furente. Si liberò dalla cintura e mi tornò vicina.
La guardai di traverso
"Chi ti ha detto di muoverti?"
"Volevo aiutarti..." e finì di slacciarmi i bottoni
"Vuoi che..." e iniziò a arrotolarmi ordinatamente le maniche della camicia finché non furono al gomito.
"Passami anche la cintura che mi è caduta per favore"
Si piegò davanti a me e me la ridiede. La appoggiai sul letto e mi sistemai seduta con la schiena contro la testiera.
"Vieni qui"
Quando si sedette tra le mie gambe appoggiata a me i nostri sguardi si incontrarono dallo specchio di fronte al letto. Le sorrisi e mi chinai a morderle il collo mentre le tenevo il braccio sotto al seno per non farla muovere. Abbandonò la testa all'indietro sulla mia spalla, morsi più forte. Scesi a graffiarla sulle cosce, aprì subito le gambe e fermai le sue caviglie con le mie. La guardavo dallo specchio... la mia mano risalì piano e appoggiai il palmo contro il suo sesso, era bollente. Gemette e mi strinse il braccio. Le portai la mano alla bocca e lei la leccó continuando a guardarmi. Le allargai le labbra mentre le pizzicavo le tette. Si spinse verso di me ma continuai ad accarezzarla ai lati, entravo appena e poi spargevo i suoi umori su di lei...
"Mi vuoi?"
Gemette
"Mi vuoi dentro?"
Inarcò il bacino verso di me e si voltò a baciarmi. Con la mano bagnata di lei tornai ai suoi capezzoli e mi morse appena sopra il colletto della camicia. Un morso forte.
Recuperai la cintura e gliela passai velocemente attorno al collo, la tenevo con entrambe le mani e lei era spinta contro di me, strinsi. Vidi i suoi occhi sgranati dallo specchio ma rimase immobile e io strinsi di più il suo fiato era corto ed era rossa quando la lasciai, le strinsi forte i capezzoli e urlò sbattendo il bacino sul letto.
Decisi che era il momento di farla venire.
Mi spostai da dietro di lei e le scivolai accanto. Sentivo la camicia appiccicata alla pelle un po' per il mio e un po' per il suo calore. Lei si stese e la spostai di traverso, volevo che vedesse bene dallo specchio quello che le stavo facendo. Scesi con la bocca sui suoi seni e le lasciai un morso mentre con la mano entravo forte in lei. Era così bagnata... le sollevai una gamba sopra la mia spalla e continuai a muovermi dentro di lei mordendole i capezzoli.
La guardai, aveva gli occhi socchiusi e ansimava quando si accorse che la guardavo mi leccai le labbra. La sentii stringersi attorno alle mie dita e scesi a prendere in bocca il suo clitoride. La feci girare un po' così che vedesse bene dallo specchio come la mia lingua raccoglieva il suo desiderio. Mi fermai con la mano ma continuai a succhiarla. Quando la sentii urlare e stringersi attorno alle mie dita ricominciai a muovermi, lei provò a spostarsi ma la tenni per il fianco spingendo forte. Le sue dita si conficcarono nel mio avambraccio e chiuse gli occhi. Continuava a stringersi e poi lo sentii... mi schizzò addosso.
Tolsi la mano e mi allungai a recuperare uno dei miei asciugamani, glielo misi sotto e mi stesi a fianco a lei.
Ansimava e ansimavo anche io, dire quello che avrei voluto mi facesse era superfluo, ma non era sicuramente il momento... mi appoggiò la testa sul braccio e rimase così finché non le tornò fiato.
Io cercai di placare i bollenti spiriti, l'essere vestita sicuramente mi aiutava.
Mi guardò imbarazzata e le accarezzai il viso chinandomi a darle un bacio sulla fronte, si strinse a me e mi baciò sulle labbra.
"Stai bene Celeste?"
"Sì... direi di sì..."
"Diresti?"
Sorrise e arrossì
"Non mi sono mai sentita così"
La accarezzai e le allungai un bacio sulla guancia e scappai in bagno prima di chiederle qualcosa di fuori luogo. Quando tornai si era addormentata e io mi sentii molto sollevata dal non dover resistere ad un'altra tentazione.
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Educazione
RomanceBianca è un chirurgo in carriera, non ammette distrazioni e farebbe di tutto per prendere il posto del primario del reparto, perciò quando lui le chiederà un favore molto particolare lei non si tirerà certo indietro. Celeste è all'ultimo anno di li...