Regina di cuori

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'Marta ciao sono io, mandi qualcuno dei tuoi in consulenza oggi?'
Dall'altra parte della cornetta c'era casino, era in ambulatorio probabilmente
'Ah ciao, no no non ci ha chiamato nessuno, hai bisogno?'
Ci pensai un attimo, in quanti stavano ascoltando quella chiamata? Era in viva voce? Probabile dal rumore
'No, non per un paziente, ti mando un whatsapp non è urgente'
Il rumore in sottofondo finì
'Bianca...' il suo tono accusatorio mi innervosiva
'Ehi! Dai il solito, quella crema che mi trovi sempre tu, non mi ricordo mai come si chiama'
Sbuffò dall'altra parte della cornetta.
'Te la Porto se me la presenti'
'Sarebbe imbarazzante così'
'Lo so, è questo il bello! Mi aspetto la cena, ciao!'
E mi buttò giù. Cazzo. Sarebbe stato imbarazzante. Ma del resto qualche cena in più in società avrei dovuto organizzarla. In pausa pranzo chiesi a un paio di colleghi se avessero avuto impegni ed in poco tempo mi ritrovai con una decina di persone a cena. Dovevo scrivere a Lucia, ma in fondo ero davvero un po' in imbarazzo...
'Ciao, come stai? Stasera vengono una decina di colleghi a cena, sarebbe bello se ci fossi anche tu'
Lo visualizzò subito
'Lavoro o svago?' Mi innervosiva quando rispondeva così pragmatica
'Svago, ordino un po' di cose in rosticceria'
'Va bene, le passo a prendere e preparo a casa tua'
Dovevo chiederle qualcosa? Dovevo chiederle come stava? Se era tutto ok? Cercai di dimenticarmelo per un po'. Dovevo portarle dei fiori? Magari con un bigliettino di scuse? Non era un bel messaggio, e anche lei amava molto farmi male. Oppure dovevo scriverle ti amo in un biglietto? Glielo avevo detto. Merda. Mi presi la testa tra le mani e in quel momento mi squillò il telefono.
'Ho invitato un altro paio di persone'
'Va bene certo, tuoi amici?'
'Sì... sì circa. Mio fratello viene a cena e porta il tuo dg'
Mi scivolò il telefono dalle mani
'Il mio dg? In che senso?'
'Bhe si il direttore generale dell'Istituto no? Una cena di svago, per conoscerlo fuori dal lavoro'
'Non so che dire'
'Puoi non dire niente con me adesso, dopo cerca di farti venire in mente qualcosa' mi rispose secca, dovevo ringraziarla?
'Tuo fratello? Ma?'
La sentii fare un verso di esasperazione dall'altro capo del telefono
'Mio fratello, ne ho uno solo, lo conosci. È ora che inizi a conoscere persone senza Franceschini no? Compra il vino'
E mi buttò giù di botto.
•••
Presi il vino, cioè ordinai varie bottiglie e le feci portare a casa. Immaginai Lucia fosse già li quando ricevetti la conferma. Avvertii i miei colleghi di quella strana presenza ma alla fine di ortopedici non c'era quasi nessuno e tutti gli altri erano tranquilli ospedalieri extra Istituto senza mire espansionistiche.
Mi fermai davvero a prendere dei fiori anche se non avevo deciso se fossero per Lucia o se fossero per il vaso da centro tavola. Era un fascio di fiori, non un mazzo, quindi forse era più un regalo per lei, ma non mi andava di pensare che mi stessi scusando. Non volevo scusarmi. Come non volevo ribadire quello che le avevo detto. Lo pensavo? Non volevo credere che lo pensassi davvero. Ma forse lo pensavo perché quando aprii la porta di casa lei mi sembrò la cosa più bella del creato. Era appoggiata coi gomiti sul bancone della cucina e stava parlando con Marta la mia collega dermatologa.
'Ah è qui la promessa sposa' il tono sarcastico mi fece alzare gli occhi al cielo
'Ciao Marta, ambulatorio pesante immagino...'
Rise
'Puoi sempre cambiare specialità' e mi venne incontro e mi lasciò un bacio sulla guancia.
'Vi conoscete?'
E raggiunsi Lucia, solo allora mi ricordai che avevo i fiori in mano e glieli porsi. Abbassò appena lo sguardo portandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
'Per me?' Annuii, rimanemmo un attimo in silenzio entrambe, non avevamo più parlato, forse ci saremmo dovute dire qualcosa, forse si aspettava delle scuse?
'Eravamo in classe insieme al liceo' la smorfia di Lucia mi fece ridere
'Amiche o nemiche?'
Poi arrossì davvero mentre la mia collega rideva
'Oh bhe, c'è sempre stata un po' di maretta'
'Marta! Dai eravamo giovani!'
'Oh Lucia guarda se penso che probabilmente nemmeno ti piaceva!!!!'
Lucia mise i fiori nel vaso ma potei vedere un sorrisetto soddisfatto
'Dai Marta non era quello giusto per te'
Per fortuna furono interrotte dal campanello e la discussione si perse con i nuovi ospiti. Ma Marta non si fece scappare l'occasione di sussurrarmi all'orecchio quanto la facesse ridere pensare che fosse proprio Lucia ad aver bisogno della sua crema. Le allungai subito una gomitata, era ovvio quanto potevano essersi odiate da ragazzine. Marta era una bella donna, immaginai che la sfida fosse stata tutta su quel piano. Poi arrivò il fratello di Lucia e lì davvero pensai che avessimo oltrepassato le calende greche, oltre i confini del mondo. Mi salutò baciandomi sulle guance e portando una bottiglia di scotch. Come fossimo amici, come se non cercasse di ammazzarmi ogni volta con uno sguardo omicida. Mi presentò un tranquillissimo dg.
'Bianca Bianca, che gradito e sorpreso invito!'
'Un po' improvvisato devo ammettere'
Carlo rise e mi passò un braccio attorno alle spalle
'Colpa mia! Ma trovare voi due sembra essere impossibile! Avervi entrambi liberi la stessa sera era un evento da festeggiare!'
Ero impietrita. Che stava facendo? Non aveva cercato di picchiarmi qualche mese fa?
Il dg era tutto preso dalle gambe ben in mostra della mia futura moglie
'Oh Lucia, che piacere vederti, sei sempre in splendida forma' e le fece un occhiolino. Finalmente riconobbi Lucia, la sua espressione di sufficienza, un po' sprezzante. Coi tacchi era persino più alta di lui. Gli diede un abbraccio distaccato, ma elegante, come sempre
'Giuseppe, sono una donna quasi sposata lo sai' gli rispose sorridendo
Lui mi guardò con le mani in alto
'Bianca potremmo barattare il tuo primariato per tua moglie?'
Per un attimo calò il silenzio tra gli ospiti, forse non tutti avevano ancora capito chi fosse. Sospirai fingendomi pensierosa
'Mhh... no mi sa che la moglie la tengo... e il primariato anche!' Lui rise e poi Carlo intervenne con qualche battuta e ricominciammo ad aprire il vino.
Non ci voleva molto a capire che Lucia in realtà non fosse in perfetta forma, stava quasi sempre in piedi con la scusa di portare vivande cambiare bicchieri cercare altro vino ecc era brava come padrona di casa, era gentile, presente ma discreta, chiacchierava con tutti anche se rimaneva appena lontana. Come se stesse un passo indietro. Volevo? In fondo eravamo complici, anche se in un modo strano e perverso forse eravamo complici davvero. Mi alzai e la raggiunsi dietro al bancone, le passai un braccio sulla vita, lei sobbalzò appena, ma mi sorrise. Come se fosse sollevata.
'Siediti un po' ci penso io'
Arrossì e poi mi lanciò uno sguardo severo
'Sto meglio in piedi'
Le diedi un bacio sulla guancia
'Sei bellissima stasera'
Non voleva delle scuse, lo sapevo
'Mamma mia Bianca ma toglile un po' le mani di dosso!' Lucia rise e si strinse a me
'Vorrei! Ma come si fa? L'hai vista?!'
Lucia finse di sbuffare, percepivo come in realtà non ne fosse per niente infastidita, come se le piacesse, le piacesse stare di fianco a me ammettendo che non solo eravamo insieme ma probabilmente andavamo pure a letto insieme. Era così strano come questa cosa fosse cambiata nel tempo. Ora voleva dirlo? Voleva davvero mostrarsi al mio fianco? E io volevo ? Sì bhe, io volevo 'vantarmi' di lei. Carlo sembrava non battere ciglio. Si era seduto a fianco a me e aveva fatto da tramite perfetto tra me e il dg. Mi dispiaceva un po' per gli altri commensali ma alla fine si conoscevano tutti ed era una buona occasione per vedersi di persona senza parlare al telefono solo per consulenze.
'In effetti Bianca sei troppo fortunata con le donne, ti ricordi quella' e poi troncò la frase a metà consapevole che aveva appena detto troppo. Lucia mi scivoló meglio tra le braccia. E qualcuno si affrettò a cambiare discorso. 

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