Capitolo XIV

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In alto Lauren Horton
Lettura consigliata con l'ascolto di "Fix you" dei Coldplay

Ore 10:45, Dormitorio femminile Grifondoro
Le settimanali gite al villaggio di Hogsmeade erano il momento preferito da tutti. Perfino i ragazzi del settimo anno, che conoscevano Hogsmeade come le loro tasche, erano sempre felici di consumare qualche dolcetto a Mielandia o sorseggiare una burrobirra ai Tre Manici di Scopa.

Anche quel sabato, lo scenario era lo stesso: tredicenni eccitati che per le prima volte visitavano il villaggio, via vai di docenti e alunni e una grande quantità di lettere e gufi.
Solo Rose Weasley, in tutto il castello, sonnecchiava profondamente tra le lenzuola calde del suo letto a baldacchino.

La camera era deserta ed illuminata dai raggi del sole, che però non sembravano infastidire la rossa. Dominique, Alice, Roxanne ed Emily si erano tutte svegliate di buon ora (anche se la riccia aveva avuto un po' di difficoltà ad alzarsi dal letto) e si erano recate ad Hogsmeade, accompagnate dai loro amici.

Avevano lasciato dormire Rose, sfinita dopo essersi prodigata per completare una traduzione di Rune Antiche. Le pergamene, infatti, giacevano ai piedi del letto, poiché la sera prima non aveva avuto le forze per mettere in ordine.

Il quinto anno era davvero faticoso e la Weasley trascorreva metà della giornata china sui libri ed usciva di rado dal biblioteca. I professori parlavano sempre degli esami, mettendoli in guardia e avvisandoli sugli esaminatori.

Rose avvertiva la pressione anche da parte di sua madre, che non faceva altro che spedirle lunghe lettere nelle quali discorreva dei suoi brillanti G.U.F.O, contribuendo alla sua ansia e paura di fallire. Pertanto, si impegnava nel finire i compiti assegnati il prima possibile e svolgere autonomamente approfondimenti ed era fiera di poter affermare che, durante la lezione di Incantesimi, era stata una delle poche a compiere l'incantesimo Aguamenti senza problemi.

Quel sabato non aveva neppure sentito la sveglia e il suo programma di studio era in netto ritardo. Non si destò neanche quando dei forti colpi si infransero sulla porta di legno del dormitorio, al contrario la Grifondoro si rigirò tra le coperte con un'espressione beata sul volto.

-Weasley! Weasley! Apri questa porta!-
-Mh-Mh- mugolò la ragazza, accigliandosi.

-Rossa, apri- sbraitò, colpendo nuovamente la porta -questa dannata porta!-

I colpi si fecero più forti e Rose, nel dormiveglia, tentava di capire cosa stesse accadendo: cercò a tentoni la sua bacchetta, convinta che la stessero attaccando, ma nel farlo infilò il piede nell'inchiostro ancora aperto.

Macchiò tutto il pavimento e si trascinò verso la porta, con la bacchetta rivolta al contrario, la aprì e si ritrovò davanti un annoiato Scorpius Malfoy, perfettamente sveglio ed impeccabile perfino con una felpa nera.

La Weasley si passò stancamente un mano sul volto, chiedendosi cosa diamine ci facesse il Serpeverde in camera sua di prima mattina.

-Cos'altro vuoi da me, Malfoy?- chiese acidamente la ragazza, mentre lui la superava per entrare.
-Fai come se fossi a casa tua- borbottò ancora, richiudendo la porta con uno sbadiglio.

-Come fai a dormire ancora?- chiese Scorpius, il quale era convinto che dormire fosse un'attività inutile e superflua.

Il ragazzo, infatti, era mattiniero. Si svegliava poco dopo l'alba per affrontare la giornata al meglio, il sonno era controproducente secondo lui.

-Che vuol dire? Saranno a malapena le otto- replicò tranquilla.
Rose aveva ideato un piano di studio per quella mattina ed era sicura di rispettarlo; doveva finire di scrivere quindici centimetri di pergamena per una ricerca di Lumacorno, allenarsi con l'incantesimo Evanescente (che peraltro le riusciva già alla perfezione) e completare un tema sui Rowle e i CastigaBabbani.

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