Capitolo XVIII

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In alto Louis Weasley

Lettura consigliata con l'ascolto di "Favorite Crime" di Olivia Rodrigo

Ore 7.28, Sala Grande

Poteva davvero il flash di una macchina fotografica rovinarle la vite? No, probabilmente qualcuno si era sbagliato a fotografare proprio i due ragazzi e nessuno si era accorto di nulla.

Rose Weasley quasi rise ai suoi stessi pensieri: c'era qualcosa di cui accorgersi, in fin dei conti? Non avevano fatto nulla, non si erano neanche toccati e allora perché si sentiva così sporca? Come se il tocco del Serpeverde fosse impresso non solo sulla sua pelle, ma anche nella sua anima. Non era una sensazione piacevole o, forse, lo era tanto da non rendersene conto?

Scrollò le spalle, tentando di levarsi di dosso anche quel nodo alla gola, mentre si dirigeva verso la Sala Grande per la colazione. Era in ritardo e tutti coloro che erano rimasti a dormire in camera sua la sera precedente erano già scesi nella Sala oppure si erano rintanati nei propri dormitori per riposare un altro po' e saltare le lezioni del giorno.

Dopo aver "liberato" Scorpius dallo spogliatoio, era salita diritta verso la Torre Grifondoro e, una volta in camera sua, non aveva più trovato né Timothee né Frank e neppure Albus. Le sue compagne, al contrario, l'avevano lasciata prepararsi con calma da sola. Si ritrovava, pertanto, a percorrere le scale che l'avrebbero portata in Sala Grande in complete solitudine; era accompagnata dal mormorio concitato dei quadri del castello che ridacchiavano, neanche troppo velatamente, al suo passaggio. Udì perfino una vecchia strega urlarle dietro qualcosa che suonava come "Hai buon gusto, ragazza mia".

Rose, confusa, aggrottò le sopracciglia e decise di ignorare il comportamento decisamente strano dei quadri. Quest'ultimi avevano da sempre il vizio di essere molto invadenti ed erano al corrente di qualsiasi spostamento o avvenimento all'interno di Hogwarts; la rossa aveva sempre pensato che fossero complici di Lauren.

I risolini, però, non cessarono neppure quando varcò la soglia della Sala Grandi, anzi si incrementarono. Il tavolo Grifondoro era il più lontano dall'ingresso e gli studenti delle altre case scrutavano Rose con superiorità e quasi nessuno fu in grado di trattenere le risate o gli aspri commenti.

La Weasley avvertì un senso di vergogna pervaderle il corpo: cosa avevano tutti da ridere? Aveva la gonna sporca? Qualcosa sul viso? Era piuttosto sicura che non le fosse arrivato il ciclo tutto d'un tratto, ma non riusciva a comprendere cosa fosse accaduto.

Aumentò il passo e, quasi con un sospiro di sollievo, si lasciò cadere sulla panca accanto alla maggior parte della sua famiglia e dei suoi amici. Sperava che qualcuno di loro potesse spiegarle la situazione, ma nessuno ne sembrava intenzionato. Dominique, che non vedeva dalla sera precedente, la fissava con un sorriso inquietante.

-Cosa cazzo è successo?- domandò velocemente, mentre riempiva il piatto con qualsiasi tipo di schifezza le capitasse sotto mano.

-Cosa è successo?- ripetè nervosamente Alice, con lo sguardo vagamente preoccupato -niente, non è successo assolutamente niente. Perchè, qualcuno ti ha detto qualcosa? Io non so nulla, te lo giuro-

La risposta di Alice destò ancora più sospetti nella mente di Rose. Tutti sapevano, ma non volevano rivelarle la verità, ma perché? Stavano organizzando un'altra festa a sua insaputa?

-Scusala, Rosie, Alice è ancora un po' scossa per ieri. Perchè pensi che sia accaduto qualcosa?- intervenne Dominique, ostentando una calma che sicuramente, quella mattina, non le apparteneva.

-Non so se lo hai notato, ma tutti non fanno altro che fissarmi e ridere- rispose acidamente la rossa, trangugiando del bacon -e poi dov'eri finita ieri sera? Non sei tornata in camera a dormire-

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