Passai a prendere Lucia, era tesa e infastidita, non potevo darle torto. Mi sporsi verso di lei e le diedi un bacio sulla guancia.
"Ti giuro che mi farò perdonare"
Alzò gli occhi al cielo
"Non ho dubbi... spero che quella bambina stia zitta, non ho voglia di un accidentato coming out"
Le accarezzai la mano
"Sarebbe così male se si sapesse che sei la fidanzata di una delle migliori e più talentuose chirurghe del Rizzoli"
"Addirittura..."
Non aveva voglia di scherzare così lasciai perdere. Quando arrivammo la guardai di nuovo
"Sei bellissima"
"Sì lo so, andiamo"
Sarebbe stato un incubo totale quella serata.
La madre di Celeste quando ci aprì la porta aveva una faccia come quella di chi ha appena aperto a due pluriomicidi seppur i suoi falsi modi bon ton la obbligarono a fare gli onori di casa. Lucia aveva una faccia simile, ma anche le sue buone maniere la costrinsero a una profusione di convenevoli. Scese anche Celeste e non portò certo una ventata di buon umore... anzi. Lei nemmeno si sforzava di essere gentile, era addirittura in tuta. Tuta era eccessivo come termine, in panta con una maglietta molto inadeguata per una cena. Ci salutò controvoglia e si sedette a tavola mentre noi eravamo ancora in salotto per l'aperitivo.
La guardavo di sottecchi dall'altra stanza, scriveva al cellulare. Mi alzai scusandomi e andai da lei. Lucia se avesse potuto mi avrebbe inchiodata alla poltrona ma non poteva. Salutai il primario che aveva appena fatto la sua comparsa con una bottiglia di vino e proseguii verso Celeste. Mi sedetti accanto a lei.
"Ciao... posso?"
"Cosa puoi?"
"Sedermi qui a fare due chiacchiere con te"
"Fai quello che ti pare"
Poi alzò gli occhi e io seguii il suo sguardo, Lucia non aveva una espressione felice.
"Che cosa avrá quella stronza poi che le andate tutti dietro"
"Cosa?"
"Bho sì, fa la fighetta della scuola, sarebbe un certo scoop se si sapesse che è lesbica"
"Sarebbe, lo sarebbe ma tu non puoi dirlo, lo sai vero?"
Sbuffò mettendo via il telefono
"E se facessi una bella foto di questa cena e la mettessi su Instagram? Che dici? Saresti contenta?"
Poggiai una mano sul suo avambraccio ma lei lo ritrasse di scatto
"Non ti azzardare a mettermi le mani addosso"
"Shh sei impazzita! Parla piano"
"Ah ti scoccerebbe eh se si venisse a sapere"
"Celeste senti adesso la fai finita perché mi sto stufando, cosa sono queste? Delle minacce?"
"Magari"
"Magari? Non ti azzardare con me, primo perché non ti credo nemmeno se ti impegni e secondo perché non penso che ti portino proprio a niente di buono"
Sbuffò
"Già la devo vedere a scuola persino a casa mi sembra proprio troppo"
"Lei ti direbbe lo stesso, la stessa identica frase se potesse"
"Ah guarda su una cosa siamo d'accordo allora, che scoperta"
"Non succederà più va bene? Declinerò tutti i prossimi inviti ma tu datti subito una regolata perché se tuo padre vede che ti dà fastidio ci inviterà ancora"
"E a voi vi chiamano adulti? Siete ridicoli"
"Ogni tanto lo penso anche io..."
Mentre stavo per appoggiare la mano sulla sua vidi il suo sguardo sollevarsi e sentii il rumore dei tacchi. Mi ritrassi appena in tempo e mi trovai la mano di Lucia sulla spalla. Il suo tocco mi fece saltare un battito, tamburellava sulla mia clavicola e le sue unghie smaltate di rosso facevano un certo contrasto con la mia blusa crema.
"Ciao Celeste"
"Salve prof"
"Mi lasci sedere di fianco a Bianca?"
Si alzò di scatto e presi al volo la sedia che si stava ribaltando, lei si girò facendo una smorfia
"Certo professoressa, la lascio vicino alla sua compagna"
Strinse la presa su di me e sentii le sue dita che si infilavano sotto i muscoli del collo, mi faceva male ma non ebbi il coraggio di muovermi.
"Grazie Celeste, sei molto gentile. Sono certa che riuscirai a tenere questo piccolo segreto fino alla maturità... no?"
"Le dispiace perdere i suoi ammiratori?"
Immaginai ne avesse, era lecito, ma un brivido di gelosia mi percorse comunque, lei non fece una piega.
"Non lo trovo adeguato... potrebbe influenzare in modo sbagliato le vostre giovani menti"
"Ha ragione la professoressa Celeste" sentii la voce di sua madre, poi si aggiunse quella del padre piuttosto soddisfatto
"Ha detto benissimo professoressa, apprezzo molto la sua riservatezza, certe scelte... sono... influenzabili, e lei fa proprio bene a non dare un esempio... discutibile"
Fece un sorriso tirato e si sedette accavallando le gambe. Il vestito nero le si sollevò e mi mancò il fiato quando vidi il bordo delle autoreggenti. Erano tutte impazzite. Il movimento non passò inosservato e quando incontrai un altro sguardo sulle sue gambe fui davvero pervasa dalla gelosia. Poggiai una mano sul suo ginocchio e lei si girò a sorridermi. Mio Dio quanto recitava bene, sapevo che avrebbe preferito tagliarmi la mano piuttosto che averla addosso in pubblico ma non lo avrebbe capito nessun altro.
"Lei è...mi scusi forse è una domanda fuori luogo ma mi perdoni, lei non era sposata?" La madre di Celeste non riusciva a farsene una ragione e io non riuscivo a non pensare che fosse veramente indelicato da chiedere davanti a me.
"Sì, si sono stata con mio marito per 15 anni, poi la vita ci ha... diviso"
"Mi dispiace"
Guardammo tutti la ragazzina che con aria ingenua aveva appena addentato un tortellino.
"E da quanto lei e la dottoressa..."
"Ci siamo conosciute un paio di anni fa, quando mi ero appena separata ma Celeste ci ha dato l'occasione di rivederci"
"Che fortuna"
Mi andò di traverso a sentire il suo commento piccato. Suo padre sorrise.
"In questo caso possiamo chiamarla fortuna... è difficile occuparsi a tempo pieno di un reparto senza un aiuto... a casa"
Lucia fece scivolare la sua mano sulla mia
"Quando arriverà il momento sarò molto felice di potermi occupare di Bianca, sicuramente allenterò con la scuola, questi ragazzi mi danno molto da fare"
Era una situazione oltre il surreale, la padrona di casa la guardava come fosse una sorta di Angelo divino e diabolico insieme. Dava tutte le risposte giuste peccato solo che di fianco ci fossi io, glielo si leggeva in faccia, forse avrebbe dovuto aggiornare un po' il 'bon ton' perchè era a dir poco sgradevole.
"Ah immagino professoressa..."
"Mi chiami Lucia la prego, siete stati davvero gentili ad invitarmi a cena... non è mai capitato che ricevessi un invito insieme a Bianca"
Avrei voluto dire che era più che comprensibile visto che tra me e lei non c'era mai stato nessun genere di impegno ma non lo avrei potuto dire neanche in un'altra vita
"Oh Lucia, certo grazie, ma mi fa piacere, noi, sì, cioè abbiamo accettato questa scelta, per quanto sia distante, ma noi, sì la rispettiamo..."
Avrei tanto voluto alzarmi e mandarli a cagare ma Lucia sorrise con una falsità disarmante
"Siete stati squisiti"
Io e il mio collega rimanemmo quasi in silenzio tutta la sera, le due donne parlarono di parrucchieri, negozi di vestiti, e un sacco di altre cose tremende. Mi atterriva sapere che frequentavano circa gli stessi posti. Celeste era nera, ogni tanto mi guardava e io cercavo di non ricambiare lo sguardo. Appena finí il dolce posò il cucchiaino e si alzò.
"Andrei in camera che ho dei compiti da finire"
Suo padre stava per dire qualcosa quando Lucia intervenne
"Oh Celeste certo ma spero tu non ti riferisca ai compiti di matematica... non va bene farli la sera, non sei concentrata"
Strinse i denti
"Non è certo un problema di concentrazione"
"No? E di che cos'è il problema?"
"Delle spiegazioni"
E si girò sparendo dentro rapidamente.
Sua madre divenne bordeaux e iniziò a scusarsi in ogni modo, ma ovviamente il padre era più pragmatico e colse la palla al balzo.
"Lucia, mi permetto anche io di chiamarla per nome, Bianca le avrà sicuramente accennato all'aiuto che sta dando a nostra figlia... è in una fase un po' difficile, mi scuso tanto per il suo comportamento ingiustificato"
"Oh non si preoccupi, sì, sì mi ha raccontato, volentieri le darò una mano anche io. È una ragazzina intelligente ma la matematica proprio non è nelle sue corde"
Lui guardò la moglie dubbioso ma non ricevette affatto un rifiuto, anzi
"Oh sarebbe davvero gentilissima Lucia, non sa che aiuto ci darebbe, ormai sono tre anni che sappiamo che non c'è affinità con i calcoli, sarebbe splendido se proprio lei che è la sua insegnante potesse aiutarla ogni tanto, ovviamente per il... compenso poi ci dirà lei"
Rise
"Ma assolutamente, è un piacere, poi frequentando spesso casa di Bianca ci troveremo insieme facilmente... volentieri le darò una mano"
Al -piacere- lo vidi serrare la mandibola, non era così stupido da credere in questa profusione di gentilezze ma quando ci accompagnò fuori ci ringraziò comunque ribadendo che ci affidava Celeste.
Forse era impazzito del tutto o forse stava deponendo l'ascia di guerra, non so quale delle due cose mi spaventava di più dopo aver avuto un assaggio di cosa sarebbe potuta essere la mia vita d'ora in poi.
In auto guardai Lucia, lei mi riservò uno dei suoi sorrisi finti e mi apostrofò con un
"Cara cosa ne dici di andare a casa? Sono davvero stanca"
Deglutii ma ripartii sgommando. Non potevo permettere che quelle autoreggenti rimanessero in posizione ancora a lungo.
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Educazione
Lãng mạnBianca è un chirurgo in carriera, non ammette distrazioni e farebbe di tutto per prendere il posto del primario del reparto, perciò quando lui le chiederà un favore molto particolare lei non si tirerà certo indietro. Celeste è all'ultimo anno di li...